Trucchi psicologici da utilizzare nella vita di tutti i giorni

#5 Vuoi contrattare un prezzo?

Sobbalza. Quando il venditore ti comunica il costo del prodotto che vuoi acquistare la tua prima reazione dev’essere un sussulto. È statisticamente dimostrato che il venditore abbasserà la prima richiesta fatta vedendoti sobbalzare. Funziona meglio della contrattazione a parole perché colpisce sotto la soglia della consapevolezza.

#6 Devi chiedere a qualcuno di aspettarti per un lieve ritardo?

Anziché scusarti per il ritardo ringrazialo per la pazienza.

Quando lo ringrazierai il suo ego sarà premiato e il fastidio dell’attesa lascierà il posto a un lieve compiacimento.

#7 Vuoi far parlare qualcuno?

Questo trucco funziona molto bene con gli estranei con cui la confidenza non è alta. Comincia la conversazione e quando l’altro si interrompe sulle sue frasi, anziché controbattere o rispondere fissalo, come se ti aspettassi che dica ancora qualcosa. Nella maggior parte dei casi lui o lei continuerà a parlare per colmare quel silenzio.

La cosa più interessante di questo trucchetto è che non c’è limite a quello che un estraneo ti può raccontare se punzecchiato in questo modo.

#8 Desideri far ricordare qualcosa a qualcuno?

Ci sono due effetti psicologici che interessano la memoria molto utili per questo scopo. Si chiamano effetto primacy ed effetto recency. All’interno di una lista di cose ricordiamo con maggiore facilità la prima e l’ultima ascoltata.

Quindi se dovete fare un lungo discorso a qualcuno badate di inserire le parti più importanti all’inizio e alla fine.

#9 Ti piacerebbe che qualcuno si comportasse in un certo modo?

Il modo migliore per far fare qualcosa a qualcuno è elogiarlo quando lo fa. I complimenti rinforzano il comportamento e il soggetto encomiato ripeterà quel comportamento per riceverne degli altri.

Se ami quando la tua ragazza cucina per te, esalta più che puoi i suoi piatti e le sue doti culinarie. Vedrai che in questo modo continuerà a farlo.

#10 Vuoi essere ascoltato?

Parla piano, quasi sottovoce. Lo sforzo per sentire quello che dici accende anche lo sforzo di pensare a cosa racconti.

Urlando ottiene solo la certezza di essere ascoltato superficialmente.

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