Disturbi d’ansia e disturbi del sonno: Quale correlazione intercorre?

L’attuale pandemia da Covid -19 con cui conviviamo da due anni e mezzo ha determinato molteplici conseguenze sia su la nostra salute fisica che psichica. Tali conseguenze hanno messo in evidenza la necessità di dare maggiore importanza alla salute mentale e di comprendere fenomeni che spesso (ancora oggi) vengono sottovalutati e snobbati, come ad esempio il crescente numero di disturbi d’ansia e di problematiche inerenti il sonno.

Oggi nello specifico cercherò di spiegare ex novo cosa sono e perchè stanno aumentando.

 Facciamo chiarezza, cosa si intende per disturbo d’ansia: 

  • Cos’è l’ansia?  L’ansia è uno stato d’animo complesso, avvertito dal soggetto come una sensazione di pericolo imminente senza che vi sia un oggetto reale a provocarla.

La sua funzione è quella attivare dei meccanismo psicologici di difesa che si manifestano come adattamenti sani  a cui il soggetto ricorre per gestire sentimenti intensi o vissuti come minacciosi . Questa risposta ad eventi esterni è assolutamente normale ma diventa disfuzionale quando la sintomatologia aumenta e la risposta psico-somatica  inizia a manifestarsi in maniera persistente ed intrusiva. 

La sintomatologia con cui si manifesta può variare in base al tipo di disturbo d’ansia di cui si soffre, tra i vari sintomi si annoverano quelli di tipo cognitivo: 

  • il senso di vuoto mentale
  • un senso crescente di allarme e di pericolo
  • l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
  • la messa in atto di  comportamenti protettivi cognitivi
  • la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.
  • Percezione di morte imminente ( questo sintomo è specifico nel disturbo di Panico)

E quelli di tipo fisico e fisiologico:

  • Tremore
  • tensione
  • sudore
  • palpitazioni
  • aumento della frequenza cardiaca
  • vertigini
  • nausea
  • formicolii alle estremità ed intorno alla bocca
  • derealizzazione e depersonalizzazione

I soggetti che soffrono di disturbi d’ansia attuano delle strategie comportamentali per prevenire o mitigare la comparsa dei sintomi sopra citati come:

  • L’esplorazione dell’ambiente ( al fine di ricercare vie di fuga)
  • evitamento della situazione temuta 
  • farsi accompagnare 
  • assumere degli ansiolitici

I disturbi d’ansia conosciuti e chiaramente diagnosticabili sono i seguenti

  • Cos’è l’insonnia? L’insonnia è l’impossibilità di avere un sonno duraturo e rilassato, che invece risulta discontinuo e disturbato con risvegli notturni e/o difficoltà nel momento dell’addormentamento .

Generalmente l’insonnia non è una patologia bensì un sintomo legato spesso ai disturbi d’ansia (al fine di assicurare un corretto piano d’intervento terapeutico è bene verificare che questa non dipenda da altre patologie mediche o dall’assunzione di sostanze).

La correlazione tra insonnia e disturbi d’ansia è sancita anche nel DSM-5(Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) che lo annovera tra i criteri diagnostici del disturbo d’ansia generalizzato.

Spesso i soggetti affetti da disturbi d’ansia si lamentano della qualità e della quantità del loro sonno e riportano uno stato di agitazione prima di andare a dormire, definita ansia anticipatoria,che spesso scatena un circolo vizioso che alimenta il cronicizzarsi del disturbo e decreta il peggioramento della qualità del sonno.  

Che rimedi possiamo applicare :

Cosa fare dunque se si pensa di avere un disturbo d’ansia (vedasi sintomi elencati) o si ha una qualità del sonno carente e/o disturbata riconducibile a tale disturbo ? Come per ogni altra questione medica e specialistica il consiglio che posso dare è quello di rivolgersi ad uno specialista Psicologo e/o Psicoterapeuta.

La psicoterapia per i disturbi d’ansia è indubbiamente il trattamento principale e dal quale è difficile prescindere, in particolar modo la terapia cognitivo comportamentale ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi e si è affermata nella comunità scientifica come la strategia di prima scelta nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi.

L’intervento richiede solitamente alcuni mesi, con sedute a cadenza settimanale, ad oggi però è raro che venga erogato dai servizi pubblici e dunque bisogna recarsi in uno studio Privato.

Assumere dei farmaci può sembrare la via più breve per la risoluzione del disturbo ma non è così. I farmaci ansiolitici, sopratutto le benzodiazepine, sono largamente impiegate ma sono utili solo se utilizzate occasionalmente e per periodi limitati . In caso contrario presentano grossi problemi di assuefazione e astinenza che peggiorano la situazione anziché migliorarla.

Anche i farmaci antidepressivi di ultima generazione sono prescritti facilmente con funzione ansiolitica nel trattamento dei disturbi d’ansia. Essi hanno una certa efficacia, che però solitamente si perde alla sospensione della terapia, oltre a presentare molto spesso effetti collaterali (sonnolenza, disfunzioni sessuali, problemi gastrointestinali, aumento di peso, ecc.).

É bene evidenziare come l’uso dei suddetti farmaci non è risolutivo in quanto va a curare i sintomi fisici e fisiologici ma non quelli di tipo cognitivo. Gli psicofarmaci, per avere un effetto curativo sul disturbo  , devono essere sempre accompagnati alla Psicoterapia.

Se invece i sintomi sono lievi o non sufficienti per rientrare all’interno del quadro diagnostico che identifichi un vero e proprio disturbo d’ansia, può essere gestita con tecniche di rilassamento, strategie di meditazione mindfulness e rimedi naturali, quali valeriana o altri prodotti erboristici calmanti. Questi rimedi per l’ansia possono dare apparente sollievo ma difficilmente sono risolutivi.

Affidatevi ad un professionista qualora abbiate delle problematiche riconducibili a quelle citate in questo articolo.