“Fai da te”, in amore – Dott.ssa Ave

"Fai da te"? Dr.ssa Ave, in amore accade raramente. Per "fai da te" intendo quando troviamo stabilità dentro noi. "Fai da te" dopo una storia finita
“Fai da te”? Dr.ssa Ave, in amore accade raramente. Per “fai da te” intendo quando troviamo stabilità dentro noi. “Fai da te” dopo una storia finita

Il “fai da te” in amore, è cosa poco risaputa.

Aspetta, non pensare subito alla sessualità, alla dimensione erotica, perchè stavolta parliamo di ben altro fai da te.

In questo contesto parliamo del “fai da te” quando una storia d’amore finisce.

Come ti spiego nel nuovo super libro RicominciAMO, buona parte di noi commette l’errore di appoggiarsi sempre a qualcuno, soprattutto in amore, qualcuno da cui succhiare energie, prelevare forza, sicurezza, capacità, senso di efficacia, spirito di iniziativa, coraggio e tante altre dimensioni che, in solitudine, pensiamo non essere capaci di avere.

Per l’appunto capaci di “far da noi”.

 

“Fai da te”: quando finisce la relazione

La maggior parte delle persone, dopo la fine di una storia, prosegue su due binari:

Il fai da te, o il take away. Ora mi spiego meglio.

C’è chi sceglie di proseguire nelle sue lacune, non lavorare su di sé, come il cibo take away, anziché imparare a cucinare. Questo significa che rimarremo in uno stato di insicurezza fintanto non ci metteremo in un’altra relazione, fintanto non troveremo quella persona magica, la quale colmerà vuoti o lacune che abbiamo interiormente.

Questa è una opzione. Altra opzione è il “fai da te“!

Da un certo punto di vista, la prima ipotesi potrebbe essere molto più facile.

Pensa: trovi una persona e i problemi finiscono, perchè hai la tua fonte di stabilità e felicità, ma al di fuori di te. Potrebbe risultare più facile in quanto trovare dentro di sè una stabilità (“fai da te“), implica lavorare su se stessi, conoscersi, vedere veramente la propria vita, diventarne consapevoli, migliorarsi.

E questo capisci che richiede costruire risorse personali, avere disciplina, metterci impegno, affinchè il vuoto che ci si porta dentro non venga colmato dall’esterno, ma da se stessi.

 

 

 

 

Come ti spiego molto bene nel libro RicominciaAMO, addentrarsi in questa seconda opzione significa investire le proprie energie su di sè, significa anche stare male inizialmente, ma trovarsi poi in un mondo fantastico.

Qui ti voglio insegnare una piccola dritta, che nella mia esperienza e nel mio cammino di guarigione, è stata importante e primaria!

Prima dritta: ricercare, cioè prendere in mano la lente di ingrandimento e capire che qualcosa deve essere sistemato dentro di te, perchè manca qualcosa.

Devi essere consapevole, un po’ come se ti guardassi allo specchio e iniziassi a dirti che da oggi hai un “nuovo” bisogno. Questa consapevolezza che qualcosa manca, sviluppa per l’appunto un bisogno, fondamentale per attivarti a ricercare ciò che manca in una direzione differente da quella in cui vivi. Se non riesci a farlo in autonomia, chiedi aiuto ad un terapeuta, affinchè possa condurti nel percorso che non riesci a mettere in atto.

Quello su cui ti devi focalizzare non è come dimenticare la persona che non c’è più, nota bene! Il tuo obiettivo è di comprendere perchè sei arrivato a provare un simile vuoto, e di conseguenza questo ti porterà cambiare anche punto di vista sulla relazione.

Il dolore per la persona che ti ha lasciato, non è più “il problema” e riavere quell’amore, riprenderselo, non è più “la soluzione”. Diventa solo un tassello di un quadro più grande, che è la tua vita.

 

Per continuare e

leggere l’anteprima

del libro RicominciAMO

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