Provate a “googlare” la parola narcisista ed avrete come risultato circa 60 milioni di link che riempiranno il vostro schermo, nonostante solo il 6% circa delle persone soffra realmente di un Disturbo Narcisistico di Personalità. La verità è che il termine “narcisista” oggi viene usato per descrivere un insieme di comportamenti messi in atto da una persona cattiva, che ferisce, tradisce, manipola a suo piacimento e per il proprio tornaconto personale. E così spesso anche sui social network si finisce per essere etichettati come narcisisti da qualcuno con cui siamo in disaccordo o che si sente screditato.
In realtà esiste un ventaglio di atteggiamenti che va da un estremo, in cui troviamo persone che si caratterizzano per essere prive di una sana autostima, all’estremo opposto dove si collocano i grandiosi spacconi che si adattano perfettamente allo stereotipo passando per il centro dove risiedono soggetti con una buona capacità di adattamento e stima di sé.
Ma che cos’è una sana autostima? O meglio, quando il narcisismo è sano? Potremmo considerare una persona con un sano narcisismo quando è capace di muoversi tra l’assorbimento di sé e l’attenzione premurosa, come dire: “Visitare la piscina di Narciso, ma non immergersi mai fino in fondo alla ricerca del proprio riflesso” (Malkin, 2016). La sicurezza di questi soggetti consiste nel non aver bisogno di abbattere gli altri per rialzarsi o per riempire il proprio ego, anzi spesso si ispirano ad altri per diventare qualcuno o migliorare se stessi. Tendono ad agire in modo inclusivo e non esclusivo.
Essere bravi in qualcosa e vantarsene non è sbagliato, anzi riconoscere a se stessi i propri meriti e capacità è indice di una buona aderenza alla propria immagine di sé, è indicativo di una sana e buona autostima. Mentre l’uso “manipolatorio” delle proprie capacità, dei propri talenti e delle proprie particolarità è tipico del narcisista. Una sana stima di sé comporta un bilanciamento tra il proprio benessere e la cura degli altri, dei loro bisogni; all’opposto, invece, nel narcisista ritroviamo una mancanza di empatia ed un pensiero costante che riguarda solo se stesso.
Le persone narcisiste riescono a tirar fuori tutto dagli altri, soprattutto quelle che mancano di una sana autostima e che spesso non sanno come possa essere una relazione sana, in poche parole tendono ad avere uno stile di attaccamento insicuro. Le persone che hanno invece una buona capacità di riconoscere i confini, che hanno una buona autostima ed un buon senso di sé riconoscono facilmente il narcisista e non cadono nella sua rete.
Esistono alcuni comportamenti tipici del narcisista: descriverli può servire ad allertare i più sprovveduti. Ad esempio tentare di esercitare un controllo invisibile è un atteggiamento tipico del narcisista; egli in questo suo modo di fare non si scopre, anzi tende sempre ad esporsi il meno possibile. Piuttosto che dirti cosa fare, dà consigli, suggerimenti sottili permeati di premura e così lentamente prende il comando. Pensiamo ad un ipotetico incontro tra una persona insicura e un narcisista: il luogo lo decide il narcisista, tende a manipolare le scelte di bibite e pietanze adducendo la bontà e l’esclusività di quel cibo o di quel cocktail e così prende piede nella mente della persona che ha di fronte alzando sempre più l’asticella. Una persona sicura di sé invece sente i campanelli d’allarme, insiste sulle sue scelte e le porta avanti. Probabilmente il narcisista dopo qualche altro tentativo lascerà perdere e ben presto tenderà a concludere l’incontro nella consapevolezza che non riuscirà a raggiungere il suo scopo. La persona insicura si sentirà invece lusingata da tante attenzioni e premure permettendo all’uomo manipolatore che ha di fronte di prendere in mano le redini dell’incontro nell’idea che gli possa essere il suo cavaliere con l’armatura scintillante. Molto fa anche il modo di dirigere e gestire la conversazione.
I narcisisti in taluni casi possono sembrare estremamente generosi, prodigandosi nell’aiuto degli altri con una premura ed una partecipazione estrema. Il problema qui è la motivazione, ovviamente; il gesto non riguarda la persona oggetto della sua generosità, ma se stesso. Nel rapporto con l’altra persona è estremamente coinvolgente, sa come far sentire una donna importante; un “bombardamento d’amore” che ti fa sentire bene in quel momento, sotto i riflettori della sua attenzione: regali, attenzioni, premure, complimenti, ma è tutto un mezzo per un fine. Ancora una volta il denominatore comune è il controllo, appena avrà soddisfatto i suoi bisogni facendoti cadere sotto il suo “incantesimo” si allontanerà e ti avrà proprio lì dove vuole che tu sia.
Il narcisista è bravo a sfruttare le insicurezze dell’altro, esperto nel ribaltare le situazioni ed avere il sopravvento spostando la colpa su chi ha di fronte quando c’è una discussione o semplicemente negando che una cosa sia realmente successa, il cosiddetto “gaslighting”. E’ lì per vincere, alle sue condizioni, ti avvolge e poi ti butta fuori, si gioca secondo le sue regole e quando è il momento non esita ad andare via perché ciò che sviluppa con l’altro è un legame superficiale e basta; ciò gli permette di usare il ricatto giocando la carta del “prendere o lasciare” che per lui rappresenta l’ennesimo modo di manipolarti generando un senso di instabilità ed insicurezza. Inoltre poiché gli piace giocare come il gatto con il topo, quando il putiferio si acquieta e tutto sembra essersi placato, tende a tirare di nuovo dentro l’altra persona per ricominciare tutto da capo; ecco che scattano i “mea culpa”, i regali, le assunzioni di colpa; tipico di quelle coppie che si lasciano e si prendono in continuazione.
È un lavoro magistrale quello del narcisista e si basa tutto sul controllo. Oggi capita sempre più spesso di trovarsi ad avere a che fare con questo tipo di persone è bene quindi aprire gli occhi e ricordarsi che l’unica persona che può cambiare sei tu.