Avere una relazione di coppia con una persona che soffre di Disturbo Borderline di Personalità non è facile poiché mette a dura prova la salute psichica soprattutto per la ciclicità di alcune dinamiche. Sapere di cosa si tratta e imparare a riconoscere alcuni segnali può aiutare a prendere delle decisioni anche difficili e drastiche.
La relazione, soprattutto di coppia, può essere emotivamente intensa e difficile da gestire perché caratterizzata da alti e bassi emotivi che possono creare confusione e frustrazione. Si potrebbero anche avere attacchi inaspettati di ansia, depressione o rabbia. Così come il borderline potrebbe manifestare impulsi d’amore per poi improvvisamente allontanarsi, arrabbiarsi e mettere in atto il rifiuto.
Il Disturbo Borderline di Personalità è una diagnosi formale di salute mentale. Non è una scelta personale. Chi ne soffre presenta una modalità pervasiva di instabilità e di ipersensibilità nei rapporti interpersonali. A ciò si aggiungono instabilità dell’immagine di sé, fluttuazioni dell’umore e impulsività. Il trattamento avviene grazie alla psicoterapia e ai farmaci. Ognuno vive questo disturbo in modo diverso, pertanto anche le relazioni sono diverse da persona a persona.
Le dinamiche psicopatologiche “invadono” la relazione e spesso presentano una ciclicità che ne mina il giusto andamento. Si parte con: “Tutto va bene, tutto è soddisfacente e sicuro”. Le persone con disturbo borderline di personalità concentrano tutte le loro attenzioni sul partner elogiandolo, chiedendone l’attenzione, vedendone solo gli aspetti positivi, insomma ergendoli a veri e propri dei. Man mano però che la relazione va avanti tutto ciò tende a diminuire trasformandosi in svalutazione. Ci si trova di fronte ad una persona diametralmente opposta a quella di prima. Iniziano le lamentele della poca attenzione rivolta a lei o a lui, poco interesse per la relazione. Il partner si focalizza su aspetti negativi che provocano poca sicurezza nella relazione.
Le modalità relazionali che un borderline mette in atto con il proprio partner presentano una certa ciclicità tant’è che si potrebbero trovare degli schemi nei comportamenti presenti in molti soggetti con tale disturbo. In un primo momento, quando la relazione è all’inizio il borderline vede il partner come “l’unico”, il partner perfetto a cui dare priorità su tutto, un totale e completo coinvolgimento.
A seguire, una fase in cui la paura di abbandono i sentimenti di ansia e paura fanno la loro comparsa causando in loro un’ipersensibilità ad alcune situazioni come un messaggio mancato o una data posticipata. I sintomi di questo disturbo come quelli descritti possono far nascere nel partner la convinzione che l’altro non sia più interessato a lui o lei e che stia per andare via.
I modi di essere abbandonato lo portano a mettere sistematicamente l’altro alla prova o a respingerlo. Nascono così discussioni che vengono lette dal borderline come conferme di voler chiudere la relazione.
Tutto ciò potrebbe portare il borderline ad investire sempre meno fino a chiudere definitivamente prima di essere lasciato generando confusione e dolore sia in se stesso che nel partner oppure potrebbe chiedere continue conferme dei sentimenti provati nei suoi confronti attraverso gesti o parole e promesse rassicuranti, anche estreme (tatuaggi, richieste di matrimonio, gravidanze).
Quando una relazione del genere finisce, nel borderline potrebbero nascere sentimenti di bassa autostima e portarlo a vivere momenti di depressione con pensieri di inadeguatezza autosvalutazione e comportamenti rischiosi per la propria salute (tentativo di suicidio, autolesionismo, ecc.). A quel punto potrebbe ricominciare tutto da capo focalizzandosi sull’importanza del partner, idealizzandolo e provando a riaverlo in tutti modi. Se la relazione non è ancora definitivamente conclusa o il partner è debole si potrebbe riavviare il ciclo e giungere sempre alla stessa conclusione.
Le persone con disturbo borderline possono impiegare alcune ore o qualche giorno per attraversare le fasi descritte sopra. Questo non significa che la relazione sarà breve né che finirà velocemente perché episodi di intensa ansia, depressione, rabbia, possono anche essere seguiti da un periodo emotivamente più stabile. Ciò è legato al supporto che ha il borderline (psicoterapia farmacoterapia, trattamenti formali, gruppi di auto aiuto) e soprattutto quali sono le risorse emotive su cui può fare affidamento. Infatti alcuni di questi cicli possono durare mesi o anni a seconda della gravità dei sintomi.
Quando ci troviamo a confrontarci con la ciclicità del comportamento del borderline nella relazione viene da chiedersi se tale comportamento si verifichi sempre o meno. Trattandosi di un sintomo formale non è detto che esso si verifichi in tutte le relazioni di coppia in cui c’è un partner borderline. Tali comportamenti infatti potrebbero non verificarsi affatto o potrebbero avere caratteristiche diverse in diverse relazioni. In effetti molte persone con disturbo borderline di personalità hanno relazioni sane e di successo.
I comportamenti che i borderline mettono in atto sono caratteristiche espressioni dei sintomi di questo disturbo, non sono il tentativo di sabotare la relazione; così com’è sbagliato pensare che tutti i borderline siano in cerca di attenzione; anzi dietro questi comportamenti è spesso presente un enorme quantità di angoscia e dolore, un’incapacità di regolare e gestire le proprie emozioni ed una persistente immagine di sé come soggetto instabile. Il repentino cambiamento di emozioni da sentimenti di euforia e divertimento ad ansia, insicurezza o angoscia hanno pertanto un forte impatto sulla relazione. I comportamenti che mettono in atto i borderline nelle relazioni potrebbero portare a pensare a tentativi di autosabotaggio.
Si può avere una relazione sana con un borderline?
Sì, sebbene per loro avere una relazione rappresenti una sfida significativa. Tali sfide possono però essere gestite con l’aiuto di un professionista. La relazione con un borderline può essere una tempesta emotiva costante, non tutti sono capaci di affrontarla, tuttavia i borderline possono essere anche eccezionalmente premurosi, compassionevoli ed affettuosi. L’aiuto di un professionista può essere utile soprattutto quando si affrontano i cambiamenti o comincia il ciclo di comportamenti tipici.
I suggerimenti per affrontare una relazione con una persona borderline includono:
• Avviare una consulenza di coppia.
• Appoggiare il partner nel percorso di gestione e trattamento del disturbo.
• Imparare a conoscere la patologia, i sintomi e i comportamenti.
• Supportare il partner nei momenti meno gestibili.
• Mantenere la calma durante le discussioni.
• Essere sempre pronti al confronto per definire limiti e comportamenti.
• Mantenere comunque i propri spazi e le attività di benessere, soprattutto le amicizie.
• Costruire una rete di supporto per se stessi da utilizzare nei momenti critici o quando il partner non è disponibile.
Ricapitolando, avere una relazione con un partner che presenta un disturbo borderline di personalità potrebbe portare ad un ciclo relazionale caratterizzato da alti e bassi. Ciò non significa che il partner stia cercando di ferire deliberatamente o sabotare la relazione. Purtroppo per le loro caratteristiche di criticità interna tendono ad autocolpevolizzarsi e a mettere in atto tali comportamenti in modo ciclico. Nonostante ciò è possibile avere legami sani e soddisfacenti. È però necessario imparare di più su questa patologia e cercare un supporto professionale adeguato.
© 𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗮𝗻𝗼
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 – 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