Il destino dell’uomo è di vivere in bilico tra razionalità ed emozioni.
La parte razionale di tutti noi analizza incessantemente le variabili in gioco cercando di compiere decisioni sulla base di alcuni parametri:
– La parsimonia: dobbiamo ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
– Le conseguenze: il punto di arrivo di ogni azione è il punto di partenza per qualcos’altro. Si cerca di prevedere cosa accadrà dopo che avremo raggiunto il nostro obiettivo.
– L’utilità: esistono tanti tipi di utilità che possono motivarci a fare le cose: pompare l’autostima, rinforzare un legame, ottenere un vantaggio economico o sociale e via dicendo. Ciò che è utile per me, non è detto che lo sia per qualcun altro.
La nostra parte emotiva invece non analizza, lei colora tutte le variabili in gioco facendole risaltare o offuscandole. Per questo quando siamo molto emozionati non siamo capaci di prendere le decisioni migliori da un punto razionale.
Sia nel bene che nel male le emozioni annebbiano la nostra capacità di giudizio, sia quelle negative – come la rabbia o l’angoscia – sia quelle positive – come la felicità o l’amore.
Vivere immerso in un costante fluire di emozioni.
In alcune persone la sfera emotiva prende il sopravvento. È una cosa bellissima ma terrificante allo stesso tempo, perché vivere sommersi dalle proprie emozioni significa godere al massimo ogni gioia ma anche soffrire terribilmente ogni dolore.
Non si può scegliere l’emozione che si vuole, le emozioni capitano. Purtroppo non sempre sono congruenti con i nostri desideri. Per esempio vorremmo che la nostra relazione sentimentale fosse permeato esclusivamente di emozioni positive, ma invece ecco che arrivano la noia, la gelosia o il rancore. Allo stesso modo vorremmo soffrire per la perdita di una persona cara, e invece proviamo sollievo perché magari se n’è andata dopo una lunga malattia.
Non esistono emozioni giuste o sbagliate a seconda delle situazioni. Esisti solo quello che provi tu.
Prendere decisioni con il cuore caldo.
Anche se vivi sballottato a destra e sinistra dai sussulti del cuore, non puoi scappare ad alcune necessità della vita. Tutti noi ogni giorno siamo chiamati a prendere una serie infinita di decisioni. Alcune piccole piccole, come scegliere quanto zucchero mettere nel caffè, quale abito indossare o quale programma guardare in tv. Altre enormi, come valutare se continuare o no una relazione, decidere di cambiare lavoro o città.
Quando la decisione da prendere è piccola, possiamo permetterci di sbagliare. Ma quando è molto importante dobbiamo chiedere aiuta alla razionalità.
Il distacco emotivo ci aiuta a scegliere il meglio che siamo capaci di scegliere.
Non esiste nessuna decisione che sia perfetta, la vita non è una formula matematica. Per quanto cerchiamo di riflettere in modo razionale, ci sarà sempre qualche variabile che sfugge al nostro controllo.
Inoltre le emozioni giocano un ruolo fondamentale nelle scelte. Agiscono come dei suggerimenti che non riusciamo a capire, di cui possiamo solo fidarci, e ci mettono in guardia dal pericolo dell’eccessiva razionalità.
Tuttavia quando l’emozione prende il sopravvento rischiamo di prendere decisioni avventate. Dettate solo dall’impulso. In questo caso il distacco emotivo ci aiuta a ragionare in modo più efficacie.
Cos’è il distacco emotivo.
Il distacco emotivo è il secondo sguardo che posiamo sul mondo, quello che arriva quando le emozioni hanno avuto modo di placarsi.
Distacco emotivo non significa assenza di sentimenti.
Quando un sentimento si placa non significa che scompare e lascia il posto a un cuore arido. È proprio il contrario. Se ad esempio siamo ricolmi di rabbia, non abbiamo posto per nessun altro sentimento. Nel momento in cui arriva il distacco emotivo, la rabbia cala e lascia spazio a tutte le altre emozioni necessarie per vivere tutte le dimensioni di quel momento. Come quando ci arrabbiamo moltissimo con il partner e non riusciamo a vedere altro che odio. Ma quando ci calmiamo e ci distacchiamo emotivamente da ciò che ci ha fatto adirare, allora riusciamo a comprendere che oltre all’odio c’è anche l’amore e mille altre emozioni.
Cosa serve per praticare il distacco emotivo.
Servono due cose, il tempo e lo spazio.
Bisogna lasciare alle emozioni il tempo fisiologico per raffreddarsi, come una torta appena sfornata che non puoi mangiare subito.
Poi serve lo spazio, perché a volte la lontananza, anche fisica, aiuta a rasserenare i pensieri e mitigare la forza dirompente delle emozioni.