Ricomincia da te, perché quando perdi una persona importante, ricominciare sembra sempre la cosa più difficile. Sofferenza, ricordi, dolore, emozioni, progetti, tutto si fa largo nel tuo presente.
[…] Oggi giorno l’amore è l’argomento sulla bocca di tutti; af nità, relazio- ni, coppie casuali, rapporti fugaci, matrimoni, frequentazioni, convi- venze, partner che tornano, partner che se ne vanno, innamoramenti, tradimenti, delusioni, litigi … tutti elementi di uno stesso gioco. Uno dei più in uenti pensatori al mondo, Bauman, scriveva che evidente- mente l’amore è l’unico gioco a cui, ognuno di noi, partecipa, a cui valga la pena partecipare, nonostante i rischi che comporta.
Amore sbucherà dalle tue preoccupazioni quotidiane
ab nihilo, dal nulla […]
E’ insito nella natura dell’amore il fatto che,
come Lucano osservò duemila anni fa eBacon ripetè secoli dopo, esso non possa che signi care
il consegnarsi in ostaggio al destino.
Zygmunt BaumanIn ogni storia d’amore ci sono due persone e ognuno di loro è la grande incognita delle equazioni dell’altro. In amore non esistono predizioni impeccabili, non esistono cose che si possono vedere pri- ma del loro accadersi, non esistono prodotti pronti all’uso o soluzioni perfette, veloci, risolutive. Non esistono ingredienti de niti, grammi da aggiungere come nella ricetta di un dolce, tantomeno esiste la garanzia del “soddisfatto o rimborsato”.
Non si può imparare ad amare, tanto quanto non è possibile impara- re l’elusiva e forse inesistente arte dell’auto-salvataggio, ovvero non rimanere impigliati e tenersi alla larga dal dolore che l’amore può provocare. A tempo debito colpisce, e in qualsiasi momento giunga, ti coglierà impreparato.
Anche per me è stato così.
Nella vita ho sperimentato molte volte il dolore. Ho vissuto il profondo dolore di vedere andarsene un uomo che amavo; lui, per me, è stato quel compagno che mi ha accompagnato e donato, spesso, parte della sua vita. Ho vissuto il dolore dell’infedeltà di questo uomo. Non è stato facile vedere una parte della mia vita, una parte di ciò che ero, crollare, e la paura di non riuscire a recuperare ogni pezzettino per assemblare il tutto. Ho vissuto il dolore nel non poter fare nulla mentre il sorriso e la voglia di esser felice mi abbandonavano, e il dolore che questo provocava in mia madre. Ho vissuto il dolore delle critiche, dei giudizi negativi e delle parole taglienti come lame, della gente.Ho iniziato a non ascoltare più, ma questo ha portato a non ascoltare nemmeno me stessa. Ho vissuto il dolore, per non esser capita con uno sguardo o per una carezza non corrisposta. Dopo anni di relazio- ne e momenti condivisi mi ha lasciata, e quel che è peggio mi ha tolto la percezione della realtà; o meglio, IO l’ho persa, per un tempo in- de nito in cui sono rimasta in stanbay, con il cuore pieno di speranza per il suo ritorno, che non è mai avvenuto. Nel mentre, invece, mentre soffrivo, mentre mi interrogavo dove avevo sbagliato, come rimedia- re, lui iniziava una storia con un’altra donna. L’ho scoperto, ma non mi sono nemmeno arrabbiata. Non ne avevo la forza, lo amavo. Ma in quell’istante IO ho toccato il fondo. Da quel momento ho capito che la mia storia era nita. Ero sola, ero ri utata, ero impotente, ero in balia di una sofferenza dolorosa e tanto profonda come solo dio sa. Da quel momento la vita appare simile a quella di un vegetale. Sei ferma e attorno tutto gira. Sei inerme. Sei ingestibile. Sei ansia. Sei dolore puro.
Ho pianto, tanto, nchè non mi sono rimaste più lacrime in corpo. Da qui è iniziata la mia cecità. Mi sono estraniata dalla realtà per curarmi la ferita. Almeno, questo è ciò che pensavo… Perchè non capivo, e quel che comprendevo faceva così male da non saperlo gestire. Ho sfasato il giorno e la notte, sfasavo le ore di veglia. Dormivo di giorno, ssavo il vuoto la notte. Non c’era sollievo. Non uscivo, vedevo poco le amiche, era troppo impegnativo. Ero stanca, ogni giorno. Non avevo voglia di frastuono, di feste, di gente, di confusione… ne avevo già troppa dentro. Ero svanita nel nulla […] Il tempo libero lo passavo a casa. Mi preparavo la cena, mi sedevo, appena prendevo in mano la forchetta scendeva la lacrima. ( Estratto dal libro “Ricomincio da me” di Psicologa Ave Giada)
E così continua la storia e come, un giorno poi, la protagonista ha elaborato quel dolore in forza per ricominciare da lei. La chiave di volta per ripartire e ricominciare ad essere felice, è imparare alcune semplici ma efficaci strategie. Basta trappole mentali, non incorrere nei comuni errori che ti portano lontano dalla felicità che meriti. Il dolore si può attraversare e percorrere, arrivando ad un sentiero che ti porta al superamento della prova che il destino ti ha giocato.
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