IDENTIKIT DEL MANIPOLATORE

Quando siamo attratti da qualcuno è istintivo cercare di mostrare il nostro aspetto migliore. L’uomo, invaghito di una donna, cerca di proporsi al meglio, con le sue risorse maggiori per fare breccia al cuore di lei. La donna, dal canto suo, mostra il lato migliore di sè per trattenere il partner. Lo scopo della seduzione è piacere, attirare a sè l’altro/a.
Ma la seduzione è manipolazione?
Vi è una bella differenza tra mostrare “l’aspetto migliore” e mostrare un “aspetto diverso” di sè.
Questo fa la differenza tra la seduzione “sana” e la manovra manipolatrice.
Il manipolatore o la manipolatrice seducono con mezzi che non fanno parte della loro natura. Fanno credere ad esempio di avere uno status sociale che non corrisponde alla realtà. Simulano attenzione verso l’altro e invece non hanno alcun rispetto per il partner.
Generalmente il manipolatore è un tipo di personalità definita narcisista.
L’interesse crescente verso i manipolatori ha
messo in luce i danni che provoca vivere  a stretto contatto con loro, lo stato di confusione e disperazione che genera.
Ecco l’identikit della personalità manipolativa.
Il manipolatore colpevolizza gli altri. I ricatti sono continui in nome del legame di amore, familiare, di amicizia…
Usa ragionamenti pseudo-logici e regole morali per raggiungere i suoi scopi e fa in modo di capovolgere le situazioni sempre a suo vantaggio.
Se sei una persona che ha la tendenza a colpevolizzarsi su tutto, sarai facilmente preda di questa tipologia di persone.

 

Il manipolatore è il re della “doppia stretta” (double bind), una comunicazione paradossale dove vengono emessi due messaggi contraddittori in modo che chi ascolta si trovi di fronte a una scelta senza uscita. Quando qualcuno ad esempio vi accusa di una lacuna culturale e vi dice: “Non serve che ti spieghi, tanto non ne sai niente” vi trovate di fronte a una “doppia stretta”, qualunque cosa facciate uscirete da questa situazione sentendovi dei mediocri.
Il manipolatore parla ma non comunica mai in modo autentico.
Mette in dubbio le qualità, la competenza, la personalità degli altri,  critica e giudica.
Spesso l’uomo manipolatore tenta di far lasciare il lavoro alla compagna. L’ambiente professionale è il luogo dove è possibile far emergere le proprie qualità, esprimere il proprio talento, allacciare i rapporti sociali con altri uomini e con altre donne. Al manipolatore tutto ciò non piace.
Cerca di creare il vuoto intorno a te. Oltremodo il manipolatore non sopporta che le vostre qualità siano superiori alle sue. Cerca di sabotare le occasioni che avete per tenervi sotto controllo.
Può essere geloso, anche se è un genitore o un parente.
Se siete in coppia il manipolatore è preda di una gelosia divorante. Aspira a una fusione totale. Pretende che l’altro si impegni sempre di più e non è mai soddisfatto di ciò che riceve. Non si rende conto che questa gelosia non è amore, ma un impulso distruttivo verso il compagno/a.
Il geloso non riesce ad tollerare che la persona amata sia, al contempo, amata a sua volta da altri. Cerca quindi di isolare il partner facendogli terra bruciata attorno.

Se siete in coppia….L’inferno sotto le coperte.
I rapporti intimi con il manipolatore di sesso maschile mancano di rispetto, consenso e sono umilianti. Il partner è reso un oggetto, è lo strumento delle sue fantasie, è feticizzato. I desideri della  partner e il suo piacere non hanno alcuna importanza. Lui pensa solo a se stesso e solo al suo piacere.
La donna manipolatrice punisce invece attraverso l’astinenza. Il rifiuto non è dovuto a un calo della libido ma è utilizzato nell’ambito di un gioco di potere. L’astinenza diventa un’arma nelle mani di lei: “Finché non farai i lavori di casa correttamente, non verrò a letto con te”.
Fa credere agli altri che bisogna essere perfetti, che non si deve mai cambiare opinione, che occorre sapere tutto e rispondere immediatamente a richieste e domande.
Utilizza lusinghe per adulare, fa regali o diventa improvvisamente pieno di premure verso di voi. Simula attenzioni verso l’oggetto desiderato. Ti intrappola con gesti, parole che lasciano presagire, se siete durante la fase del corteggiamento, un seguito molto piacevole se non un idillio.
Successivamente la verità però verrà fuori.
La caratteristica che più contraddistingue il manipolatore consiste nello sminuire l’altro per dare l’illusione di essere superiore. Passa dalla critica più diretta all’ironia, dalla presa in giro infantile alla critica riguardo le vostre scelte e gusti. Il tutto accompagnato da qualche complimento, da un’improvvisa adulazione e da finte parole d’amore.
Fa la parte della vittima per essere compatitoPuò esasperare i suoi malesseri e il suo carico di lavoro. Quando è malato esaspera la sua malattia. E’ convinto di essere vittima dell’incompetenza, della mediocrità e delle debolezze degli altri.
Rifugge dalle sue responsabilità riversandole sugli altri.
Quando la soluzione di un problema sfugge al suo controllo, il manipolatore si sottrae alle sue responsabilità facendole ricadere sugli altri. Al contrario, se un affare va bene ripete sempre che è merito suo.
Semina zizzania, crea sospetti e conflitti in tutti i contesti per avere la situazione sotto controllo. Applica il divide et impera!
Cambia idea, comportamenti, opinioni a seconda delle persone e delle situazioni.
Mente.
E’ egocentrico.
Utilizza i principi morali degli altri (generosità, altruismo, gentilezza, solidarietà)per soddisfare le proprie necessità.
I suoi discorsi sembrano logici e coerenti, mentre i suoi modi, le sue azioni  e il suo stile di vita non lo sono affatto.
Non tiene davvero conto dei desideri, diritti e bisogni altrui.
Ignora le richieste (nonostante dica di occuparsene)
Produce un sentimento di malessere, di non libertà e trappola. Cerca di fare terra b
Non comunica chiaramente le sue richieste, i suoi bisogni e i suoi sentimenti e le sue opinioni.
Spesso risponde in modo vago.
Cambia argomento con disinvoltura nel corso di una conversazione.
Evita colloqui e riunioni.
Invoca ragioni logiche per mascherare le sue richieste.
Predica il falso per sapere il vero, deforma e interpreta.
Non sopporta le critiche e nega l’evidenza.
Fa minacce velate o ricatta apertamente


Nelle relazioni con un manipolatore, o una manipolatrice, l’ autostima deve combattere per rimanere a galla. Spesso ci si sente sbagliati, pazzi e isolati.
La terapia di coppia è inutile con il manipolatore.
Se il tuo partner o la tua partner presenta tante di queste caratteristiche….pensa a prenderti cura di te!
La dipendenza affettiva è considerata una malattia delle emozioni. La dipendenza verso un oggetto d’amore distruttivo -il manipolatore- serve a camuffare un eccesso di emozioni inespresse (abbandono e vergogna di frequente) spesso non identificate.

 Dott.ssa Psicologa Antonella Consoli (Catania). 3465788897
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