Oggi apriamo un enorme vaso di Pandora: la manipolazione affettiva.
Probabilmente anche tu hai vissuto certe situazioni in cui inspiegabilmente ti sei ritrovato a fare cose che non volevi, a dire qualcosa di cui ti sei pentito: in molte situazioni siamo vittima di manipolazione affettiva, di manipolazione mentale.
Vediamo che cos’è la manipolazione, come possiamo riconoscerla, e come possiamo trovare degli antidoti efficaci ad un qualcosa che potrebbe veramente rovinare e distruggere la nostra serenità.
Io sono Roberto Ausilio, psicologo psicoterapeuta, e mi occupo di queste tematiche ormai da quasi vent’anni.
Allora, come riconoscere la manipolazione affettiva?
Diciamo innanzitutto che per “manipolazione” intendiamo che una persona fa passare per tuoi i bisogni che sono suoi. Ad esempio, se una persona vuole che tu faccia una determinata azione ti dice :”guarda, ti dico questa cosa per te, per il tuo bene” e quindi in qualche modo ti persuade e mette dentro di te quelli che sono i suoi bisogni e tu, ad un certo punto, inizi a pensare che siano i tuoi bisogni.
Quindi la prima fase della manipolazione è l’incredulità: l’incredulità è il primo campanello di allarme.
Faccio un esempio. Sei con il tuo ragazzo e lui a un certo punto ti dice: “ecco, ho visto! Hai flirtato con quella persona lì” E tu rimani incredula perché non ci stavi neppure pensando! E quindi all’inizio c’è da parte della vittima una fase di “incredulità” e ti chiedi “ma veramente sta pensando queste cose?”
Ma siccome subentra anche la volontà di compiacere l’altro, di mantenere la relazione con quella persona, si entra in una fase di difesa: inizi a difenderti e dici “ no, io non stavo flirtando con quella persona! Ho semplicemente risposto con un sorriso ad un un sorriso di cortesia…”
Ma intanto già ti stai giustificando!
Un’altra fase della manipolazione è la depressione. Una manipolazione reiterata nel tempo ti porta a sentirti scarico, senza energie, depresso; le relazioni tossiche portano proprio a questo, a non farci sentire tranquilli, a non farci sentire vivi e vitalizzati; sono quelle relazioni che anziché farci star bene ci fanno progressivamente stare male.
E allora cosa dobbiamo fare per imparare a riconoscere i manipolatori affettivi e a starne alla larga?
Dobbiamo innanzitutto imparare a capire che nelle situazioni in cui ci sentiamo sempre e soltanto noi in colpa, sempre e soltanto noi sbagliati, quando l’altro fa leva sulle nostre paure, sulle nostre fragilità, sulle nostre debolezze, sulle nostre insicurezze, allora è molto probabile che abbiamo a che fare con un manipolatore affettivo. Dovremmo riconoscerlo anche dai segnali fisici, dai segnali che ci manda il nostro corpo: come ti senti all’interno di questa relazione? Senti che di dà qualcosa o senti che ti sottrae qualcosa? Ti senti un po’ confuso? Senti come se ci fosse qualcosa che non va?
Allora forse è il caso di farti aiutare da uno psicologo per riuscire a capire cosa sta succedendo; anche perché ci sono persone che, anche non volendo, sono molto manipolative e spesso ci accorgiamo tardi ( o troppo tardi ) che siamo stati vittima di una manipolazione.
Quindi, se hai questa sensazione ti invito caldamente a farti aiutare subito perché altrimenti, domani, potrebbe essere tardi.
Ti lascio con la bella frase di George Orwell che dice: “ gli uomini possono essere manipolati in tutti i modi. Solo una mente disciplinata può davvero discernere la realtà
Ciao e Buona Vita!
dr. Roberto Ausilio – Psicoterapeuta
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