Se hai aperto questo articolo è molto probabile che il tema letto sul titolo ti riguardi direttamente o indirettamente, forse perché soffri o hai sofferto di bruxismo o perché ne soffre qualcuno che conosci.
È anche vero che questo termine è ormai conosciuto dalla maggior parte delle persone, probabilmente per la grande percentuale di soggetti a cui è stato “diagnosticato”.
Qualora invece tu non ne sapessi niente e la parola “bruxismo” fosse per te nuova, e proprio per questo ha attirato la tua attenzione, vediamo insieme di scoprire cos’è il bruxismo e come mai ne sto scrivendo io nel ruolo di psicologa.
COS’È IL BRUXISMO
Il bruxismo è un disturbo che consiste nel digrignare i denti in maniera involontaria, spesso di notte, quando il livello di coscienza è più basso e non controlliamo di conseguenza il nostro corpo, come avviene invece durante la masticazione volontaria dei cibi. Il bruxismo è un comportamento inconscio e ciò significa che è fuori dallo spettro della mia consapevolezza: non mi sto rendendo conto che lo sto facendo.
Nel bruxismo, quindi, i denti vengono sfregati e strisciati tra di loro oppure le due arcate dentarie vengono serrate con una pressione eccessiva ed esagerata.
Può capitare che questo comportamento si manifesti anche di giorno e, benché se nell’immediato non ci si rende conto che lo si facendo, in generale si ha consapevolezza di soffrire di bruxismo.
Il bruxismo non è un comportamento costante, ciò significa che la persona non rimane con i denti serrati sempre e ininterrottamente, ma che quel comportamento (che si verifica per pochi secondi) si ripete con un’altissima frequenza anche per moltissime ore.
SINTOMI
Come si fa a “scoprire” se si soffre di bruxismo?
Tendenzialmente, le persone hanno la consapevolezza di avere questa cattiva/non-salutare abitudine, anche se non durante il sonno ovviamente,.
A volte, invece, può essere il dentista a notare delle lesioni dentali e a far presente alla persona che soffre di bruxismo. Molti, infatti, possono non considerarlo un problema, ma semplicemente un qualcosa che rientra nella loro normalità: “Dottore, è da quando sono ragazzo che digrigno i denti! Credevo fosse una mia caratteristica, mica un problema!”
In ogni caso i sintomi si fanno presenti con minore o maggiore intensità a seconda della durata del disturbo, poiché una cosa è soffrirne da un mese a questa parte, un’altra è trascinarsi quest’abitudine da anni!
Il corpo inizia a gridare la sua sofferenza manifestando dolori di vario genere, a partire da quelli direttamente collegati con la bocca, come dolori, rumori, scatti o alterazioni della motilità della mandibola oppure con una difficoltà nella masticazione, fino a mal di testa atroci e dolori al collo e alla zona cervicale! Le conseguenze del bruxismo sono davvero tante…
CONSEGUENZE
Senza dover essere medico, puoi ben immaginare quali conseguenze si verifichino nel momento in cui una persona soffre di bruxismo.
Dal punto di vista odontoiatrico, il digrignamento dei denti può danneggiare i denti stessi, incrinandoli, appiattendoli, fratturandoli, usurando il loro smalto, rovinando la loro forma e intaccando anche le gengive e i tessuti attorno al dente. In extremis si può arrivare persino alla caduta dei denti.
Ma non è tutto qui: la tensione creata da quest’azione involontaria, non si fermerebbe solo alla bocca, ma andrebbe a intaccare tutti i muscoli facciali, comportando non solo dolori nell’apertura e chiusura della bocca o in una difficoltà nella deglutizioni, una sensibilità eccessiva al freddo e al caldo, ma – come già accennato sul paragrafo dei sintomi – anche dolori cervicali (che potrebbero trasformarsi persino in dolori alle braccia e alle mani), vertigini, dolori o fastidi alle orecchie come acufeni o tintinnii, ma anche in mal di testa ed emicranie.
