Anche un pubblicitario, nel guardare la tv, ha le stesse reazioni immediate di un qualsiasi altro spettatore. Quando infatti gli capita di vedere una pubblicità ben costruita, spiazzante e divertente anche a lui capita di sorridere d’istinto e il cervello comincia ad attivarsi affinché l’esperienza venga impressa nella memoria.
La reazione di fronte ad uno spot è pressoché universale, a differenza della ricezione del messaggio che è un fatto soggettivo e influenzata dal nostro background culturale e dai nostri gusti.
Ciò di cui sono molto consapevoli i pubblicitari e su cui basano i loro prodotti è il fenomeno dell’immedesimazione, un meccanismo secondo il quale ognuno di noi è portato ad immaginarsi in un contesto per poterlo valutare. Già Pitagora 2500 anni fa aveva esplicato questo concetto nell’affermazione: “l’uomo è misura di tutte le cose”.
Gli spot che hanno caratteristiche particolari come il fatto di essere surreali mirano a farci ridere e rispondono allo scopo di rimanere impressi nella nostra mente. I pubblicitari, pertanto, sono alla continua ricerca di input che riescano a colpire il target di riferimento senza indispettirlo o annoiarlo.
La televisione, mezzo pubblicitario per eccellenza, attraverso quelle immagini in sequenza che hanno la durata di una manciata di secondi o poco più di un minuto ha la capacità di influenzare le mode, il linguaggio e lo stile di vita affrontando spesso con ironia i temi dell’attualità. È proprio questo che fa breccia nel cuore e nella mente del pubblico che ad un certo punto si lascia prendere da emozioni di affinità ed appartenenza tanto da seguire i dettami della pubblicità.
Questo gioco dell’ironia e dell’immedesimazione è sempre divertente ma va preso con le pinze e ci fa capire – benché dal punto di vista sociologico, l’influenza della televisione della vita di oggi non sia trascurabile – che qualunque sia la nostra scelta, è forte e reale la partecipazione della tv alle scelte di vita di ognuno di noi.
In definitiva uno spot è una promessa, fatta di immagini, musica e belle parole, ma pur sempre una promessa, di quelle veramente impegnative.
© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta
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