Il nostro periodo storico verrà ricordato per la facilità con cui utilizziamo qualsiasi parola. Dietro alla scelta del lessico c’è sempre meno pensiero individuale e sempre più pensiero collettivo, cioè moda.
Oggi siamo tutti ansiosi senza sapere cosa questo significa. Siamo tutti depressi, tutti borderline, tutti bipolari, tutti ADHD, eccetera eccetera eccetera.
Le etichette sembrano innocue ma invece sono pericolosissime. Si comincia utilizzando una volta un parolone come “ansia” per descrivere una situazione della quotidianità. Lo si fa con una conoscenza molto approssimativa di cosa significhi veramente, perciò calza a pennello. Allora la si utilizza sempre più spesso. L’uso reiterato di un vocabolo, a poco a poco, in modo subdolo, crea un legame speciale con quella parola. Prima di rendercene conto, useremo la parola “ansia” per descrivere talmente tante situazioni che noi stessi cadremo nella trappola di considerarci ansiosi e agiremo di conseguenza.
Cadiamo preda delle nostre parole perché non ci amiamo abbastanza da considerare la nostra vita più speciale di una definizione sommaria. Le persone con bassa autostima possono facilmente cadere preda delle etichette, perché sminuiscono la loro unicità. In verità ogni uomo è incredibile e nessuna etichetta sarà sufficiente a descrivere l’universo della complessità della sua psiche.
Nutrire l’autostima è importante per non dimenticare di essere speciali.
Per stare bene con se stessi e con gli altri è importante ricordare 10 cose sull’autostima.
#1 L’autostima è qualcosa che si trova già dentro di noi.
Non si impara ad avere autostima, si impara a vederla anche quando si nasconde dietro le circostanze negative, quelle dove siamo perdenti. L’autostima è come una statua di marmo. Alcune persone l’hanno già liberata dal marmo superfluo e le hanno donato una forma armoniosa, altri devono armarsi di scalpello e farla emergere.
#2 L’autostima si nutre nel presente.
Come diceva Schopenhauer, siamo vittime dei rimpianti passati e schiavi della paura verso il futuro. L’autostima si nutre nel presente, in quello che viviamo ogni giorno, tanto le cose belle quanto quelle brutte. Il primo entusiasmo di cui tutti godiamo e sentire scorrere sulla pelle le emozioni della vita. Quando la mente scappa dal presente per rinchiudersi nel passato o nel futuro rischiamo di perderci questo miracolo.
#3 Deve trionfare la spontaneità.
Avere la libertà di fare qualcosa in modo spontaneo, senza subire l’influenza esterna, è il più grande nutrimento per l’autostima. Bisogna abbandonare i sensi di colpa, i ripensamenti, la procrastinazione e l’aspettativa per ascoltare le esigenze del nostro corpo, qui e ora.
#4 Non tutto è finalizzato al raggiungimento di un obiettivo.
Se impariamo a controllare il bisogno di muoverci nel tempo, da passato verso il futuro, potremo godere del presente. Non è difficile da imparare, basta capire che il risultato non è sempre la cosa più importante di tutte, a volte quello che conta è il cammino. Il risultato fa bene all’autostima quando riusciamo nel nostro intento, fa male quando falliamo. Il viaggio invece è sempre vincente perché mette in risalto l’atto del tentare. Chi prova, si butta per raggiungere una meta, è un vincitore per tutta la durata del viaggio.
#5 Non puoi essere quello che in realtà non sei.
Dobbiamo accettare la nostra natura, ma spesso non è facile. Ogni uomo è unico e solo esaltando la propria unicità può vivere felice. Il vivere sociale spesso ci obbliga a seguire dei modelli sociali che non ci appartengono. Quando questo avviene la nostra autostima si indebolisce perché non riesce a esprimere se stessa.
#6 La paura del giudizio degli altri è la tomba dell’autostima.
Cosa pensano di noi i nostri amici? Il nostro capo è contento di come lavoriamo? Siamo dei bravi compagni per il nostro partner? La tensione di dover sempre fare ciò che gli altri si aspettano da noi ci impedisce di esprimere i nostri bisogni.
#7 Essere aperti al nuovo è un segno di autostima.
Chi crede in se stesso e possiede elevata autostima ama più degli altri il confronto con realtà e culture diverse dalla propria. L’insicurezza crea la paura del diverso perché sentiamo che potremmo esserne sopraffatti.
#8 Abbandoniamo i dogmi.
Bertrand Russell diceva che non sarebbe mai morto per le sue idee, perché avrebbero potuto rivelarsi sbagliate. Solo le persone con grande autostima hanno il coraggio di mettere in discussione quanto credono certo.
#9 I fallimenti sono pedagogici.
L’autostima assorbe i fallimenti e ne trae la spinta per riprovare. In caso contrario, senza autostima il fallimento diventa un mare in burrasca di cui è impossibile sfruttare l’immensa energia.
#10 L’uomo è l’unico animale del mondo capace di sentirsi inadeguato.
Il nostro apparato cognitivo ha scoperto l’auto consapevolezza ma questa evoluzione non è stata seguita da una struttura psichica sufficiente a sostenere il peso della rivelazione. Sappiamo quando siamo inadeguati ma non siamo capaci di sopportare le conseguenze di questa scoperta. Il nostro gatto, qualsiasi cosa faccia, non è in grado di disprezzarsi. L’autostima è l’unica scudo contro questa capacità del tutto umana.
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