Negli Stati Uniti, tra le ragazze di 10-14 anni, l’autolesionismo dal 2009 è quasi triplicato.
Le ragazze americane di oggi, se confrontate con quelle della decade precedente, sono tre volte più a rischio di finire al pronto soccorso per tagli, avvelenamenti e altre forme di autolesionismo. Questo dice uno studio britannico pubblicato a ottobre 2017. Tra il 2011 e il 2014 è stato rilevato un aumento del 68% di autolesionismo tra le ragazze di età compresa tra 13 e 16 anni.
Immaginate di essere il genitore di una figlia che prova a farsi del male. E poi provate a immaginare quanto soffre una ragazza che decide di farsi infliggersi del dolore.
La psicologia si sta interrogando sul perché questo accade.
Il motivo per cui autolesionismo e depressione sono in aumento tra le ragazze
Il primo smartphone è stato introdotto nel giugno 2007. Secondo il Pew Research Center, il numero degli smartphone negli Stati Uniti è aumentata dal 37% nel 2011 al 73% nel 2015. Nel 2016 negli Stati Uniti, i bambini ricevevano il primo telefono quando avevano 10 anni.
Tra il 2009 e il 2015, i social media sono passati da un’attività che circa il 50% degli adolescenti ha fatto ogni giorno a un’attività che l’82% degli adolescenti ha fatto ogni giorno. Gli adolescenti che trascorrono più tempo sui dispositivi elettronici hanno più fattori di rischio di suicidio, e gli studi che utilizzano disegni longitudinali e sperimentali mostrano che i social media causano infelicità, non il contrario. Cioè non è essere infelici che porta all’uso dei social media. Data la maggiore vulnerabilità emotiva dei bambini e dei ragazzi più giovani, ci si aspetterebbe anche che gli effetti dei social media siano i più marcati nei gruppi più giovani. E infatti è proprio sui giovani che l’aumento dell’autolesionismo è più grande. Pertanto, possedere uno smartphone e utilizzarlo per molte ore al giorno, aumenta la probabilità di commettere violenza contro se stessi e aumenta la probabilità di soffrire di alcuni problemi di salute mentale che spesso si associano all’autolesionismo. È impossibile provare definitivamente che il tempo passato davanti allo smartphone sia la causa dell’aumento di autolesionismo, ma il sospetto c’è e forse sarebbe il caso di fare attenzione ai nostri figli.
C’è un altro motivo per sospettare gli smartphone: sono stati il più grande cambiamento nella vita dei ragazzi tra il 2011 e il 2015. Non solo gli adolescenti passano più tempo sui loro telefoni e altri dispositivi – ma ne passano così tanto (sei a nove ore secondo molte stime) che non ne hanno più per altre cose che fanno bene alla salute mentale. Come dormire o frequentare gli amici di persona.
Perché l’autolesionismo è aumentato nelle ragazze e non anche nei ragazzi?
Perché l’aumento dell’autolesionismo è stato tanto più grande per le ragazze che per i ragazzi? Dopotutto, i ragazzi usano lo smartphone quanto loro.
Non ci sono ancora risposte a questa domanda. Sappiamo che gli effetti dell’utilizzo dello smartphone sono diversi per uomini e donne. Per esempio l’uso dei social media era significativamente correlato con la depressione per le ragazze, ma non per i ragazzi. A livello evolutivo, le ragazze sono più preoccupate dell’aspetto fisico e della popolarità sociale rispetto ai ragazzi. E i social media sono una vetrina proprio di questi aspetti. Addirittura riescono a quantificarli con il numero di Like o di follower.
Ma in questo senso la ricerca è ancora lunga.
Conclusioni
L’autolesionismo e la depressione hanno molte cause, tra cui predisposizione genetica, traumi e povertà. Ma con l’autolesionismo triplicato tra le ragazze per un periodo di sei anni, ci devono essere ulteriori cause importanti a livello culturale, che stanno avendo un grande impatto sulla vita delle ragazze adolescenti. È imperativo identificare queste cause e agire.
Il tempo trascorso davanti al telefono è un punto di partenza. Non sappiamo realmente quanto incida sulla salute dei nostri ragazzi, ma forse ritardando il giorno in cui acquistiamo il primo smartphone ai bambini e limitando le ore che possono passare davanti allo schermo potremmo contenere i rischi per la loro salute mentale. Non ci sono aspetti negativi nel ridurre l’ingerenza dei telefonini sulle vite dei nostri giovani. Sicuramente è molto peggio non fare nulla.