Anche tu hai un’amica che si fa tonnellate di selfie e non perde occasione per mettersi in mostra sui social?
Il narcisismo digitale è un fenomeno in rapida espansione.
Il narcisismo è l’eccessiva preoccupazione rispetto alla propria immagine, a quello che noi mostriamo agli altri, al nostro apparire.
Il narcisista e la narcisista sono persone eccessivamente preoccupate non tanto di quello che sono ma di come appaiono.
Non è vero che il narcisista ama troppo se stesso.
Se uno ama se stesso non c’è niente di male, un po’ di amor proprio è anzi necessario per il nostro benessere.
Il narcisista è interessato all’apparire. E’ alla ricerca continua di conferme di ammirazione da parte degli altri, un po’ come l’uccellino cerca nel nido la mamma che lo imbocchi. Così il/la narcisista digitale ha fame dei like di Facebook, si fa mille selfie al giorno per attirare l’attenzione su di se e per sentirsi unico e speciale.
Un po’ tutti soffriamo di questo narcisismo, chi è senza peccato scagli la prima pietra!
A tutti ci piace un po’ metterci in mostra, far vedere che siamo stati vacanza lì, che abbiamo mangiato il piatto di lasagne, quel bel tramonto sul mare…Ma a tutto c’è un limite! Ci sono delle forme che diventano patologiche: un’esagerata diffusione di notizie personali, di immagini proprie in tutte le salse, che comportano una vera e propria dipendenza dall’apparire sui social.
E’ l’era del narcisismo!
Viviamo in un’epoca in cui, grazie anche ai social e a tutti i dispositivi digitali di cui disponiamo, la nostra conoscenza del mondo e i nostri contatti con le persone sono sempre più mediati da agenti digitali. Questo fenomeno può facilitare e favorire o semplicemente far emergere quello che già c’era prima in maniera più eclatante.
Nel narcisismo digitale c’è un fenomeno del così detto “presenzialismo” cioè il bisogno di essere a tutti i costi presenti. “Posto ergo sum” cioè se non metti niente sui social, non esisti.
Questo fenomeno del narcisismo digitale – come dice Stefanini in una ricerca del 2012 – può portare a due antitetiche reazioni. O una depressione da assenza o una esaltazione da presenza.
Quindi si può andare in contro ad una depressione da assenza, se non si riesce a collegarsi per più di dieci minuti ad apparire in rete si inizia a generare ansia e angoscia. Assistiamo oggi ai famosi fenomeni di “Facebook Addiction” e di dipendenza da internet che sono entrati nel novero del DSM5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi psichiatrici, insieme alle altre forme di dipendenza.
Le tre cause principali del narcisismo digitale, facendo una disamina degli studi e delle ricerche, sono le seguenti.
1° LA PAURA DELLA SOLITUDINE
La paura dello star soli, la difficoltà di avere un contatto intimo con se stessi che si traduce in un’ansia in un’angoscia da separazione.
Questa difficoltà può avere le sue radici nell’infanzia cioè il fatto che non riusciamo a tollerare l’assenza, prototipicamente dalla madre o dalle figure di accudimento da coloro che si prendono cura di noi, cosicché il web diventa una sorta di seno materno che in qualche modo ci nutre, nutre quella che noi crediamo sia la nostra autostima che è un surrogato, un falso sé.
Paura di rimanere soli, paura al limite della morte.
La morte, un grande tabù della nostra epoca, è qualcosa che sul web non esiste, perché si è continuamente catapultati in un’informazione continua dove sembra tutto bello e patinato, dove spesso dietro quegli schermi ci può essere ben altro.
Non sempre dietro un selfie sorridente c’è felicità.
Le ricerche dicono che dietro a selfie continui c’è la ricerca di una costruzione di un’identità che è molto fragile.
2° L’ASSENZA DI EMPATIA
Le ultime ricerche dimostrano una correlazione tra il numero di selfie e una difficoltà ad entrare in contatto vero, empatico con gli altri. Empatia significa sapersi mettere nei panni dell’altro e saperne uscire mantenendo la propria identità. Chi più è presente sui social meno ha capacità empatica di stare con gli altri di riuscire ad entrare nei loro sentimenti di di stabilire relazioni reali, vere.
3° ALESSITIMIA
Alessitimia è un costrutto relativamente moderno che significa “difficoltà ad entrare in contatto con le proprie emozioni e ad esprimerle”.
Sono quelle persone che alla domanda “Come stai?” rispondono solamente “Bene grazie” perché hanno difficoltà a gettare il secchio nel pozzo interiore e tirarlo su. Hanno difficoltà a capire cosa gli sta passando per la testa a livello emotivo. La loro tavolozza dei colori emotivi è molto scarna.
Questa alessitimia può essere alla base del nascondersi dietro ad uno schermo, che è una cosa semplice e comoda al caldo della tua casa, al riparo, e pensare di avere a che fare con tanta gente…tanti rapporti virtuali! Con quante persone realmente parli ogni giorno?
Ecco i miei tre rimedi per non morire di narcisismo digitale!
[button-red url=”https://youtu.be/V49wULjEAcU” target=”_self” position=”left”]Guarda il Video![/button-red]
1°FATTI TRE DOMANDE
Rispondi sinceramente e in forma scritta a queste domande.
- Cosa sto veramente cercando sui social?
- Quanto i social possono darmi quello che sto cercando?
- In che modo i social mi possono dare quello che sto cercando?
2° ARMONIZZA IL REALE CON IL VIRTUALE
Fai attenzione a non confondere il reale con il virtuale. Sì, in rete ci sono tante belle cose ma sono virtuali!
Recupera il senso del tatto, il senso del movimento cinestesico rispetto al predominio del visivo. Preferisci gli amici reali, fagli una telefonata, esci a fare una passeggiata con loro! Privilegia i rapporti che puoi coltivare nella vita di tutti i giorni.
3° DATTI DELLE REGOLE
Stabilisci gli orari e la durata per i collegamenti ai social, oppure datti delle regole sulla pubblicazione. Ad esempio stabilisci di non pubblicare più di tre post al giorno. Questo ti aiuterà ad usare i social in maniera più fluida, naturale e sopratutto utile per te!
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dr. Roberto Ausilio – Psicoterapeuta
www.robertoausilio.it