A livello psicologico la persona che soffre di bruxismo raramente (…quasi mai!), parlando di sé e del proprio modo di vivere, dice di essere una persona serena, tranquilla, di vivere una vita senza particolari tensioni e in un buon equilibrio generale. Tutt’altro.
Il bruxista è spesso consapevole di essere una persona tesa e stressata e non di rado nota in prima persona che il comportamento di digrignamento dei denti aumenta in frequenza o intensità nei momenti di forte stress, ad esempio durante le discussioni con il/la partner oppure a lavoro quando il clima è pesante e l’unica cosa che resta da fare, non a caso, è “stringere i denti”.
Anche il sonno per il bruxista diventa un problema: sebbene durante la notte queste persone dormano, al risveglio anziché sentirsi bene, rigenerate e ricaricate, percepiscono tutti i sintomi della tensione mantenuta durante la notte, come l’indolenzimento mandibolare, il mal di testa e veri e propri dolori muscolari. Altri bruxisti, invece, non hanno per niente un sonno tranquillo, ma disturbato da risvegli dovuti al rumore generato strofinando i denti.
ORIGINE
Non esiste un’unica causa specifica alla base del bruxismo ma le cause possono essere molteplici sia in numero sia in natura.
Fra queste, possono portare alla genesi del bruxismo delle patologie della cavità orale o difetti di occlusione dentale eventualmente connessi anche ad una cattiva postura.
In altri casi è l’assunzione di determinati farmaci come, ad esempio, gli antidepressivi o i neurolettici, a comportare le reazioni involontarie del bruxismo.
Anche l’eccessivo uso di caffeina, alcolici, nicotina o droghe ha un’incidenza su questo disturbo poiché attiva il sistema nervoso al punto tale che la scarica può avvenire sia sotto forma di tic o spasmi, sia sotto forma di tensioni muscolari di tutto il corpo, inclusi i muscoli facciali.
Vi sono poi delle disfunzioni del sistema nervoso che possono causare questo comportamento involontario, come avviene nel Morbo di Parkinson, nell’Epilessia, in chi soffre di reflusso gatroesofageo, ecc.
Nei bambini il bruxismo è molto diffuso e considerato quasi “fisiologico” perché spesso connesso ai dolori causati dalla dentizione o dalla crescita e sviluppo della mandibola.
In tantissimi altri casi, la maggior parte, una delle principali e più forti cause ha a che fare con la mente. Moltissimi sono gli studi che ad oggi confermano la grande influenza della psiche sull’origine di questo disturbo: ansia, stress, irritabilità, rabbia, tensione, frustrazione, depressione, sono tutti stati mentali che possono riversarsi e manifestarsi sulla bocca attraverso il bruxismo.
Un’ultima considerazione riguarda la familiarità al bruxismo: spesso c’è una predisposizione al bruxismo per cui se in famiglia qualcuno soffre di questo comportamento è più probabile sviluppare la stessa problematica.
UNA LETTURA PSICOSOMATICA: I DENTI
Una lettura interessante della bocca e dei denti, dal punto di vista della metamedicina, rimanda alla difficoltà a gustarsi la vita e le idee nuove, addentandole con gusto, (riferimento al libro “Metamedicina. Ogni sintomo è un messaggio” di Claudia Rainville).
La BOCCA, con le sue diverse funzioni legate alla respirazione, ma anche all’apparato digerente, rappresenta l’apertura e lo scambio del fuori con il dentro, e viceversa, motivo per cui un problema alla bocca viene psicosomaticamente collegato ad un blocco negli scambi con l’ambiente, con il mondo, le situazioni, i rapporti con le persone.
Quand’è che naturalmente ci viene da stringere i denti?
Se ci pensi, questo è un movimento involontario che facciamo quando stiamo facendo un grande sforzo, ma anche quando proviamo una grande collera, oppure quando siamo in uno stato di profonda ansia e tensione.
Le domande quindi che può essere utile farsi dal punto di vista della metamedicina potrebbero essere:
- Nutro rabbia nei confronti di una persona in particolare (nell’ambito familiare, lavorativo, ecc…)?
- Cos’è che mi crea una grande tensione?
