6 mosse per contrastare un passivo-aggressivo

Conosci qualcuno apertamente disponibile ma resistente di nascosto? Vivi o lavori con una persona che procrastina cronicamente, svolge compiti intenzionalmente inefficienti, o che agisce come se fosse vittima dei tuoi standard? Se conosci la sensazione di essere su di un ottovolante emotivo, ci sono buone probabilità che tu abbia a che fare con un passivo-aggressivo.

L’aggressività passiva è un modo deliberato e mascherato di esprimere sentimenti segreti di rabbia (Long, Long & Whitson, 2009). Comprende una varietà di comportamenti pensati per attaccare l’altro senza che questo ne possa direttamente riconoscere la fonte. Nel lungo periodo, il comportamento passivo-aggressivo può diventare ancora più distruttivo rispetto all’aggressione. Nel corso del tempo, i rapporti con una persona del genere diventeranno confusi, scoraggianti, e disfunzionali.

Qui di seguito, trovi un esempio reale di un confronto passivo-aggressivo tra marito e moglie, e la spiegazione di come si potrebbero affrontare e cambiare questo modello distruttivo d’interazione con il processo del “confronto benigno”.

Per molti, il confronto è una prospettiva che spaventa: sia per paura di ricevere la rabbia dell’altro o per il disagio di mostrare le proprie le emozioni, ci sono persone che passano la vita a evitare i faccia-a-faccia. Gli individui passivo-aggressivi lo sanno. Si basano su questo postulato.

La cattiva notizia per coloro che evitano il confronto è che senza affrontare direttamente un comportamento passivo-aggressivo, il modello si ripeterà contro di loro ancora e ancora. La buona notizia è che il confronto benigno non è per nulla spaventoso. Non è una tattica autoritaria ma un tranquillo scambio verbale durante il quale un adulto condivide con delicatezza ma apertamente i suoi pensieri sul comportamento dell’altra persona e la sua rabbia inespressa. Essa si basa sulla decisione di non accettare più in silenzio il comportamento manipolativo e di controllo dell’altro.

Vediamo come funziona il processo in sei mosse di confronto benigno in una dinamica marito-moglie:

A Riccardo piace rilassarsi la sera quando torna a casa dal lavoro. Ama la sua famiglia, ma quando arriva a casa la sera, vuole del tempo per se stesso. A prendersi cura della loro figlia di 2 anni, Giulia, c’è sua moglie Lucia, che ha piena responsabilità del metterla a letto la sera. Una sera Lucia chiede a Riccardo se può metterla a letto lui. Riccardo è d’accordo e va in camera da Giulia.

Dal piano di sotto, Lucia comincia a sentire grida e risate. Pensa: “Che carini, si stanno divertendo”. Dopo 20 minuti, sente sbattere forte la porta di un armadio e si chiede se Giulia avesse bisogno di un nuovo pannolino o di cambiare il pigiama. Dopo 30 minuti comincia a sentire musica ad alto volume arrivare dalla camera di Giulia, e comincia a montare la sua rabbia. Dopo 45 minuti, Lucia entra nella camera della figlia: Giulia è senza pigiama e in costume da bagno, cappello da sole, occhiali della Barbie, e un paio di nuovissime borse dell’acqua calda rosa come scarpe.

Giulia corre dalla madre con un grande sorriso, completamente sveglia: “Che bello andare a dormire, è così divertente!”
 
Lucia fissa Riccardo e esce subito dalla stanza. Quando lui torna al piano di sotto, 35 minuti più tardi, per affrontare Lucia, Riccardo finge innocenza: “Cosa? Ci stavamo solo divertendo!”
 
La situazione è chiara; Riccardo non vuole cambiare o rovinare la routine dell’andare a dormire. Ma piuttosto che dirlo a Lucia, e rischiare una discussione sulle responsabilità verso la figlia, ha scelto una risposta passivo-aggressiva alla situazione. L’astuzia della sua scelta personale è inconfondibile: se Lucia avesse contrastato la sua intenzione di divertirsi con la figlia, sarebbe parsa una madre tesa e non divertente. La strategia di Riccardo è una vittoria sicura a breve termine sia per la figlia che per lui: Giulia si è divertita moltissimo e ha pensato che il suo papà è il più figo del mondo, e Riccardo non sarà coinvolto in questo tipo di attività almeno per il mese a venire. Vincere una battaglia, tuttavia, significa a volte perdere la guerra.
 
Non volendo continuare a nutrire sentimenti di ravvia cronica verso il marito, ma anche non disposta ad avere il peso tutte le responsabilità della figlia da sola, Lucia può utilizzare il confronto benigno per comunicare con Riccardo sulla faccenda.

