Marco (nome di fantasia) ci racconta cosa significa vivere con il disturbo narcisistico di personalità: “Passo ogni minuto della mia vita a interrogarmi su cosa è giusto o sbagliato per la mia immagine”
Sono un narcisista, forse solo un poco… ma quanto basta per aver rovinato una storia d’amore che ancora rimpiango. L’ho capito perché in internet non si parla d’altro, la mia ex ha condiviso un articolo che descriveva il narcisismo, l’ho letto… dopo ero furioso.
La notte però, prima di dormire ho pensato che quelle che c’era scritto non era del tutto sbagliato… ho pensato che un po’ godo quando gli altri stanno male, ho pensato che se non mi considerano il migliore del gruppo invece divento nervoso. Voglio sempre essere amato!
Ho sempre amato l’utilità che l’amore aveva per me più dell’amore in sé… uscire con ragazze bellissime solo per urlare al mondo che quelle ragazze mi volevano… rifiutare ragazze normali perché non avrebbero attirato su di me gli sguardi invidiosi degli altri uomini.
Mi riconosco in tutto questo…
Quello che gli articoli che ho trovato su internet non dicono, è quanto soffro, quanto soffriamo anche noi narcisisti.
Passo ogni minuto della mia vita a interrogarmi su cosa è giusto o sbagliato per la mia immagine. Si chiama invalidazione narcisistica… le persone normali scelgono cosa fare, chi frequentare, dove andare perché dentro di loro vogliono fare quelle scelte. Io scelgo quello che scelgo perché gli altri mi vedano in un certo modo. Ma di fare quello che faccio, alla fine, non me ne frega un cazzo…
Capite? Sono condannato all’infelicità. Il mio destino è quello di apparire migliore di voi e per riuscirci devo annullare i miei veri desideri… per anni gli ho repressi nel profondo, sempre più giù, talmente inghiottiti dal vuoto che ho generato che gli ho persi per sempre… non c’è più nulla che amo fare… solo cose che devo fare.
Lei era perfetta e io l’ho fatta soffrire perché con il tempo qualsiasi relazione per gente come me, narcisisti, diventa solo zavorra. Quando presenti una nuova ragazza bellissima ai tuoi amici, ti senti bene. Più passa il tempo però, e più l’effetto sorpresa svanisce… la tua relazione diventa normale. Io ero diventato normale. Figuratevi che uno qualsiasi dei miei amici single, quando raccontava di essere uscito con una nuova ragazza attirava l’attenzione più di me. Da fidanzato stabile non ero più interessante, non ero più niente…
Per questo i narcisisti non possono avere relazioni a lungo termine, perché non servono a riempire l’ego…
Le mie emozioni sono scollegate dalla realtà, connesse solo all’utilità per la mia immagine. Ma quale utilità poi… sono infelice. Non sono mai infelice, al massimo sono esaltato nel sentire il brivido della popolarità, ma felice mai. Quel brivido è un attimo che lascia sempre il posto al vuoto l’attimo seguente.
Lei era perfetta e io l’ho perduta perché sono malato, ecco cosa sono. L’ho umiliata con la mia rabbia ogni volta che mi ha contraddetto, perché io non posso subire critiche… l’ho ferita con la mia cattiveria ogni volta che non mi ha celebrato, perché doveva ricordarsi ogni volta quanto sono eccezionale… l’ho spinta tra le braccia di un altro, da lui è andata a confidarsi perché io non l’ho mai ascoltata… non l’ho mai tradita, l’unica.
Ho provato a manipolarla, non ci sono riuscito. Ogni mio tentativo di devastare la sua autostima è fallito… lei è rimasta vigile, ha cercato supporto fuori dalla nostra relazione malata e si è salvata fuggendo.
Forse questa è la cosa che mi rode di più.
Forse non la amo come sento, forse è solo la sconfitta che mi brucia. D’altra parte non credo di aver mai vinto niente, sempre, ogni volta, a causa del mio narcisismo.