Dovremmo sorridere come facevamo da bambini

sorridere come bambini

Il sorriso è l’espressione non verbale attraverso la quale comunichiano la nostra serenità, il nostro benessere e la nostra gioia.

Si può sorridere consapevolmente o con sponteneità, ma quando il sorriso è sponteneo tutto il viso si attiva. Il sorriso vero si riconosce dagli occhi. Possiamo sorridere per finta ma gli occhi sono incapaci di mentire.

Quando sorridi ti metti a nudo, è un’espressione indifesa incapace di nascondere i tuoi retropensieri. Sorridere è come togliere la maschera, per questo forse quando cresciamo lo facciamo meno.

Gli adulti dovrebbero imparare dai bambini il rispetto per le proprie emozioni

I bambini ride circa 400 volte al giorno mentre un adulto solo 15. Questo avviene proprio perché crescendo perdiamo la spontaneità necessaria per ridere sinceramente. Una risata sguaiata è qualcosa che difficilmente si perdona alla persona matura, a ridere in quel modo sono le persone poco serie, oppure gli ubriachi.

Ma non c’è niente di più liberatorio di ridere. Tranne piangere ovviamente. Piangere è una reazione uguale e contraria alla risata, fanno bene uguale ma curano l’anima in modo del tutto opposto.

Un bambino non cerca di nascondere le sue emozioni perché non ha ancora interiorizzato nessun motivo per farlo. Le usa come andrebbero usate, cioè per comunicare quello che prova. Quando cresci invece è tutto diverso, le emozioni diventano un fardello da portare addosso durante la traversata del arido deserto della razionalità.

Gli adulti costruiscono infinite regole sociali da applicare alla naturalezza istintiva della vita e in questo modo rendono molto complesso quello che nasce semplice.

Cosa rischi a mostrarti felice?

Vorrei ridere ma ho paura di dover giustificare la mia felicità agli altri.

È come se si fosse diffuso ovunque il germe del vittimismo. Va di moda ostentare sofferenza, dire che lavori troppo, guadagni poco, sei sommerso dai problemi, litigi, poco tempo per te. Così tutti fanno a gara per condividere le proprie miserie e anche al più ottimista degli ottimisti viene il dubbio di sbagliare. Se tutti ti dicono che la vita è ingiusta avranno ragione loro, chi sei tu per andare contro l’opinione più diffusa?

Allora cerchi conferme al male. E in poco tempo le trovi, perché il male esiste, solo che non è tutto.

Chi è felice è diverso dal branco e deve reggere il peso di difendere un punto di vista impopolare.

Dovremmo sorridere come facevamo da bambini

Facciamo uno sforzo, impariamo di nuovo la leggerezza della risata. Non solo fa bene a noi stessi ma fa bene alla società. Se contaminiamo il mondo con le risate possiamo abbattere il muro di disillusione che ha richiuso la nostra generazione.

Inoltre penso sia molto scorretto lamentarsi di tutto, in questo modo le lamentele perdono valore. Anche il dolore perde valore quando è la sola cosa che provi. Arrivi a un certo punto in cui ti annulli e non senti più niente.

Dovremmo vivere tutta la gamma di emozioni a nostra disposizione coerentemente con quello che viviamo nella nostra quotidianità. Ricominciare a usare le emozioni per comunicare, non per adeguarci al nostro gruppo di appartenenza.

I bambini lo sanno fare benissimo, proviamo a re imparare da loro.

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RIDI DELLA TUA ANSIA!