“Che cos’ha?”
“Non ne sono certo… so che ha cominciato a comportarsi così il giorno in cui non riuscì a decidere quale canna da pesca usare. Si è rivolto a tutti quelli che passavano, e ognuno gliene suggeriva una diversa. E poi non sapeva se utilizzare un’esca o un pesciolino vivo, ed era incerto su quale lato della pozza sedersi. Chiedeva ai passanti cosa avrebbe dovuto fare, e naturalmente ognuno rispondeva in maniera differente: c’era chi gli diceva di sedersi in un punto o nell’altro, e chi rispondeva che non sapeva o non gli interessava, o tutte e due le cose. Sempre più nervoso, cominciò a camminare avanti e indietro. Poi cominciò a chiedere alla gente se erano certi che ci fosse del pesce… sai, questa è la Terra delle Illusioni, e non c’è niente di sicuro. Qualcuno si è dichiarato convinto della presenza del pesce, altri hanno affermato il contrario, finchè quel tizio ha smesso di fare domande, si è lasciato cadere sul ceppo, e da allora nessuno l’ha più visto muoversi. Credo la sua unica decisione sia stata quella di non decidere più niente.”
“Qualcuno gli ha mai chiesto per quale motivo era convinto che tutti gli altri ne sapessero più di lui?”
Ecco… GLI ALTRI NE SANNO DAVVERO PIU’ DI TE?
Questo brano, estratto da un libro che amo molto, ci offre un valido spunto di riflessione. Quando nella vita ci troviamo di fronte alla possibilità di scegliere e vagliare diverse opzioni, veniamo assaliti da sentimenti contrastanti. Avere modo di scegliere è infatti una grande opportunità! Possiamo orientarci verso quello che più ci piace, verso ciò che vogliamo o desideriamo raggiungere, ma allo stesso tempo questa stessa possibilità ci apre allo spettro dell’incertezza.
“La strada che voglio fare sarà davvero quella giusta per me?”
“Se intraprendo quel percorso non potrò più fare altre cose che comunque mi piacciono, ne vale davvero la pena?”
“E se cambio idea? Magari col tempo mi stancherò di questa cosa…”
E via dicendo, con mille pensieri e mille riflessioni!
Ogni cambiamento, sia esso il più temuto o il più desiderato, passa attraverso tre fasi:
- nella prima fase, caratterizzata dall’energia e dall’entusiasmo, tutto sembra giusto e perfettamente realizzabile;
- nella seconda fase , dominata dalla resistenza al cambiamento, si insinuano dubbi (alcuni pertinenti!) e paure;
- nella terza fase, una volta bilanciati lo slancio iniziale con i dubbi insorti, si può arrivare ad una visione più completa, realista ma con connotazioni positive.
Nella prima tappa non è importante il parere degli altri, si è così inebriati dal nuovo progetto che le conferme sono superflue e le critiche sono percepite con indifferenza, tanta è la convinzione della propria scelta. Una volta calata l’euforia per il nostro progetto però, si crea lo spazio per dubbi e ripensamenti ed è proprio qui che rischiamo di rimanere impantanati… A questo punto sembra ovvio chiedere consigli e pareri a parenti, amici e quant’altro.
Questa fase del processo decisionale non è inappropriata perchè permette di aprirsi allo scambio e al confronto, in modo da vedere la stessa cosa da differenti prospettive e punti di vista, ma è SOLO una FASE!
Infatti, se da un lato è prezioso confrontarsi con gli altri, non dobbiamo mai dimenticarci che la decisione ultima spetta solo a noi e che noi siamo i più competenti in merito alle decisioni per la nostra vita. Riceveremo mille consigli sensati e altrettanti totalmente fuori luogo, ma questo dipende dal fatto che viviamo tutti in modi differenti e ognuno vede e percepisce la realtà attraverso le sue personali sensazioni ed i suoi vissuti.
Per non rimanere seduti sul ceppo a prendere l’unica decisione di non decidere più come il pescatore della storia, la cosa migliore da fare è ricordare che la strada da percorrere possiamo crearla ogni giorno solo attraverso le NOSTRE scelte e che tutte le persone che incontriamo lungo la strada non possono scegliere al posto nostro, ma solo ACCOMPAGNARCI, RITARDARCI, OSTACOLARCI, AIUTARCI mentre saremo NOI a guidare!