«Mia figlia mi ha detto che mi odia. Me lo ha urlato in faccia. L’odio è una cosa brutta. Non si dovrebbe odiare una mamma. Se uno odia sua mamma è tutto sbagliato. Sbaglia lei a odiarmi ma forse ho sbagliato io a farmi odiare. Sono una mamma fallita. Finiremo come quelle famiglie che vanno su Rete 4 dal giudice Santi Licheri a litigare per un pezzo di arredamento, e poi su Canale 5 a C’è posta per te per far pace, ma solo tra vent’anni. Mi ha detto che mi odia perché non le ho fatto mettere il cappottino rosa. D’altronde quel cappottino rosa non va bene per lei, non d’inverno quando nevica. Non è abbastanza pesante. Lei non ne vuol sapere e piange e mi dice che non vede l’ora di essere grande per andarsene a vivere da sola e mettersi tutti i vestiti che vuole. E poi dice ancora che mi odia. Io sono dispiaciuta e impaurita.»
Così mi ha detto ieri Lorenza. E invece dovresti essere fiera e soddisfatta, le ho risposto io. Mica potevi farla morire di freddo. A lei ha dato fastidio e però te l’ha detto. Tu hai fatto la mamma e lei la figlia, tu avevi la ragione e lei ha espresso semplicemente un desiderio. Poi un giorno sarà grande lei. E Lorenza ha fatto la faccina triste un po’ per finta e mi ha detto che vuole che rimanga sempre la sua bambina, allora le ho regalato un cioccolatino.
tratto da La vita è una pizza, Edizioni Corbaccio Milano, 2015