Le separazioni non sono un problema, non più grande o più grave, almeno, di quanto possa costituire lo stare in un clima familiare doloroso e conflittuale.
Però è anche vero che i figli di genitori separati vivono sicuramente una sofferenza che tutti vorrebbero negare, ma che esiste, c’è e che bisogna accettare ed anche aiutare a far esprimere.
Nei casi di separazione, occorre sempre prestare reale attenzione a come i vostri piccoli possono vivere la situazione di separazione coniugale.
Per un bambino, infatti, non è mai “normale” quando la sua mamma e il suo papà “non si vogliono più bene”. I bambini nascono dall’Amore dei loro genitori e quando quell’amore finisce viene messo in discussione tutto, anche la loro esistenza (e da qui le domande: “E’ per me che non volete più stare insieme?”, “E’ colpa mia?”, “Ho sbagliato io?”).
Piacerebbe a tutti pensare che già a 5-10-13 anni, i propri figli abbiano la capacità di capire le cose “dei grandi”, ancor di più se “ben” motivate.
Ma non è così:
Nei momenti di crisi come la separazione dei genitori, un bambino rimane un bambino… e un adolescente “ritorna” un bambino.
Non si è mai pronti per la separazione dei propri genitori.
Non si è mai pronti per accettare il crollo dell’illusione di avere una famiglia “normale”, unita, “come ce l’hanno tutti” (nonostante la frequenza dei divorzi sia altissima).
Non si è mai pronti per sapere e vedere che la propria mamma e il proprio papá non si amano più e che amano un altro uomo o un’altra donna, tanto meno nelle fasi immediatamente successive alla separazione.
A voi genitori che vi state separando ricordate che vi occorre un tempo per imparare la PAZIENZA, per imparare l’ASCOLTO, un tempo da dedicare a voi stessi, all’elaborazione del LUTTO della fine di una storia d’amore, anche se siete voi a voler chiudere.
E ancor di più vi occorre un tempo da dedicare a vostro figlio, alla SCOPERTA di un nuovo modo di stare con lui affinché senta che la mamma e il papá per lui ci sono ancora, che sono forti e stabili ANCHE in quel momento.
Ci sono tantissime coppie che si lasciano in maniera molto sbrigativa per un apparente “grande amore” scoperto fuori dalla coppia e che appena chiusa la relazione, o anche durante, vivono l’”essere-morosi” dimenticando l’essere-genitori.
A vostro figlio va permesso di vivere una mamma e un papà che sono una donna e un uomo capaci di stare in piedi, anche DA SOLI, e ai quali ci si può appoggiare ancora, perché sono FORTI, SICURI e STABILI.
Siete voi che avete messo al mondo i vostri figli, non ve lo hanno chiesto loro.
Se non si vogliono responsabilità non si fanno figli e non si comprano animali.
Si prende una pianta, piuttosto… finta, ovviamente.
Detto questo, a volte la separazione è davvero la migliore soluzione per una famiglia, un cambiamento che porta a ritrovare EQUILIBRIO e SERENITA’ per tutti i membri, prima di tutto per i due ex coniugi e di riflesso per i loro figli.
E’ in ogni caso una scelta che va valutata e ponderata con mille attenzioni, facendosi anche aiutare da psicologi o mediatori. E una volta presa questa strada, ricordatevi che un uomo e una donna possono smettere di essere marito e moglie ma saranno per sempre PAPA’ E MAMMA e come genitori dovranno sempre relazionarsi in vista del figlio.
“Lasciatevi MA NON LASCIATELI”.
Di fronte ad una separazione, la mamma e il papà hanno una fantastica occasione: GODERSI IL PROPRIO FIGLIO, come non lo avrebbero fatto prima.
Ci sono genitori super focalizzati sulle loro vite da non riuscire a vedere (e quindi a rispondere) ai BISOGNI dei figli (come il desiderio di giovare, di condividersi, di sperimentarsi). Alcuni genitori, quando arrivano a casa da lavoro, nemmeno li guardano i figli: sistemare casa, preparare il cibo, guardare la televisione, rimanere al cellulare, leggere il giornale, parlare con gli altri adulti… e il bambino? Dove è il loro figlio? Spesso li segue nei loro impegni. Spesso viene “parcheggiato” da amici, nonni o in attività varie.
Ecco che la separazione può presentarsi come l’occasione per IMPARARE A STARE CON IL PROPRIO FIGLIO in una maniera nuova.
Vera, presente, complice, partecipe.
Quando un genitore non sta con il proprio bimbo per 3, 4, o 5 giorni alla settimana, sente che il tempo che ha da vivere con lui/lei è un tempo prezioso, fondamentale per essere e trasmettere ciò che davvero conta.
Ed è esattamente questo che, come genitori, è importante cominciare a fare: scoprite cosa significa l’essere papà e l’essere mamma. Nelle vostre giornate, il tempo nobile che avete, quello delle energie e non i rifiuti di tempo, dedicatelo a vostro bambino diventando il genitore che avreste voluto avere.
Questo è il miglior investimento che potrete fare con e per vostro figlio.
© DR.SSA ILARIA CADORIN
Psicologa n°9570 Albo Psicologi del Veneto
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