Buona parte di quello che siamo per gli altri è costituito dalle aspettative che si sono formati riguardo ai nostri comportamenti. Cioè, tu sei le azioni che loro si aspettano che farai.
Prova ad applicare questo metro di giudizio sui tuoi conoscenti. Tua mamma è quella persona che si prende cura di te, a volte anche troppo o anche se non ne hai bisogno. Tuo padre è l’uomo che ti sgrida quando fai qualcosa che per lui non va bene. Il tuo partner è quell’uomo che si inventa delle cose divertenti da fare insieme.
Ognuno è prima di tutto quello che fa. È normale che sia così perché i comportamenti sono il dettaglio più visibile della nostra personalità. Sono una specie di biglietto da visita. Se ti comporti in modo molto estroverso tutti crederanno che tu lo sia, anche se in verità preferiresti stare a casa a leggere un libro.
Cosa succede quando ti comporti in modo inaspettato.
A volte ti comporti in un modo nuovo, che gli altri non si aspettavano da te. Quando succede rimangono stupiti, sia nel bene che nel male.
Lo stupore genera curiosità e per questo motivo, i curiosi verranno a chiederti di giustificare le tue azioni.
Perché ti senti obbligato a giustificare le tue azioni.
Spesso cerchiamo l’approvazione degli altri e crediamo che assecondare con benevolenza le loro richieste sia un modo sufficiente per ottenerla. Primo, non è vero, perché quando siamo eccessivamente servili o accomodanti stabiliamo con li nostro interlocutore una relazione asimmetrica nella quale non gli diamo alcun motivo per rispettarci. Secondo, rincorrere l’approvazione degli altri è molto stressante.
Un secondo motivo per il quale ti senti obbligato a giustificare le tue azioni è legato ai social media. Oggi quello che siamo è messo in piazza, una piazza virtuale ma altrettanto giudicante. La ricerca del like ci obbliga a esporci, ma nel momento in cui invece del like riceviamo una critica, ci sentiamo in dovere di giustificarci per cambiare l’opinione di chi ci critica.
Hai il diritto di non giustificare le tue azioni
Essere assertivi significa affermare i propri punti di vista, senza prevaricare né essere prevaricati.
Gli studi sull’assertività ci insegnano che dare spiegazioni non è sempre utile.
Vediamo quali sono i diritti delle persone assertive:
- Avete il diritto di scegliere se dare o non dare spiegazioni: solo tu sei responsabile di quello che fai. Chi ti vuole bene e ti rispetta non ha bisogno delle tue giustificazioni.
- Stabilite dei limiti tra voi e gli altri e rispettateli: quando un familiare, per esempio, insiste nel volere una spiegazione su qualcosa che non gli compete, stabilite dei limiti con cortesia e usate sempre frasi brevi: “è una mia decisione”, “perché mi piace così”, “perché sono felice della mia vita”.
- Pensate che a volte dare spiegazioni non serve a niente: è una cosa che dobbiamo accettare, ci sono persone che capiscono quello che vogliono e, spesso, la richiesta di una spiegazione è di per sé una critica o un modo per umiliarvi. Imparate a ignorare le critiche vuote e non stressatevi. Evitate le sofferenze inutili.