Alexandra Grant è solo nove anni più giovane di Keanu Reeves. Mostra giustamente senza vergogna rughe e capelli grigi. Il loro fidanzamento ha scatenato una pioggia di commenti sessisti senza consapevolezza
Keanu Reeves nell’immaginario collettivo è bello. Quindi sempre nell’immaginario collettivo lo si vuole accanto a una bella. Il problema della bellezza è che con il tempo muta in qualcosa di meno superficiale. Qualcosa che per essere colto ha bisogno di attenzione e pensiero. Siccome i social non hanno né l’uno né l’altro sono piovuti commenti sessisti contro la nuova coppia Keanu Reeves Alexandra Grant. Lei, pur essendo 9 anni più giovane non teme l’età e non cerca di nasconderla. Anche chi ha capito questo ha comunque fatto la gaffe di dire cose tipo “sta bene anche così”. Come se l’emancipazione dall’aspetto esteriore fosse impossibile.
Sulla pagina psiche e benessere associata al nostro sito Psiche, è arrivato un commento interessante su questa vicenda. Il mittente è la pagina Facebook Female Matters, lo riporto qui di seguito per intero.
Nel dibattito che si sta facendo attorno ad Alexandra Grant e Keanu Reeves si rivela tutta la criticità di una società che pensa alle donne come a dei totem, piuttosto che a esseri umani. “Gli uomini non invecchiano meglio delle donne. Agli uomini è permesso invecchiare”
Carrie Fisher in poche parole ha espresso uno dei più grandi problemi della rappresentazione femminile nella società.
La donna ha valore nella misura in cui è giovane, perché è la bellezza adolescenziale, se non infantile, che il patriarcato ha stabilito come unica valida.
“Teen” è una delle categorie più importanti nei siti porno. Le attrici pornografiche entrano nel sistema appena diciottenni.
Per rincorrere questo modello, le donne soffrono. Per assomigliare alle categorie pornografiche, per sentirsi apprezzabili in quanto scopabili secondo il gusto precostituito, arrivano a modificare il proprio corpo spendendo molto denaro senza ottenere alcun risultato.
I chirurghi plastici senza emozione snocciolano come l’intervento più gettonato sia quello della mastoplastica additiva. Seno enorme, ma corpo magro. Niente rughe, peli, smagliature, cellulite. Niente di ciò che definisce il corpo di una donna come tale. Se la chirurgia plastica rincorre questo modello, il risultato non può che essere disastroso. E se il risultato è disastroso, allora sarà comunque pubblicamente criticato.
Viviamo in una società che delle donne non accetta neanche i capelli bianchi, dove anche chi ci difende lo fa alludendo al valore fisico: “Ma è bellissima lo stesso!”
Non siamo giocattolini, siamo esseri umani. Vogliamo il diritto di essere anche brutte senza che questo diventi oggetto di discussione, come accade per gli uomini.