Viviamo in una società che sembra basata su un ideale di perfezione.
Siamo, quotidianamente, bombardati da “immagini” perfette: corpi perfetti, cibi dall’aspetto impeccabile, persone sempre felici ed appagate, famiglie che sembrano non avere alcun problema, relazioni di coppia prive di incomprensioni e litigate, case perfettamente arredate e sempre in ordine, e così via. I social network e le pubblicità ma, in generale, i media veicolano continuamente modelli di perfezione. Confrontarci, ogni giorno, con queste immagini perfette può portarci a porle come degli ideali da raggiungere ma non lasciamoci ingannare. Possiamo essere imperfetti. Perché?
1- Perfezione non è umanità
Stando alla definizione di un famoso dizionario, la perfezione è definibile come “assenza di difetti”. Questo ci porta a comprendere come la perfezione non faccia realmente parte della natura umana. In quanto esseri umani, infatti, siamo tutti imperfetti: nessun essere umano è privo di quelle che possiamo definire imperfezioni, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista caratteriale, e, sin dall’infanzia, ognuno di noi va incontro a numerosissimi errori. Sbagliare o, in altri modi, venire a contatto con la propria imperfezione può portare con sé dei vissuti negativi, può farci mettere in dubbio alcune nostre capacità e può farci sentire sbagliati o inadeguati.
2- Quello che vediamo sui social network non corrisponde a verità
I social network, alcuni in particolare, sono popolati da influencer e da persone comuni che sembrano mettere costantemente in mostra la propria vita, la quale appare sempre perfetta e priva di imperfezioni.
In realtà, nessuno di loro mostra se stesso 24 ore su 24 e questo dovrebbe portarci a comprendere come queste persone, nella maggior parte dei casi, mostrino solo ciò che hanno intenzione di mostrare: una famiglia o una coppia felice, ad esempio, può esserlo in un video di pochi secondi ma è difficile che lo sia per tutto il tempo (basti pensare alla nostra esperienza quotidiana, così come a quella dei nostri amici e familiari).
Inoltre, anche il modo in cui i contenuti vengono mostrati non è sempre limpido e veritiero. Oltre ai famosi “filtri”, che moltissimi di loro usano, esistono anche app di editing di foto e video, luci professionali ed anche “trucchi” per apparire in modo diverso da come si è realmente. Esistono, ormai, anche diverse influencer che fanno informazione rispetto all’uso di filtri e di pose specifiche e che cercano di mostrare come questi, spesso, non corrispondano alla realtà.
3- Il vero obiettivo è migliorare se stessi, non diventare perfetti
L’acquisizione della consapevolezza che la perfezione non appartiene all’essere umano può farci pensare che non valga la pena migliorarci, ma non è affatto così. Dal momento che ognuno di noi è imperfetto, una buona strategia per affrontare la vita può essere cercare di comprendere le nostre personali imperfezioni. Solo a partire dalla consapevolezza di quali sono nostre imperfezioni ed i nostri punti deboli, infatti, possiamo iniziare a migliorarci.
La psicoterapia è un grande aiuto in questo e, in una buona relazione terapeutica, è possibile riuscire a vedere meglio i propri punti di imperfezione – anche quelli che sarebbe difficile o impossibile affrontare da soli – ed arrivare a farli propri. Dopo aver riconosciuto i nostri limiti ed averli accettati, possiamo mettere a punto efficaci strategie per migliorare noi stessi superando o, in alcuni casi, accettando e non cercando di modificare le nostre imperfezioni.
Ignorare i nostri limiti e le nostre imperfezioni non sarebbe un’utile strategia perché, se la mettessimo in atto, non riusciremmo realmente a migliorarci.
Quindi non disperiamo se facciamo errori o scelte sbagliate, se non appariamo perfetti ma, appunto, umani. La cosa più importante è, pian piano, vedere e comprendere i propri limiti e provare a migliorare, anche se non è detto che ci si riesca e, soprattutto, non è detto che ci si riesca subito.
Dott.ssa Maria Chiara Guanti
Psicologa