1. Conoscilo quando lo vedi.

Una volta che Lucia è a conoscenza del tipico modello di comportamento passivo-aggressivo, può riconoscere quando il marito esprime riluttanza a non rinunciare al suo tempo libero serale attraverso il disfacimento intenzionale della routine dell’andare a dormire. Piuttosto che rispondere con rabbia, riconoscere il comportamento di Riccardo per quello che è aiuterà Lucia a mantenere la calma.

2. Declina l’invito a discutere.

Mentre Lucia aspetta che Riccardo metta a dormire Giulia, avrebbe dovuto gestire la sua rabbia attraverso strategie di auto-riflessione: “Riccardo non voleva mettere Giulia a letto. Invece di dirmelo a parole, me lo sta dicendo con questo comportamento passivo-aggressivo. Non permetterò a me stessa di farmi incastrare in un argomento fallimentare “.

3. Riconosci la rabbia.

Quando Riccardo torna al piano di sotto, Lucia dovrebbe condividere i suoi pensieri sulla sua rabbia.

LUCIA: Avrei un pensiero che vorrei condividere con te. Ti ho chiesto di mettere Giulia a letto stasera. Hai accettato senza esitare, e l’ho apprezzato. Quando hai trascorso oltre un’ora al piano di sopra e giocato al posto di metterla a dormire, hai rotto la sua routine. So che ti ho spiegato quanto è  importante, quindi quello che mi chiedo è perché hai deciso di farlo?

RICCARDO: Ci stavamo solo divertendo. Accidenti. Perché non puoi rilassarsi un po ‘?

LUCIA: Non riesco proprio a fare a meno di pensare che ci sia qualcosa di più. Mi chiedo se una parte di te sia arrabbiata con me per averti chiesto di mettere Giulia a letto quando ciò che veramente volevi fare era rilassarti. Potrebbe essere che tu ti sia lasciato prendere dal divertimento dei giochi, quindi potrei chiederti di farlo anche domani?

4. Gestisci il rifiuto.

Non importa quanto poco minaccioso sia il linguaggio di Lucia (può darsi che, la mia sensazione è che, mi chiedo se …), è quasi sicuro che Riccardo si aggrapperà alla sua storia di lui e la figlia che si stavano solo divertendo. Se Lucia dovesse spingere di più, Riccardo diventerebbe probabilmente più difensivo e giustificherebbe il suo ruolo come di un padre simpatico vittima di una madre troppo rigida. Se lei dovesse usare espressioni di rabbia, o cercare vendetta contro il suo comportamento passivo-aggressivo, rinforzerebbe la sua aggressività passiva originale. La cosa migliore per Lucia è lasciare Riccardo col suo pensiero.

RICCARDO: Non so di cosa parli. L’ho messa a dormire come mi hai chiesto. Non sono stato con lei per tutto il giorno. Scialla!

LUCIA: Va bene. Volevo solo condividere con te il mio pensiero.

5. Rifallo (quando necessario).

La prossima volta che Lucia chiederà a Riccardo di mettere Giulia a letto (o di condividere una diversa responsabilità genitoriale), sarà essenziale per lei comunicare aspettative chiare e il processo di pensiero che le sottende. Anche se questa potrebbe essere una strada più lunga e complessa per prevenire un comportamento passivo-aggressivo, situazioni simili sorgeranno inevitabilmente di nuovo, e quando lo faranno, Lucia dovrebbe ricordare a Riccardo i pensieri che aveva condiviso con lui dopo quel primo incidente:

LUCIA: Riccardo, sto pensando a una cosa. Questa situazione assomiglia molto a quella che abbiamo vissuto la scorsa settimana, quando ti ho chiesto di mettere a letto Giulia. Avevo condiviso con te i miei pensieri, mi chiedo se la stessa cosa si stia ripetendo in questo momento.

6. Costruisci il rapporto.

In un momento successivo, sarà utile per Lucia affermare la forza del legame di Riccardo con Giulia e i modi in cui lui potrebbe godere del loro tempo insieme. Trovando del tempo libero per Riccardo a casa, Lucia potrebbe aiutarlo a sentirsi più aperto nella condivisione delle responsabilità genitoriali. Nel riconoscere quando lui si assume le sue responsabilità domestiche, Lucia può annientare l’ostilità verso la sua necessità di “relax”. Grazie al confronto benigno di un comportamento passivo-aggressivo inaccettabile, entrambi i membri possono nutrire e rafforzare il loro rapporto. Questo, a sua volta, disinnesca sentimenti di rabbia che altrimenti alimenterebbero l’insorgere della prossima discussione passivo-aggressiva.

Bibliografia:
Signe Whitson L.S.W. www.signewhitson.comThe Angry Smile: The Psychology of Passive Aggressive Behavior in Families, Schools, and Workplaces.