L’AMICIZIA

Esistono dei momenti, dei concetti, delle situazioni che attraversano e caratterizzano la vita di ognuno di noi. Uno di questi è sicuramente il concetto di amicizia, universalmente riconosciuto perché presente in tutte le culture, in tutte le epoche ed a tutte le età. Tutti si sono cimentati con l’amicizia o col concetto di amicizia, sia perché l’hanno vissuta, affrontata, sperimentata, sia perché ne hanno scritto, teorizzato, disegnato, ecc. Ciò che sottostà a questo concetto è un complesso ed intricato gioco di relazioni tra due o più individui che li porterà ad interagire tra loro in una modalità diversa rispetto a quella che si sceglie con genitori, fratelli, partner o altri individui che a vario titolo attraversano la nostra vita. La complessità nel concetto di amicizia sta anche nel fatto che essa è stata spesso affiancata al concetto d’amore ma altrettanto spesso le è stata riconosciuta un’unicità tutta sua.

Le riflessioni sui legami di amicizia partono dall’antichità e si sono estrinsecati nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri con caratterizzazioni diverse ma con una sola consapevolezza: la sua importanza nella vita umana perché come l’essere umano, l’amicizia presenta diverse sfumature. Un legame d’amicizia ha un’elevata importanza nella vita degli individui fin dal momento in cui essi cominciano a stabilire relazioni con l’altro. Il significato del concetto d’amicizia assume un elevato valore soprattutto nell’adolescenza; un periodo molto complesso, caratterizzato da conflitti, dilemmi, crescita, cambiamento. Un periodo di profonda instabilità durante il quale un amico sembra rappresentare un intero universo di affetti, sentimenti, emozioni, aspettative. Ciò soprattutto perché in questo momento storico della propria vita forte è il rispecchiamento di sé nell’altro; insieme al confronto, alla complicità, al superamento del concetto di sé verso nuovi ambiti di conoscenza.

I legami di amicizia assolvono dei compiti durante l’adolescenza legati ad un periodo di difficile gestione; ma cosa succede nelle altre epoche della vita è lecito chiederselo e la risposta è quantomeno simile. Durante l’intero arco della vita la relazione amicale ha dei compiti da portare a termine seppur con caratteristiche e peculiarità diverse a seconda dell’età. Sicuramente alla base c’è una solidarietà tra gli amici che è forte e che costantemente favorisce superamento di momenti di particolare difficoltà. Si arriva ad un desiderio comune soprattutto alle bambine ed alle adolescenti di essere un tutt’uno, un rituale con una grande forza evocativa di crescita ed emancipazione. Attraverso gesti comuni, identificazione, imitazione si attua quel passaggio necessario dall’infanzia all’adolescenza.

Proprio per l’importanza che ha l’amicizia nel passaggio attraverso le epoche della vita dell’individuo la psicologia si è approcciata ad essa con le caratteristiche di scientificità che la caratterizzano esplorando tra le pieghe del sentire umano. Nel tentativo di cogliere pienamente tutte le sfaccettature dell’amicizia non si può non tenere in considerazione quello che Freud definiva “raffinata autopercezione”; solo così è possibile percepire e valutare tutte le sfumature del legame amicale cogliendone anche i confini tra sentimenti, pensieri, emozioni, ecc. che porteranno al raggiungimento dell’identità personale.
La sfida evolutiva che caratterizza l’adolescenza è forte e complessa, molto spesso è difficile affrontarla, ecco che per rispondere alle innumerevoli domande che i ragazzi si pongono in questo momento di passaggio è necessario che imparino a muoversi, anche trasgredendo, al di fuori di quegli ambiti, schemi e norme determinate dalla famiglia per affrontare nuovi percorsi seppure pericolosi. Di contro, la paura di smarrirsi, di farsi del male è forte; ed è proprio in questo frangente che la presenza di un legame amicale forte, un amico con cui condividere il percorso, i bisogni, le paure, le difficoltà, ecc., aiutano ad andare avanti grazie ad una rassicurazione costante che viene proprio da chi abbiamo accanto.

