Non puoi essere felice se lotti sempre contro te stesso

lotti contro te stesso

Una delle derive più interessanti della psicologia è la figura del motivatore, personal coach, life guru, mental coach e qualsiasi altra nomenclatura scegliate per descrivere un uomo che parla per slogan e ti spinge fuori dalla tua zona di comfort.

I motivatori si rivolgono sempre a un pubblico ampio, il più ampio possibile, per questo sono costretti a usare un linguaggio generalista e monodimensionale. Qualsiasi persona civile e pensosa si sarà senz’altro accorta che la vita è complicata da definire. Per esempio, lo stesso dettaglio di una stessa situazione può avere tante chiavi di lettura, quante sono le persone che lo commentano. Per il motivatore questo non è possibile. Lui vede la vita bianco o nero, e una volta scelto il proprio colore come negli scacchi, l’altro è il nemico da sconfiggere per raggiungere il successo.

Ti va di avere successo?

Il successo nella filosofia del motivatore ha due caratteristiche fondamentali:

#1 È sempre a portata di volontà.

Cioè se tu vuoi una cosa, la puoi avere sicuramente perché nulla ti è precluso se sai incanalare le energie nel modo ottimale.

#2 Coincide con i canoni piccolo borghesi del successo economico.

Cioè successo significa comprare una macchina potente, non svegliarsi ottantenni e aprire la porta di casa ai tuoi figli e nipoti che vengono a trovarti per il pranzo di Natale.

Per raggiungere il successo ovviamente bisogna lottare. Gli avversari principali sono le persone che vogliono la stessa cosa che vuoi tu, gli imprevisti che la vita genera in automatico per rendere più avvincente la sfida e ultimo, ma fondametale, tu.

Perché in partenza tu sei nemico di te stesso, devi cambiare per diventare tuo complice.

 

Felicità e movimento

Un altro aspetto interessante del cosmo dei motivatori sono i loro riferimenti culturali. Per avere successo, quindi essere felice, devi darti da fare, essere il migliore per te stesso e per gli altri, e farlo velocemente, perché la vita scappa via se non prendi tu le redini.

Riassumendo, se non ti svegli alle 5 del mattino e ti ripeti che oggi è un altro grande balzo verso il successo, rischi di diventare vecchio prima di raggiungere la tanto sospirata felicità.

Non puoi essere felice se lotti sempre contro te stesso

Quello che manca a tutti questi discorsi è l’umanità. Non credo di essere l’unica persona felice di alzarsi alle dieci, di oziare, di leggere un libro che non gli servirà a migliorare nessun aspetto immediato della sua esistenza ma solo a saziare la curiosità del mondo.

Io credo che il motivatore possa essere una figura molto utile per chi ne capisce il linguaggio. Può dare una bella spinta ai giovani assopiti che colpevolizzano il mondo per la loro inettitudine.

Però non credo che sia tutto lì. Credo sia un bel gioco pieno di colori caldi, quelli che spingono all’azione.

Sono sicuro che la mia serenità non cadrà dal cielo, dovrò agire per trovarla e anche quando l’avrò trovata dovrò agire per tenermela stretta. Però credo che la vita non sia bianco o nero. Accetto la presenza del grigio, del rosa, del giallo e di qualsiasi altro colore.

Perché nella vita dovremmo prima di tutto volerci bene e ascoltare i messaggi del nostro corpo che ogni tanto non ce la fa più, vuole solo riposare.

Non siamo obbligati ad avere più soldi degli altri, più responsabilità degli altri, più potere degli altri. Si può essere felici anche lavorando meno, faticando meno e senza alcun potere sugli altri ma solo con la libertà di scegliere la nostra vita

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