I bambini con autismo hanno bisogni sensoriali molto diversi da quelli degli altri bambini.
Nei momenti di forte agitazione, i bambini autistici a volte necessitano di una decisa stimolazione pressoria per ritrovare la calma. Come un abbraccio, ma più forte e avvolgente. Tuttavia, nelle fasi di stress acuto non è facile convincere il bambino a lasciarsi abbracciare.
Stuart Jackson, padre di Joshua, un ragazzo autistico, per anni ha cercato il modo di dare sollievo a suo figlio nei momenti critici. Non ha trovato nulla di risolutivo né di veramente efficacie. Per questo ha deciso di crearlo.
Si è rivolto agli studenti di ingegneria di CAPS (Center for Advanced Professional Studies, Kansas City) chiedendo che venisse realizzata una sedia in grado di tranquillizzare suo figlio autistico durante le crisi.
I futuri ingegneri hanno colto la richiesta.
La teoria di base è molto semplice e condivisa, si tratta di terapia sensoriale. Questo tipo di terapia ha l’obiettivo di ridurre i crolli nervosi e l’iperattività dei bambini autistici attraverso pressioni e manipolazioni degli arti. Basta immaginare la quiete quando si viene cullati dalle onde e scaldati dal sole, questo approccio, seppur applicato con criteri specifici, conserva delle analogie con il relax che tutti conosciamo.
I primi prototipi sono stati accolti con grande entusiasmo. Questo tipo di sedie non sono un prodotto innovativo, nel mercato esistono già.
Hug Chair, questo è il nome della sedia, progettata da CAPS Engineering presenta però un vantaggio rispetto alla concorrenza: è fatta meglio.
L’approccio è stato quello di conservare l’idea di base ma eliminare i difetti presenti negli altri prodotti.
La speranza adesso è la diffusione di questa sedia nelle scuole, a disposizione dei bambini che ne hanno bisogno.