Il termine Life skills è solitamente associato ad un insieme di abilità necessarie per vivere una vita di qualità, sviluppare il proprio potenziale e fronteggiare i problemi quotidiani. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) sono Life skills tutte quelle abilità e competenze che è necessario apprendere per affrontare la vita di tutti i giorni. La mancanza di esse può portare all’esordio di disturbi e allo sviluppo di comportamenti negativi in risposta allo stress. È fondamentale, quindi, volgere una specifica attenzione verso i soggetti maggiormente vulnerabili, più in difficoltà nelle situazioni di stress, quindi a rischio di sviluppare una sofferenza psichica. Come noto, purtroppo, i soggetti con disturbi psichici più o meno gravi, tendono a trascurare il proprio stile di vita e quindi a perdere parzialmente, o del tutto, le proprie abilità, in quanto sopraffatti dal processo morboso.
Cosa succede se a ciò si aggiunge una dipendenza da sostanze?
La comorbidità di un disturbo psichiatrico con l’abuso di sostanze, tende ad aggravare il quadro: la riabilitazione viene resa più difficile dallo scompenso che le sostanze procurano. Il termine “doppia diagnosi” indica infatti la correlazione tra gli effetti delle sostanze d’abuso e i sintomi psichiatrici. Correlazione intesa come interferenza, dal punto di vista elettrochimico e neurofisiologico, che chiaramente, va ad influenzare negativamente il corretto funzionamento. Il termine segnala anche un problema a livello istituzionale e di cura, dovuto alla difficoltà dei curanti, talvolta, a trattare nel migliore dei modi entrambe le situazioni contemporaneamente. Generalmente si indica sotto il termine di doppia diagnosi una popolazione di pazienti con patologie psichiatriche di Asse I, di entità psicotica e di dipendenze gravi. Il fenomeno di uso e abuso di sostanze rappresenta ormai un fenomeno di carattere sociale, oltre che medico, dato l’ampio spettro in cui esso si manifesta. Spesso i soggetti che abusano di sostanze sono anche portatori di una vasta gamma di patologie organiche e/o psicologiche, per cui è richiesto un approccio multidisciplinare in cui operino figure professionali differenti, ma integrate, in modo da fornire un trattamento adeguato sotto il profilo medico, psicologico, sociale. Non è da trascurare, infatti, la specificità del trattamento che richiede una situazione di comorbidità psichiatrica con abuso di sostanze: dovrebbe includere tutte le fasi del trattamento, dalla fase acuta alla fase di stabilizzazione. Quest’ultima fase, nei pazienti con doppia diagnosi, corrisponde al mantenimento del paziente libero da sostanze ed è anche la fase più difficoltosa, come è facile immaginare. Gli interventi che mirano all’attuazione di questo trattamento sono rappresentati dalla terapia farmacologica, dagli interventi riabilitativi e dai colloqui psicologici, mirati tutti a rinforzare e a migliorare gli aspetti riguardanti l’intera persona, nella socialità e nella vita quotidiana.
ATTENZIONE: NON E’ SEMPRE DEPRESSIONE