Il bullismo è un fenomeno drammaticamente diffuso nelle scuole del nostro paese: circa un bambino su due nella scuola primaria e uno su tre nella scuola secondaria subiscono condizioni di umiliazioni, sofferenze e prevaricazioni
a causa di prepotenze, spesso senza apparenti motivi.
La ricerca sul bullismo nelle scuole italiane è relativamente recente: solo negli anni novanta si sono evidenziate la gravità e la pervasività di questo fenomeno: il 41% di alunni nella scuola primaria e il 26% nella scuola secondaria dichiarano di aver subito prepotenze.
Quando viene chiesto agli studenti di identificare quanti compagni di classe siano stati vittima di bullismo, il 61% dei bambini della scuola primaria e il 53% dei ragazzi della scuola secondaria dichiara che ve ne sono 3 o più per classe. Un vero primato per l’Italia rispetto al 27% del Regno Unito, al 15% della Spagna e al 6% della Finlandia.
Ma numerose ricerche stimano che appena il 25% degli episodi di bullismo venga denunciato agli insegnanti o ai genitori: il bullismo rimane nascosto per anni, determinando conseguenze profonde e talvolta difficilmente reversibili.
Questi dati allarmanti rendono necessaria la presa di coscienza del fenomeno e sollecitano insegnanti, genitori e operatori educativi ad attivarsi per la sua prevenzione e riduzione.
Non è una scuola per bulli, una guida pratica
Di manuali sul bullismo ne sono stati scritti tanti, ma vi consiglio di leggere Non è una scuola per bulli: strategie di prevenzione del bullismo, cyberbullismo e bullismo omofobico di Davide Viola, recentemente pubblicato da Edizioni Galton.
Ciò che lo differenzia dagli altri testi sull’argomento è la semplicità e la chiarezza espositiva con cui ci si addentra nelle varie sfaccettature di un fenomeno complesso e variegato. Il libro è destinato a un ampio pubblico di lettori: insegnanti, genitori, educatori, ecc.
Cyberbullismo e bullismo omofobico
Nella prima parte del volume vengono ben definiti gli aspetti caratteristici del bullismo e di due aspetti che sono tristemente in voga: il cyberbullismo, legato al diffondersi delle nuove tecnologie tra i nativi digitali, e il bullismo omofobico, legato all’attuale difficoltà che si ha nel comprendere ed accettare le differenze di genere e di orientamento sessuale.
Il termine cyberbullismo si riferisce all’utilizzo di informazioni e comunicazioni tecnologiche a sostegno di un comportamento intenzionalmente ripetitivo e ostile di un individuo o di un gruppo di individui che intende
danneggiare uno o più soggetti.
I social network sono le modalità di attacco preferite dal cyberbullo: le caratteristiche proprie della tecnologia consentono un’amplificazione degli attacchi in quanto permettono, in tempi molto rapidi, di raggiungere un ampio numero di utenti che possono sviluppare un profondo senso di angoscia per la sensazione di accerchiamento senza via d’uscita.
Per bullismo omofobico si intende invece l’insieme di atti intenzionali e ripetuti, sulla base di credenze piuttosto diffuse in tema di sessualità e genere; si tratta di un’azione deliberata di uno o più individui finalizzata a denigrare o deridere un’altra persona o una categoria di persone omosessuali o presunte tali, attaccandone con violenza fisica e/o verbale, in modo diretto o indiretto, l’identità sessuale e di genere, i gusti, il corpo, i comportamenti e le fantasie.
La prevenzione del bullismo
La seconda parte del testo è dedicata alle strategie di prevenzione del bullismo.
Perché la prevenzione di tale problematica è uno dei compiti fondamentali della scuola. Oltre alla parte teorica, il libro contiene esempi pratici e progetti da attuare nelle varie classi in base alle età.
Il bullismo si può battere in tanti modi: con il gioco, che è lo strumento privilegiato con i più piccini; con lo sport, che funziona bene anche con i più grandi; con la consapevolezza e l’autocontrollo, nella scuola secondaria superiore.
Ma se la prevenzione del bullismo è imprescindibile dal contesto scolastico, è in famiglia che deve iniziare. Per questo la terza parte del libro analizza il profilo psicologico del bullo: conoscerne la genesi è essenziale per contrastare il fenomeno.
Un capitolo è dedicato inoltre al bullo femmina, un aspetto di questa problematica di cui si parla poco.
Edizioni Galton – Psicologia e Neuroscienze
Non è una scuola per bulli è il secondo libro di Davide Viola pubblicato da Edizioni Galton, casa editrice specializzata in libri e manuali di Psicologia e Neuroscienze.
L’altro suo volume è ADHD: interventi integrati e presa in carico, che tratta la problematica del Disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Un altro libro interessante per quanto riguarda l’età evolutiva è in fase di stampa: Il Disturbo di Apprendimento Non Verbale di Cesare Cornoldi, Irene Mammarella e Jodene Goldenring Fine.