Uso eccessivo dello smartphone? Ecco Textiety, Textaphrenia e Text Neck!

text neck

In media ogni 10 minuti prendiamo in mano il nostro smartphone per verificare di essere stati cercati, se sono uscite nuove notizie, se ci sono mail in attesa o messaggi mancati, per stare sui social.

Si stima che, durante la recente pandemia da Covid-19, il tempo di utilizzo degli smartphone sia aumentato del 45% rispetto agli ultimi anni.

Lungi da me, etichettare solamente come “negativo” l’utilizzo dello smartphone e delle sue applicazioni; I vantaggi delle moderne tecnologie sono indubbi, un utilizzo funzionale e consapevole comporta tanti benefici (cognitivi, sociali, educativi).

Però, è sufficiente osservare per strada, nei locali o sui mezzi pubblici per notare persone di ogni età, chinate sui vari dispositivi, intenti a scrivere messaggi o a navigare in rete trascurando ciò che accade intorno a loro, ciò può avere (in primis) ripercussioni “fisiche”, come la sindrome di Text Neck (introdotta per la prima volta nel 2008 da Dean L. Fishman, studioso nel trattamento di lesioni da tecnologia).

Tale sindrome cerca di spiegare le conseguenze delle ripetute sollecitazioni al corpo umano, causate dagli eccessivi usi dei dispositivi portatili di ogni genere.

In dettaglio la sindrome TEXT NECK (TN) può causare:

  • –  frequente mal di testa;
  • –  dolori cervicali;
  • –  rigidità del cingolo scapolo-omerale e rigidità dorsale;
  • –  formicolio e sensazione di intorpidimento degli arti superiori.

Con il passare degli anni a questi dolori di origine neuropatica e muscolo-scheletrica si possono aggiungere altre problematiche quali la difficoltà gastrointestinale e respiratoria.

Oltre alle ripercussioni fisiche, è importante sottolineare il tema della dipendenza a cui oggi si correlano diversi disturbi psicologici tra cui l’ansia, la depressione, la disregolazione emotiva, alcune fobie specifiche e disturbi del comportamento alimentare.

Problema serio, sempre correlato alla dipendenza è quello della comunicazione; con le tecnologie virtuali utilizzate nei social network e nei messenger non vi è praticamente la possibilità di instaurare una sana comunicazione di tipo circolare che comprenda linguaggio verbale, paraverbale e non verbale, ma solo forme di comunicazione di tipo comportamentista.

La conseguenza diretta è che si sta letteralmente involvendo la capacità di comunicare. Naturalmente esistono delle soluzioni per contrastare la dipendenza, che si basano su alcune forme di educazione psico-comportamentale e forte autopresa di coscienza del problema, anche con il supporto di App di monitoraggio dedicate e il ruolo funzionale/strategico di un professionista della salute mentale esperto in psicologia digitale.

La dipendenza da smartphone (ampliamente dibattuta negli ultimi anni) va di pari passo con la FOMO, Fear Of Missing Out; il terrore di restare tagliati fuori dai discorsi o di perdersi momenti capitali nel flusso eterno e infinito dei contenuti online. 

(Per approfondire ecco un articolo scientifico pubblicato nel 2020 su Addictive Behaviors –https://doi.org/10.1016/j.addbeh.2020.106360)

Una cosa è certa.

Il cellulare è diventato un prolungamento bio-psico/socio-tecnologico della nostra persona.

L’utilizzo smodato e irrefrenabile degli smartphone (soprattutto negli ultimi anni) ci pone diversi interrogativi su nuovi fenomeni comportamentali legati strettamente alle nuove tecnologie che sempre più condizionano le nostre vite.

Iper-utilizzo dello Smartphone?

Ecco Textiety e Textaphrenia.

La “Textiety”, è un termine con il quale si indica una forte sensazione di ansia data dal non ricevere alcun messaggio, dal non poterne inviare uno o l’ansia di ricevere e rispondere immediatamente ai messaggi di testo (Taneja, 2015). 

