L’errore di Freud – Paul Watzlavick

La teoria psicoanalitica parte dal postulato che il comportamento sia in primo luogo la conseguenza di una ipotizzata azione reciproca di forze intrapsichiche che si ritiene seguano strettamente le leggi della fisica sulla conservazione e sulla trasformazione dell’energia. In linea di massima, la psicoanalisi classica restava anzitutto una teoria dei processi intrapsichici, che considerava di secondaria importanza l’interazione con le forze esterne anche quando tale interazione era evidente. La ricerca psicoanalitica ha trascurato l’interdipendenza tra l’individuo e il suo ambiente, ed è proprio a questo punto che indispensabile il concetto di scambio di informazione, cioè di comunicazione.

C’è una differenza sostanziale tra il modello psicodinamico (psicoanalitico) da una parte e ogni schema che elabori il concetto di interazione individuo-ambiente dall’altra. È una differenza che ci auguriamo di chiarire meglio con la seguente analogia.

Se il piede di un uomo che sta camminando colpisce un sasso l’energia viene trasferita dal piede al sasso. Il sasso verrà messo in movimento e spostato finché non si fermerà in una posizione che è determinata esclusivamente da fattori come la quantità di energia trasmessa, la forma e il peso del sasso, la natura della superficie su cui è rotolato. Se l’uomo dà un calcio a un cane anziché a un sasso, il cane può saltare su a morderlo. In questo caso il rapporto tra il calcio e il morso è di ordine assai diverso. È chiaro che il cane prende l’energia per la sua reazione dal proprio metabolismo e non dal calcio. Non si ha dunque trasmissione di energia ma di informazione.

In altre parole, il calcio è un comportamento che comunica qualcosa al cane, e a questa comunicazione il cane reagisce con un’altra comunicazione-comportamento.

La differenza tra la psicodinamica freudiana e la teoria della comunicazione, in quanto principi esplicativi del comportamento umano, in sostanza è tutta qui.

Come si vede appartengono a ordini diversi di complessità; non si può estendere il primo al secondo né il secondo si può dedurre dal primo: nel loro rapporto non c’è continuità concettuale.

Che l’attività di pensiero abbia spostato i suoi interessi dal concetto di energia a quello di informazione è stato di una importanza fondamentale per lo sviluppo quasi vertiginoso della filosofia della scienza dalla fine della seconda guerra mondiale e ha dato un impulso eccezionale alla nostra conoscenza dell’uomo.

Paul Watzlawick, psicologo e filosofo austriaco, eminente esponente della scuola di Palo Alto.