Perché stai ancora con chi ti fa soffrire? Dedicato a tutti i cuori infranti.

 

Perché stai ancora con chi ti fa soffrire? Dedicato a tutti i cuori infranti.

Un giorno si presenta nel mio studio M, un giovane uomo di 32 anni alle prese con una tormentata storia d’amore con C, ragazza di anni 28. C viene da una famiglia problematica, la madre con disturbo ciclotimico (alternanza umorale) il padre senza un lavoro stabile, e spesso in preda a scatti d’ira. L’adolescenza di C è fatta di forti tormenti ed insicurezze, i risultati a scuola sono negativi, C per sentirsi sicura inizia a frequentare ragazzi molto più grandi di lei, che però la usano e la gettano, l’autostima di C è sotto un treno e da lì a poco inizia a trovare sollievo nell’alcol. M racconta che sta lottando con tutte le sue forze per aiutare C, ma i risultati sono scarsi, C non vuole aiuto psicologico in quanto pensa che deve autopunirsi per i suoi fallimenti. M non riesce a concentrarsi sul lavoro,  pensa tutto il giorno se C berrà oppure no, l’ansia di M cresce a dismisura ed inizia ad autosedarsi con psicofarmaci.

Il racconto di M è la narrazione di un classico cuore infranto, quando una persona si getta a capofitto in relazioni distruttive, in situazioni con persone che non vogliono essere aiutate. In certi tipi di relazioni avviene uno spostamento di ruoli, dove lui o lei, i buoni samaritani si travestono da psicoterapeuti, ma invece di aiutare l’altro non fanno altro che affossare se stessi.In questi casi  dovrebbe prevalere il buon senso, e sapere che ciò che vedi è ciò che avrai, cosa intendo? Molto semplicemente che se inizi una storia con una persona alcolista, dovrai partire dal presupposto che quella persona è un’alcolista e a meno che lei non decida di cambiare lo sarà anche in futuro.Se decidi di innamorarti di un uomo che ha scelto di farsi prete, ti stai inserendo  nella categoria dei cuori infranti, perché sarà difficile che per te lui decida di cambiare progetto di vita.E potrei farti altre decine di esempi simili. Insomma, questi sono i rischi che si incorrono nel volersi infilare in situazioni estremamente complicate, in situazioni dove tu pensi di dover per forza cambiare un’altra persona, ma io ti chiedo: ” Ma se è difficile già cambiare noi stessi, sarà mai possibile cambiare un’altra persona?”. M ora sta bene, ha deciso finalmente di riprendersi la sua vita.

E tu? Ti infili in situazioni autodistruttive o sai usare il buon senso? E ricorda, non è vero che l’amore è sofferenza.

Fabio De Santis Psicologo a Roma

Ti sei rivisto In  M? Pensi di esserti inserito in una situazione dove non vedi luce? contattami, ti aiuterò.

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