IL VOLONTARIATO (CI) FA BENE!
Dimmi la verità: sei seduto sul divano, in pigiama e ti senti meno utile del tavolino su cui poggi i piedi?
Hai le giornate vuote, non hai energia e ti chiedi che senso abbia tutto questo?
Non riesci ad uscire da questa spirale di inutilità in cui sei caduto e vorresti uscirne a tutti i costi, ma non sai dove sbattere la testa e da che parte iniziare, vero?
Troppo drammatica? No?!
Ok, hai vinto tu, lasciati fare solo un’ultima domanda allora: hai mai pensato al volontariato?
IL VOLONTARIATO IN ITALIA
Secondo le stime Istat del luglio 2013, 6.63 milioni di italiani si occupano di volontariato, cioè
“di tutte quelle attività gratuite nei confronti di categorie di persone che hanno gravi difficoltà e assoluto e urgente bisogno di aiuto e di assistenza “ (definizione Treccani).
Istat ha prodotto questa stima in collaborazione con il “CSVnet” (rete dei centri di servizio per il volontariato) e con “Fondazione Volontariato e Partecipazione”.
Esiste dunque un 12.6% della popolazione impegnata in attività di volontariato.
PERCHE’ IL VOLONTARIATO?
Ma perché le persone si dedicano al volontariato?
Per quanto riguarda il volontariato organizzato (quello svolto in un gruppo o in una organizzazione), il 62,1% lo fa perché “Crede nella causa sostenuta dal gruppo” il restante perché “Si sente meglio con se stesso”.
Concentriamoci su quest’ultima frase, come fecero a loro volta le dott.sse Marta e Pozzi nel 2007: “il volontariato è un fenomeno sempre più rilevante nel facilitare lo sviluppo di risorse psicologiche che hanno ricadute positive sul benessere individuale e comunitario”.
Il VOLONTARIATO FA STAR BENE GLI ALTRI E FA STAR BENE NOI
Esiste un riscontro scientifico per cui, fare volontariato, sia un’attività eccezionale sotto molti punti di vista. Permette di rendersi utili. Permette di far star bene concretamente altre persone e, udite udite, ci porta a sentirci bene a nostra volta! Il volontariato ci fa bene!
Dopotutto era un concetto già molto chiaro fin dall’antichità quando Seneca ne “Il tempo” scrisse:
“Vivit is qui multis est, vivit is qui se utitor”
e cioè:
“Vive serenamente chi è utile all’umanità e sa usare se stesso”.
QUALI FORME DI VOLONTARIATO
Già, ma… Quale volontariato scegliere?
In nostro soccorso arriva un frase di Patch Adams (guardate il bellissimo Film omonimo sulla sua vita interpretato magistralmente da Robin Williams, non rimarrete delusi!):
“…il servizio può assumere molte forme: può voler dire essere un amico affettuoso, aiutare un estraneo nel bisogno, rafforzare la comunità in cui si vive.” (Patch Adams 1993).
Ed ecco che si apre innanzi a noi un vastissimo panorama di forme di volontariato.
Dalle più intuitive e comuni come l’aiuto in ospedale, fino a quelle per la cultura che si occupano di musei o di siti archeologici italiani. Associazioni a favore di animali, associazioni per lo sport, associazioni per gli anziani, per i portatori di handicap, e tutto, dico TUTTO, quanto vi possa venire in mente.
Per ogni situazione esiste una forma di volontariato viva e attiva.
Perché non provare dunque?
INIZIAMO!
Il primo passo consisterà nel cercare le varie associazioni presenti sul vostro territorio, o nella vostra città o addirittura nella vostra regione.
Ve ne interessa qualcuna? Sceglietela!
Il secondo passo potrà essere la raccolta di informazioni presso i siti delle associazioni, o gli incontri aperti al pubblico, o attraverso il passaparola comune.
E il terzo passo?
Il terzo è INIZIARE.
Iniziare a fare!
Soltanto facendo capiremo quanto grande sia l’importanza del FARE.
E allora via, INIZIAMO!
Buon Volontariato a Tutti!
L’uomo è ciò che fa!
(André Malraux)
Bibliografia:
Adams, P. (1993). Gesundheit!. Rochester: Heilig Arts Press (trad it. Salute!, Urra, 2004).
Marta, E., Pozzi, M. (2007). Psicologia del volontariato. Roma: Carocci.
(2013), Report: Attività gratuite a beneficio di altri, in: http://www.istat.it/it/archivio/129115