Attraverso la condivisione, il fare insieme, gli adolescenti affrontano quelle ansie, quelle paure tipiche di quest’età mettendo alla prova se stessi in un confronto con una realtà più ampia. La nascita ed il consolidamento di un’amicizia a quest’età non è facile perché si innesta su un legame forte con le figure genitoriali e ciò rappresenta la perdita di un equilibrio raggiunto durante l’infanzia. Questo stato di cose lo turba non poco anche perché spesso sono i genitori a far notare e rimarcare questo allontanamento creando in lui non pochi dilemmi ed in alcuni casi anche sensi di colpa. Tuttavia la forza attrattiva verso qualcuno che ha le sue stesse esigenze, modalità e caratteristiche è più forte e prevale. L’adolescente cresce, scopre se stesso, il proprio ruolo, impara ad interagire con gli altri, impara a relazionarsi col gruppo secondo una cultura che non è più quella imposta dagli adulti ma è la “cultura dei pari”.

Ed è proprio attraverso queste modalità relazionali che riescono poi a recepire quei valori di reciprocità, collaborazione, lealtà, ecc. tanto spaventati dagli adulti ma che questi non sempre riuscivano a trasmettere. E’ chiara qui la complessità del rapporto che contribuisce fortemente alla costruzione di un’identità dall’infanzia all’età adulta passando dall’adolescenza.
Le caratteristiche dell’amicizia in questo frangente della crescita sono diverse; ad esempio la possibilità di essere franco e spontaneo con l’amico potergli confidare qualsiasi cosa. Oppure una conoscenza dell’altro così profonda da arrivare ad una sorta di comprensione empatica degli stati d’animo di chi si ha accanto. In questa relazione di amicizia si sviluppa senz’altro un legame di attaccamento molto forte; un sentimento di unione con l’amico che porta ad individuare questo rapporto come “unico e speciale”. Oltre a tutto ciò la condivisione del tempo e dei beni materiali con l’amico è una condizione imprescindibile così come avere la consapevolezza di poter chiedere e dover offrire aiuto incondizionatamente, sia che si sia lontani sia che si condividano attività comuni. Infine lealtà e fiducia sono la base di un rapporto di amicizia in adolescenza, Cioè la consapevolezza di potergli confidare I segreti più intimi senza il timore che altri li vengano a sapere.

Avere amici nell’infanzia ed in adolescenza è molto importante per un significativo benessere psicologico e anche per il potere adattivo che un’amicizia genera in questi momenti della vita. Tuttavia l’amicizia soprattutto quella intima non è solo fonte di effetti benefici sull’individuo. Esistono purtroppo situazioni in cui le amicizie sono dannose più che positive per un motivo o per un altro. Così, come l’assenza di amicizia può pregiudicare il proprio benessere psicologico. Prendiamo ad esempio un ragazzo che non riesce a farsi degli amici; ciò provocherà bassa autostima e potrà costituire un serio fattore di rischio per il futuro adattamento del soggetto, a questo punto l’ambiente familiare resta l’unico campo d’azione che sarà però diventato sterile se non patogeno. Inadeguatezza e rabbia sono i sentimenti che egli sperimenterà in modo forte portandolo addirittura verso disagi psichici.

Ma l’altra faccia della medaglia potrebbe non essere necessariamente positiva. Infatti avere “cattivi” amici può portare allo stesso modo a disagio e disadattamento quando non spinga il soggetto verso percorsi devianti. Purtroppo i legami amicali sono croce e delizia della vita dell’individuo, dell’adolescenza ancora di più; si pensi alla delusione che può derivare dal tradimento di un amico fidato che disvela all’improvviso una natura subdola mai manifestata.
Se alla perdita di un amico si aggiunge poi l’idea di non riuscire più a riprendersi dalla fine di quel rapporto idealizzato, simile ad un grande amore o si giunge alla consapevolezza che forse tutto quello che si era immaginato non è mai realmente esistito, ecco che ci si trova a fare i conti con l’ennesima batosta.

Infine possiamo dire che è necessario incoraggiare i ragazzi affinché abbiano rapporti di amicizia anche molto profondi e l’opportunità di stringere legami forti, è necessario però fare attenzione a ciò che succede senza essere troppo invadenti, senza criticare o spingere in un verso o nell’altro offrendo magari una spalla quando e se verranno delusi da un amico, i ragazzi ne saranno grati, anche se non lo dimostreranno.

Per approfondire:
A. Fonzi, F. Toni “Gli amici del cuore” in Psicologia Contemporanea, Mag-Giu 2000, 159, Giunti, pp. 58-64

© Dott. Pasquale Saviano
Psicologo – Psicoterapeuta