Per quanto riguarda le app relative alla messaggistica di testi (ad.es.Whatsapp, Telegram) sembra che queste abbiano provocato un aumento della diffusione nell’uso degli smartphone pari all’89% negli ultimi 8 anni.

Tra i disturbi legati all’utilizzo dei moderni mezzi di comunicazione, merita un approfondimento la Textaphrenia (Taneja, 2015). 

La “Textaphrenia” è il timore che possa essere arrivato un messaggio, unito alla sensazione di aver sentito il dispositivo vibrare o il suono di un messaggio, quando in realtà non è arrivata alcuna notifica. 

La Textaphrenia è definita anche come una “disturbo dei messaggi di testo o dipendenza da messaggi di testo” (Taneja, 2014).

Una persona che soffre di Textaphrenia esperisce una combinazione tra allucinazioni uditive e l’illusione di aver sentito la suoneria del telefono o una vibrazione per l’arrivo di un nuovo messaggio di testo; possono presentarsi, inoltre, i segni e i sintomi ansiosi, insicurezza, delusione, sintomi depressivi, irritazione, iper-sudorazione, tremori; in combinanzione con un utilizzo ancora più marcato del cellulare.

Essendo un problema di salute emergente (non ancora certificato e con una tassonomia specifica), solo poche persone sono a conoscenza dei segni e dei sintomi della Textaphrenia; 

Di seguito sono indicati i campanelli d’allarme: 

  • Controllare il proprio cellulare almeno 8 volte in un’ora senza ricevere realmente alcun messaggio di testo per almeno 2 occasioni successive nell’arco di quell’ora; 
  • Credere di aver sentito il tono dell’arrivo di un messaggio di testo, in 2 occasioni successive durante un’ora, pur avendo impostato il proprio telefono cellulare in modalità silenziosa. 

Questi comportamenti sono spesso attuati dagli utenti nel tentativo di ridurre o controllare un umore disforico; l’eccessiva attenzione e dedizione incontrollata verso un telefono cellulare, pertanto, potrebbe essere considerata come una delle dipendenze più diffuse del secolo corrente.

Un argomento di dibattito tra gli studiosi è dato dal dilemma se l’uso problematico possa essere dato dal telefono cellulare stesso o dal contenuto e le sue applicazioni in rapporto ai disagi di chi utilizza lo smartphone.

Indubbiamente la complessità e la potenza espressivo-comunicativa rappresentata da decine di Apps specializzate (FaceTime, Whatsapp, Messenger, Telegram, Games, Zoom etc.); così come l’accesso facilitato ed istantaneo ai social più diffusi (TikTok, Facebook, Instagram, Twitch) sono facilitatori diretti dell’iper-utilizzo.

Conoscere i “pro” e i “contro” per evitare un utilizzo disfunzionale.

La ricerca di una socialità funzionale, la regolazione delle emozioni e l’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie deve essere senza alcun dubbio una base della formazione non solo degli adolescenti e della cosiddetta generazione “Touch” ma di ogni persona che vive immergendosi pericolosamente nel mare magnum della tecnologia odierna.

Per tale ragione è fondamentale lavorare con la prevenzione e la sensibilizzazione costante in modo tale da prevenire comportamente disfunzionali legati ad un iper-utilizzo della tecnologia e delle sue molteplici manifestazioni.

Bisogna lavorare per evitare fenomeni di dipendenza veri e propri con ciò che ne consegue da un punto di vista psichico, sociale e comportamentale.

La psicologia (fortunatamente) negli ultimi anni ha centrato l’attenzione sulle nuove tecnologie e su come affrontare nuove tipologie di disagio correlate al suo crescente utilizzo.

(Per approfondire: http://psiche.org/articoli/psicologia_digitale/).

Bisognerà lavorare su nuove possibilità di manifestazione sintomatica di disturbi che in abbinamento con l’utilizzo di tecnologie, porteranno alla genesi di problematiche sempre più complesse e variegate.

Lo smartphone -SI- ma in modo consapevole.