Farci le seghe mentali ci fa soffrire. Smettere di farci le “seghe mentali” significa imparare a godersi la vita ed essere veramente presenti e felici nella propria realtà.
Smettere quindi, di interpretare quella realtà, attraverso subliminali distorsioni malefiche che generano sofferenza.
Devi sapere che le aggressioni reali, fisiche, sono difficile da vedere, rispetto all’aggressione simbolica alla quale siamo molto più esposti in questo mondo moderno.
Mi spiego meglio; entriamo in uno stato elevato di allarme quando vengono minacciate le nostre cose materiali, le dinamiche sociali che possediamo (essere marito, l’importanza sociale, l’onore, la reputazione), il ruolo che abbiamo, etc… tutte parti simboliche che sono una diretta estensione del nostro IO.
Quindi cosa accade? Si attiva inconsciamente il sistema di allarme attraverso il cervello, il quale però non distingue una aggressione fisica da quella mentale, simbolica, interpretando invariabilmente che ogni aggressione simbolica è una aggressione. Entriamo in tensione, e la tensione ci provoca sofferenza. Lo stato di sofferenza provoca infelicità. Ecco come agisce una sega mentale malefica.
Farci le seghe mentali ci fa soffrire: cosa avviene quando soffriamo
Di fatto, quando soffriamo, il male che proviamo, è raramente fisico, è quasi sempre mentale. Ogni sofferenza è un momento di disagio che la persona vive, e consiste in una contrazione, provocata dalle cellule nervose che sono nel cervello. Lo stato di tensione deriva dunque dall’attivazione del nostro sistema d’allarme naturale, che ha lo scopo di assicurarci la sopravvivenza e quindi entra in funzione ogni volta che a noi sembra di ravvisare un pericolo per la nostra incolumità.
Pertanto è il nostro cervello che, insindacabilmente, decide cosa costituisce un pericolo per noi. Lo fa sulla base della memoria. E per attivare quello stato di malessere attiva il pensiero; il pensiero è, dunque, la causa principale della nostra sofferenza, l’essenza della sega mentale che ti porta alla tua infelicità. Allena la mente, affinché essa divenga una alleata. Dr.ssa Ave Giada Psicologa
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