- C’è qualcosa di cui ho paura e che mi crea agitazione e forte ansia?
Prenditi qualche minuto per pensare a queste domande; certo, un colloquio con una persona esterna è di maggior aiuto, ma già l’auto-riflessione può aiutarti a risvegliare nuove consapevolezze.
STRATEGIE RISOLUTIVE
Proprio per la natura psicologica di questo disturbo e per le molteplici ricadute del bruxismo sul corpo e sul funzionamento generale della persona, i dentisti più attenti e preparati, con una visione della persona a 360°, per aiutare i pazienti a risolvere tale problema si avvalgono non solo delle proprie competenze, ma anche di quelle di altri professionisti.
ODONOTIATRIA
Il primo rimedio che viene proposto ai bruxisti è l’utilizzo di un bite, una mascherina dentale, spesso in resina trasparente, creata ad hoc per il paziente, da mettere durante la notte e che, creando una barriera tra le due arcate dentarie, consente di alleggerire la tensione della muscolatura facciale e di conseguenza di allentare la tensione che altrimenti verrebbe scaricata sui denti.
OSTEOPATIA
Un altro approccio utile nella risoluzione della tensione manifestata dal bruxista è quello fisioterapico/osteopatico, che spesso trae giovamento non solo dalle tecniche di manipolazione per intervenire su eventuali asimmetrie vertebrali, ma anche dalla terapia cranio-sacrale. Il cranio-sacrale è una tecnica di riarmonizzazione del ritmo di circolazione del liquor, un fluido che scorre dal cranio all’osso sacro lungo la colonna vertebrale, movimento questo che è strettamente collegato con diverse strutture dell’organismo umano, dal sistema nervoso al sistema respiratorio, endocrino, ecc. e che può incidere sulla genesi del bruxismo.
PSICOLOGIA
Dato che fra le cause del bruxismo è data estrema importanza ai fattori psicologici, non posso non accennare anche a come io, psicologa, affronti disturbi come questo. Nel corso della mia pratica clinica ho riscontrato un grande successo nella cura dei disturbi psicosomatici e del bruxismo in particolare, attraverso l’insegnamento delle tecniche di rilassamento e in particolare del Training Autogeno, disciplina che consente di lavorare non solo sul digrignamento dei denti ma, più in profondità, andando all’origine di quella tensione manifestata sulla bocca.
Imparando a rilassarsi, la persona allenta gli stati psicologici di rabbia, aggressività, emotività, migliorando quindi il modo stesso in cui affronta la vita consciamente, nelle scelte che fa ogni giorno, e inconsciamente, nel funzionamento del corpo.
RIMEDI ALTERNATIVI
Chi mi legge sa che non amo consigliare l’assunzione di farmaci chimici, se non nei casi di estrema necessità o in mancanza di alternative valide, e questo perché accanto ai benefici a cui possono portare i farmaci c’è troppo spesso una serie di rischi e sintomi non del tutto positivi con cui ci si ritrova a fare i conti.
Ecco perché preferisco proporre rimedi alternativi e in questo caso, parlando di bruxismo, nominarvi non solo quei mix fitoterapici naturali di Valeriana, Biancospino, Passiflora, Melissa, ecc., piante con azione calmante, tranquillizzante, sedativa e ansiolitica, ma anche i Fiori di Bach, rimedi floreali appartenenti alla sfera della medicina alternativa che ho visto e sperimentato essere in molti casi un valido aiuto.
A CHI RIVOLGERSI
Se soffri di bruxismo, a seconda della città in cui abiti informati di Centri Medici o di professionisti che possano lavorare in équipe con te e per te.
Per quanto riguarda il bruxismo e altri disturbi psicosomatici, puoi trovarmi presso EZ Studi Dentistici dove, insieme al Dr. Zamprogno e ai professionisti dello studio, aiuto le persone che soffrono di questo problema a risolverlo nei tempi più rapidi possibili, offrendo maggior efficacia nel trattamento di tale disturbo.
© DR.SSA ILARIA CADORIN
Psicologa n°9570 Albo Psicologi del Veneto
www.ilariacadorin.com
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