La nostra vita è a colori, e lo è perché se il mondo fosse grigio non avremmo emozioni. È risaputo che i colori intorno a noi hanno un forte effetto sulla nostra psiche e le nostre emozioni: il verde rilassa, il rosso è aggressivo. Ecco che la tonalità di un colore può cambiare la vita.
Essi agiscono su di noi e sulla nostra mente: a volte in modo stimolante e positivo, altre in maniera così forte e brutale da generare malessere quasi patologico. Ciò capita perché la percezione di un colore va ad agire su diverse parti del nostro cervello: corteccia cerebrale, ormoni, addirittura essi agiscono su alcune attività del sistema nervoso autonomo.
Questo è il motivo per cui gli studi filosofici, medici e psicologici si sono focalizzati sull’impatto che i colori possono avere sul nostro benessere e sono sfociati in ambito architettonico alla ricerca di una progettazione cromatica che favorisca la vivibilità degli ambienti quotidiani.
Le tinte cromatiche mirano a ricreare all’esterno ciò di cui la nostra mente ha bisogno: relax negli alberghi, serenità negli ospedali, efficienza in scuole ed uffici, senso di protezione nelle case.
Molto dipende dalle gradazioni dei colori, dalla loro purezza, luminosità, intensità. Per questo prende sempre più piede la figura del “consulente del colore” la cui attività inizia dallo studio di materiale dell’illuminazione e del loro rapporto con le tinte.
Le basi indubbiamente nascono dagli studi della psicologia sperimentale che si sofferma sull’impatto dei colori sulla nostra mente attraverso la percezione, la cognitività e le emozioni. Si riconoscono quindi gli effetti dei colori sull’organismo: il rosso è violento, ed attira l’attenzione, il verde ha proprietà riposanti ma può creare sensi di colpa. Il giallo ha proprietà comunicative ma può risultare abbagliante e alla lunga stancare. Il blu favorisce la meditazione ma, di contro, può abbassare la pressione del sangue. Il bianco, a discapito della sua neutralità, può ridurre l’energia. Il nero invece va usato attentamente e nella giusta dose affinché non provochi disagio.
La figura del consulente del colore si va ad innestare a metà tra l’architetto e il consulente del benessere che dopo aver affrontato una valutazione psicologica, ergonomica e tecnica può fornire un progetto e seguire i lavori. Il risultato dovrebbe essere un insieme di armonie di colori, luce e vibrazioni “buone”.
Per finire: anche nel lavoro importante conoscere il colore della nostra personalità per valorizzarne i punti di forza, superare le debolezze, scegliere la carriera più adatta, migliorare le relazioni con gli arti.
È l’idea dello psicologo americano Taylor Hartmann, coach secondo il quale chi detiene il potere predilige il Rosso, mentre il Blu appartiene a chi ama fare del bene, il Bianco è per la pace e il Giallo ama divertirsi. Per ogni personalità esistono vizi e virtù nei vari ambiti della vita (genitorialità, relazioni, lavoro) e secondo lo psicologo tutte caratterizzabili dal colore preferito.
O scegliamo il colore preferito perché siamo fatti un determinato modo? Per la serie: “non è vero ma ci credo!”.
© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta