Ci sono cose che facciamo con il pilota automatico e altre che invece richiedono la nostra concentrazione.
Per esempio guidare, una volta imparato non dobbiamo più pensare a quale sia il pedale della frizione e quale quello del freno, lo pigiamo in automatico quando serve. Oppure al lavoro, quando sbrighiamo una mansione che abbiamo già svolto un milione di volte, portiamo a termine il compito senza quasi accorgercene. Se invece ci chiedono di cimentarci in qualcosa di nuovo siamo costretti a impegnarci per imparare a fare quel lavoro senza sbagliare.
Fare cose nuove insegna.
Il modo migliore per imparare a fare qualcosa e provare a farla. Certo, occorre una preparazione teorica, ma da sola non basta. Serve la pratica per declinare il nuovo compito alle nostre caratteristiche, superando così lo scarto tra il modo di agire generale e quello personale. Persino quando si tratta di matematica è possibile che due persone diverse affrontino il problema in due modi diversi, e arrivino comunque alle stesse conclusioni.
Quando viviamo sulla nostra l’esperienza di fare qualcosa di nuovo impariamo.
Ciò che non sai ancora fare si trova fuori dalla tua zona di comfort.
Il problema di imparare con la pratica è che sicuramente le prime volte fallirai, difficile che sia buona la prima.
Anche se sbagliare è lecito, alcune persone temono di essere giudicate negativamente quando questo avviene. A volte è così, chi sa fare già quello che noi stiamo ancora imparando si sente legittimato a evidenziare i nostri errori. Alcuni te li fanno anche pesare.
Questo fa male all’autostima e ti invoglia a non tentare più, a restare nella tua zona di comfort dove continui a fare quello che sai già fare.
Il giudizio degli altri è importante quando è costruttivo, altrimenti non serve a nulla.
Devi imparare a identificare anche dentro le critiche in apparenza inutili e gratuite, tutto quello che c’è da imparare. Il tuo ascolto deve agire come un filtro che blocca all’esterno tutto il contorno inutile di quanto ti viene criticato e lascia passare solo le informazioni che puoi usare per correggere il tuo comportamento. Preparati, in certi casi di utile non c’è niente.
L’unico fallimento è la paura di fallire.
Il fallimento è l’anticamera del successo. Skinner diceva:
Un fallimento non è sempre uno sbaglio; potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in certe circostanze. Il vero sbaglio è smettere di provare.
Devi combattere la paura di fallire, perché se vince lei tu smetterai di crescere.
I bambini che sono più liberi dalle sovrastrutture del giudizio sociale di quanto non siamo noi adulti, cadono dalla bicicletta fin quando non hanno imparato a stare in equilibrio. Ma una volta imparato ad andare in bici non si fermano. Continuano a imparare altre cose, fallire e riprovare fino a diventare adulti.
Non si finisce mai di fallire.
Una volta diventato adulto puoi sederti sul divano e goderti quello che hai già imparato, però è un peccato sprecare così le tue potenzialità.
La cosa più bella da fare è fallire su cose sempre nuove e ogni tanto godersi la felicità di riuscire.