Libri, giornali, web, trasmissioni televisive non fanno che parlarci delle caratteristiche della genitorialità odierna; psicologi, educatori, professori, pediatri non fanno che metterci in guardia rispetto agli effetti che questo tipo di educazione permissiva e “bambinicentrica” sta avendo sui nostri figli …. eppure osservando il mondo vedo che pochi genitori sanno oggi dire no, che pochi genitori sanno dare regole chiare e precise e le fanno rispettare, che pochi genitori lasciano che i bambini sperimentino e imparino dai propri errori.
Ci hanno detto di ascoltare i nostri figli, comunicare con loro, di non imporci, di allontanarci da quel modello autoritario più frequente nelle generazioni genitoriali precedenti … ma non tutto era da buttare.
Abbiamo sostituito la genitorialità autoritaria con una genitorialità permissiva e iperprotettiva, cosa abbiamo ottenuto?
Bambini fragili e stressati, che saranno adulti incapaci di affrontare qualsiasi fallimento perché non sanno cosa sia la frustrazione, bambini che non hanno potuto sperimentare e imparare dai loro errori perché sono stati iperprotetti e iperviziati.
“I genitori sono così fragili ed emotivi da ritrovarsi incapaci di porre regole, di predisporre con autorità e solidità paletti tali da consentire al bambino di orientarsi una volta adulto: tutto subito, tutto garantito, tutto gratis, tutto ossessivamente e individualmente semplificato. Facciamola finita di non fare i genitori. Sono ormai molti anni che esercito la professione di pediatra e non avevo mai visto una generazione di bambini così in crisi.”
Tratto dall’articolo “Bambini sempre più stressati perché costretti a decidere al posto dei genitori” pubblicato su http://www.youreduaction.it
Dobbiamo imparare a dire no e imparare a gestire i capricci che ne conseguono perché i no nella vita fanno crescere. Un bambino senza regole e limiti è un bambino a cui non stiamo dando alcuna sicurezza, è un bambino che non stiamo educando e a cui stiamo la responsabilità di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Il compito di un genitore è quello di crescere adulti indipendenti, possibilmente con buona autostima e buone risorse per affrontare la vita.
State facendo questo?
No se alle 8 di sera correte a comprare il prosciutto cotto perché altrimenti non mangia nulla, no se concedete qualunque cosa pur di non sentire i suoi capricci, no se permettete a lui/lei di scegliere qualsiasi cosa durante la giornata, no se ogni cosa deve essere a sua misura e non tollerate che si annoi nemmeno un’ ora al giorno, no se non gli concedete di fare degli errori e correte sempre in suo aiuto.
Abbiamo messo i figli al centro, ed in questo non ci sarebbe nulla di male se non fosse che per questa loro posizione tutto gli è concesso e peggio ancora tutto gli è dovuto (persino le cose che non chiedono!).
Purtroppo basta passare un giorno su Facebook per rendersene conto. Un esempio su tutti? Mamme che per il compleanno del proprio bambino cercano location di grido, animatori e chi più ne ha e più ne metta perché oggi una festa di bimbi con bambini che giocano tra di loro non è più concessa! Abbiamo bisogno dell’ animatore e che tutto sia perfettamente organizzato, così i bambini non si annoiano e così non sanno più cosa siano il gioco spontaneo e la creatività.
Esempi come questo ce ne sono all’ infinito … basti pensare al proliferare di servizi dedicati all’ infanzia che prima non esistevano minimamente. Come abbiamo fatto a crescere senza tutte queste attenzioni smodate?
Non intendo assolutamente dire che non sia giusto dare attenzione ed amore ai figli, perché questo è ovviamente giustissimo, ma che forse si è perso il senso se ci si dispera e si cerca smodatamente sul web quel giocattolo che tanto vuole (tra i mille che già ha e che domani non guarderà più).
L’amore e l’attenzione devono essere controbilanciate da regole e da sani no, e se quel giocattolo proprio non si trova “pace” … voi avete sempre tutto ciò che volete? Da adulto pensate che possa avere sempre tutto ciò che desidera? Come affronterà la situazione quando capirà che le cose sono cambiate?
Dare loro tutto quello che noi non abbiamo avuto da piccoli non è la risposta alla loro felicità.
C è chi sostiene che questo mettere i figli su piedistalli d’ oro sia dovuto al fatto di avere meno tempo da dedicare loro e quindi sia una sorta di compensazione della nostra mancanza fisica. Io credo che al di là delle cause che non sono mai uniche ma date da molteplici fattori, oggi più che mai dobbiamo fermarci a riflettere, dobbiamo uscire dalla nostra posizione e imparare a guardare più in la del nostro naso. Siamo nell’ epoca del tutto e subito e cresciamo i nostri figli su questa base … ma dobbiamo imparare, proprio per l’ amore che proviamo per loro, a guardare molto più avanti, agli adulti che saranno. Il nostro obiettivo è là.
Scritto da Veronica Chantal Bertarini, Psicologa, Counselor e Mediatrice Famigliare
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Per approfondimenti:
“Facciamola finita! Appello urgente ai genitori” di Paolo Sarti, Mandragola
“Contro i papà” di Antonio Polito, Rizzoli Editore
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