Molti bambini o ragazzi affrontano la scuola elementare, media e superiore con difficoltà. Ottengono risultati scarsi, sotto la media dei compagni e nei casi più gravi sono costretti a ripetere l’anno.
Può succedere che ingenuamente lo studente venga colpevolizzato per non essere capace di rendere quanto e come gli altri. I maestri, i professori e i genitori lo accusano di aver fallito.
Lo psicologo statunitense Burrhus Frederic Skinner nel suo libro “Oltre la libertà e la dignità” diceva
“il fallimento non è sempre uno sbaglio, potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in determinate circostanze”
Le parole di Skinner sono un invito ad analizzare la situazione nel suo insieme, senza trascurare le variabili ambientali.
Quando lo studente “fallisce” il suo compito di venire istruito, i motivi sono molteplici. Indagare le cause dei suoi risultati è necessario per adottare una strategia incentrata su di lui anziché somministrare punizioni o premi in modo casuale.
Vediamo quali sono i 4 tipi di fallimento. Solo discriminando quale sia il caso di tuo figlio puoi decidere come intervenire.
- Fallimento scolastico cognitivo.
Tuo figlio potrebbe avere un disturbo specifico dell’apprendimento o un disturbo dell’attenzione. Per un genitore, accettare di ridimensionare l’immagine idealizzata del proprio figlio è una sfida enorme, spesso la prima reazione è il rifiuto della diagnosi o, a priori, il rifiuto di cercare questo tipo di diagnosi. Bisogna però considerare che la maggior parte dei disturbi dell’apprendimento possono essere trattati se affrontati in tempo, limitando e assorbendo i danni in futuro.
- Fallimento scolastico del contesto sociale.
La ricerca dell’approvazione sociale può influire negativamente sui ragazzi. È raro che i buoni voti sia un motivo sufficiente a incrinare la popolarità di un ragazzo, lo dimostra i fatto che gli atti di bullismo non sono rivolti maggiormente contro i ragazzi “bravi”, bensì attaccano quelli socialmente più deboli (soli con una scarsa rete amicale). Tuttavia, il ragazzo cede alla necessità di integrarsi all’interno di un gruppo. Per farlo deve stabilire delle connessioni con gli altri ragazzi, in alcuni gruppi quello che viene condiviso è l’odio per la scuola. L’atteggiamento critico verso lo studio viene perpetuato dai rinforzi che tuo figlio riceve dalla sua rete sociale.
- Fallimento scolastico dei docenti.
Il fallimento dei docenti non va ricercato nel loro modo di insegnare, altrimenti non si spiegherebbero le differenze tra i risultati degli alunni di una stessa classe. Il problema è ben documentato dalla ricerca di Roshental del 1992, in cui è stato dimostrato che gli alunni considerati più intelligenti dagli insegnanti sono quelli che otterranno risultati migliori. Sono le “profezie che si auto-avverano” o “l’effetto Pigmalione”. Magari tuo figlio ha sbagliato il primo compito oppure è timido e di conseguenza non affronta le lezioni attivamente, o qualsiasi altra causa che possa creare un pregiudizio nella testa del suo insegnante. L’insegnante non penalizzerà deliberatamente tuo figlio, lo farà senza rendersene conto. Presterà meno attenzione ai suoi interventi, preferirà stimolare altri elementi della classe, metterà inconsapevolmente l’accento sugli aspetti negativi della sua storia scolastica e gli sfuggiranno quelli positivi.
- Fallimento scolastico dei genitori.
È difficile immaginare una situazione più sbagliata per un bambino della scuola. Nell’età in cui l’energia gli corre feroce lungo tutto il corpo lui è costretto a stare seduto immobile e ascoltare la lezione. Per trasmettere ai bambini l’amore verso la scuola è bene partire dall’idea che se potessero decidere in autonomia non ci andrebbero. Dico questo perché spesso ai genitori sembra strano che a loro figlio la scuola non piaccia, la verità è che non c’è nulla di più normale. La cosa giusta da fare come genitori è monitorare l’attività scolastica di proprio figlio premiandolo nelle circostanze in cui ottiene dei risultati positivi. Solo in questo modo, gradualmente, riuscirà a trovare qualcosa di positivo in un istituzione così innaturale. All’inizio dovranno essere i vostri elogi il motivo per cui vostro figlio sopporta il martirio scolastico. Con il tempo, quando avrà assimilato l’associazione buona riuscita scolastica-piacere, non avrà più bisogno del vostro sostegno. L’opposto di questo atteggiamento, ossia punirlo quando sbaglia, non farà altro che aggiungere brutto al brutto e aumentare il suo disprezzo verso un’istituzione che già odia.