Gli stili genitoriali, soprattutto quelli negativi, possono avere un impatto duraturo sui bambini, anche da adulti. É pertanto necessario saper rilevare e riconoscere certi segni.
Essere genitori è uno dei “lavori” più difficili al mondo. Può essere gratificante, frustrante, eccitante, stimolante allo stesso tempo. Come genitore viene da chiedersi ogni giorno se si stanno prendendo le decisioni giuste. Se i tuoi figli cresceranno bene, sereni, tranquilli oppure qualcosa andava fatto in modo diverso. Si tratta di un territorio inesplorato per tanti e in molti casi si tende ad emulare la propria educazione con risultati non sempre soddisfacenti.
Insegnare ai propri figli valori e convinzioni importanti per un genitore potrebbe essere difficile, soprattutto perché è difficile trovare uno stile genitoriale adeguato. Ognuno tende a mettere in atto stili genitoriali diversi: alcuni possono essere negligenti, altri indulgenti; qualcuno potrebbe mettere in atto comportamenti severi o iperprotettivi. Insomma in ogni famiglia possiamo ritrovare valori che caratterizzano i modelli educativi tipici di quei genitori. Ma è importante capire che stili genitoriali negativi possono influire sui propri figli creando danni emotivi, sociali e anche fisici.
Cerchiamo quindi di capire che cos’è “la genitorialità negativa”: con questa definizione si identificano azioni e comportamenti negligenti o dannosi che possono avere un impatto sullo sviluppo e sul benessere mentale di un bambino, a volte fino all’età adulta. Spesso infatti i genitori non si rendono conto che certe azioni, o la loro mancanza, possono avere un effetto negativo duraturo sul loro bambino.
La genitorialità negativa può includere: parole ed emozioni dannose rivolte ad un bambino, critiche ripetute, assenza di guida o riconoscimento dei risultati, mancanza di rispetto e fiducia, rimproveri incessanti, mancanza di lodi, uso di paragoni per far vergognare o denigrare un bambino. Esistono diversi stili genitoriali alcuni dei quali negativi e che possono creare danni nella prole.
La genitorialità autoritaria:
è caratterizzata da rigorosa applicazione delle regole, indisponibilità emotiva, comunicazione unidirezionale, scarsa sensibilità ai sentimenti del bambino. Questo stile genitoriale è caratterizzato da un tipo di amore “duro” e frasi come: “Te l’avevo detto!”.
La genitorialità permissiva:
caratterizza quei genitori apertamente comunicativi ma poco reattivi che mancano della coerenza comportamentale e del rispetto delle regole, sono incapaci di fornire una guida minima, tendono ad evitare il conflitto a tutti i costi e spesso cedono alle richieste dei propri figli.
La genitorialità negligente:
è tipica di genitori emotivamente non disponibili o che non rispondono allo scambio di emozioni. Forniscono guida o nutrimento lasciando che i figli si arrangino da soli, facendoli crescere troppo presto. Spesso questi genitori si disinteressano dei dettagli importanti della vita dei figli (amici, insegnanti). Gli adulti cresciuti con questo stile potrebbero riportare bassa autostima, insicurezza e incapacità a stabilire le relazioni.
Porsi costantemente delle domande sulle proprie capacità genitoriali è lecito. Esistono a tal proposito alcuni segnali o comportamenti a cui fare attenzione. Uno su tutti è il livello di coinvolgimento nella vita dei figli: se è eccessivo o insufficiente sicuramente ci troviamo in una situazione di genitorialità non proprio sana.
I bambini hanno bisogno della presenza dei loro genitori per sentirsi supportati. Il coinvolgimento dei genitori nella loro vita non deve essere troppo alto o estremamente scarso.
Anche l’affetto e l’attenzione sono importanti per i bambini. Genitori emotivamente indisponibili o che rifiutano il bisogno di attaccamento dei loro figli non fanno altro che alimentare uno stile genitoriale negativo. I bambini che passano inosservati agli occhi dei genitori sperimentano un senso di insicurezza ed inadeguatezza anche in età adulta.
La vergogna e il senso di colpa sono emozioni potenti, specialmente per i bambini che non sono in grado di gestire ancora questi sentimenti così complessi. I genitori che provano vergogna o senso di colpa possono far sentire i figli come se non fossero abbastanza bravi. Cosa che ovviamente influenza lo sviluppo della crescita e dell’età adulta.
Mantenere costantemente una disciplina, un comportamento che tenga sempre conto delle conseguenze realistiche è molto importante per lo sviluppo dell’infanzia. Le famiglie in cui è assente la disciplina potrebbero preparare i bambini a fallimento, perché i bambini che non imparano i confini hanno più probabilità di mettere in atto comportamenti dannosi e mostrare una mancanza di autocontrollo. D’altra parte, regole troppo rigide o basate sulla paura possono spingere i bambini a ribellioni. In questo caso potremmo trovarci ad avere a che fare con bambini ansiosi o depressi.
Gli effetti di una cattiva genitorialità sono pertanto presenti a più livelli e possono colpire un bambino per anni accompagnandolo anche nell’età adulta. Infatti i bambini cresciuti con stili genitoriali negativi spesso sono adolescenti e adulti che soffrono di bassa autostima e percezione negativa di sé, problemi di autocontrollo nel tentativo di farla franca superando limiti e confini o infrangendo leggi e regole, ribellione a figure autorevoli (genitori, insegnanti, capi.). E’ tipico di questi soggetti mettere in atto comportamenti aggressivi, antisociali, mostrare scarsi livelli di resilienza, empatia, difficoltà a formare relazioni significative.
Bambini cresciuti in famiglie con genitorialità negativa mostrano livelli di aggressività più alti dei loro coetanei cresciuti in famiglie con stili genitoriali positivi già prima dei 2 anni. Tali modelli educativi si possono paragonare ad abbandono o maltrattamento nella prima infanzia.
Concludendo, sebbene la realizzazione di una genitorialità negativa possa suscitare timore o anche vergogna è importante riconoscerne la presenza per poter intraprendere un’azione correttiva. Con impegno e introspezione gli effetti portati avanti fino a quel momento si possono disfare.
E’ importante ricordare che i bambini navigano in un mondo a loro sconosciuto e la guida sono i genitori.
Gli errori sono legittimi ma bisogna che tu riconosca i tuoi e li distingua dal comportamento di tuo figlio. Ascoltare i loro pensieri aiuta te e loro. L’affetto è la base per la crescita e lo sviluppo dei propri figli.
Parlare con un terapeuta può essere un ottimo modo per ottenere informazioni più dettagliate sul tuo comportamento che possono aiutarti a capire meglio il tuo stile e le tue capacità genitoriali.
© 𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗮𝗻𝗼
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 – 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