𝗖𝗛𝗘 𝗖𝗢𝗦’𝗘’ 𝗟𝗔 𝗗𝗘𝗣𝗥𝗘𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗦𝗢𝗥𝗥𝗜𝗗𝗘𝗡𝗧𝗘

Supervisor: Antonino La Tona ©

Esistono diverse tipologie di depressione e soffrire di depressione non è uguale per tutti. Alcune persone si mostrano felici, sorridenti, ma portano dentro di loro una profonda sofferenza emotiva.

Una stima a livello mondiale ha rilevato che circa 264 milioni di persone vivono con la depressione, che si tratti di un disturbo conclamato o una flessione dell’umore; numeri che sono aumentati con la pandemia e che ancora sono destinati a crescere.
La depressione sorridente è presente in diversi soggetti: è necessario dunque parlarne, capire di cosa si tratta e cercare cause e trattamenti per migliorare la vita di chi ne soffre.

Ma che cos’è la depressione sorridente? Non si tratta di una categoria diagnostica riscontrabile nel DSM-5 e potrebbe essere rilevata come un Disturbo Depressivo Maggiore con caratteristiche atipiche (nota anche come Depressione Atipica). La depressione comporta sintomi evidenti a seconda della gravità: difficoltà ad alzarsi dal letto la mattina, cambiamenti nell’appetito, generale perdita di interesse per le cose e, più in generale, forti cambiamenti a livello comportamentale. Ciò però non accade a chi sta vivendo una depressione sorridente. In questo caso a pensieri depressivi come senso di inutilità, tristezza, disperazione si contrappone una capacità di celarsi dietro un sorriso ed un aspetto esteriore felice. Il soggetto mostra un sorriso indipendentemente da ciò che sta provando dentro.

Persone con depressione atipica possono anche sentirsi meglio quando accadono cose buone. Si tratta di qualcosa che ha una breve durata ed è per questo che parliamo di “Depressione Atipica”; si vive una sensazione in cui ci si sente rincuorato quasi fosse tutto passato. Queste persone tendono addirittura a mettere in atto, in quei momenti, comportamenti di benessere, mettendosi in discussione in modo positivo, prendendo impegni, ponendosi obiettivi ecc. Essi cercano quindi di sviluppare schemi attraverso i quali poter star bene al fine di evitare i sintomi depressivi. Chi soffre di depressione è perfettamente integrato nella società e nelle amicizie, ma nutre la forte preoccupazione che condividere i propri sentimenti di malessere porti gli altri a giudicarlo.

Accanto alla depressione sorridente ritroviamo anche la cosiddetta Depressione ad Alto Funzionamento, un tipo di depressione più comunemente diagnosticato come Disturbo Depressivo Persistente noto anche come Distimia.
Esistono dei sintomi che se presenti possono far pensare alla depressione sorridente. Ad esempio: sintomi persistenti di malessere profondo che agisce su pensieri, sensazioni e comportamenti, mancanza di energia, senso di affaticamento o esaurimento, irritabilità o cambiamenti repentini dell’umore, dell’appetito e del peso, perdita di interesse e piacere per attività precedentemente interessanti, difficoltà di pensare, prendere decisioni e concentrarsi, pensieri di morte e suicidio.
La maschera che indossa chi vive una depressione sorridente ne rende difficile percepire il malessere, a volte addirittura a se stesso. Forse perché nei momenti di benessere nasce l’idea che un buon lavoro e una vita sociale attiva possono contrastare i sentimenti di “down”. Una “facciata” felice può logorarsi facilmente e far emergere segni di profondo malessere.

Nel caso in cui tu senta un malessere profondo che viene da dentro e che ormai ti accompagna costantemente, è il caso di chiedere l’aiuto di uno specialista che ti permetta di capire cosa stai vivendo e quanto questo tuo malessere può impattare sulla tua quotidianità. Ottenere supporto per una condizione di malessere e disagio non è un segno di debolezza. Non pensare che sia uno stigma provare dolore psichico. Non è facile risolverla da soli e non credere che automedicarsi sia la soluzione giusta. Molte persone cominciano con cure farmacologiche “fai da te” o con sostanze alcoliche e psicotrope, finendo poi con sviluppare una dipendenza da sostanze. I sintomi della depressione possono essere incredibilmente difficili da gestire e possono peggiorare se associati all’uso di alcol e droghe.

Uscire da uno stato di disagio come la depressione, qualunque essa sia, è possibile ma bisogna mettersi in gioco, farsi aiutare, avviare un percorso di autosvelamento di sé, dando a se stessi la possibilità di conoscere le cause dei propri malesseri. Le richieste della società possono avere un forte impatto sulle persone e farle sentire inadeguate ed incapaci di soddisfarle; ciò può farti sentire vulnerabile riguardo a pensieri e sentimenti ma è necessario che tu riconosca ed accetti i tuoi limiti per poterli superare.

Gli approcci psicoterapeutici e farmacoterapeutici sono molteplici. È possibile scegliere solo la psicoterapia o la farmacoterapia; l’uso di entrambi ovviamente determina il risultato migliore. Ma al di là della terapia e dei farmaci la cura di sé può fare una grande differenza nel trattamento della depressione; questo è il momento di cominciare a volersi bene con una costante attività fisica, una dieta bilanciata, hobby, gestione funzionale del sonno (vai a letto sempre alla stessa ora, cerca di fare 8 ore di sonno a notte, rilassati e non bere prima di addormentarti), pensa allo yoga e introduci momenti di meditazione nella tua giornata.
Queste sono tutte cose salutari che puoi inserire nella tua vita quotidianamente per aiutarti a gestire i sintomi della depressione. Possono sembrare piccole cose, ma spesso sono proprio i piccoli passi a fare una differenza nel modo in cui ti senti. Pensa alla tua depressione come a qualsiasi altra condizione di salute che richiede supporto e trattamento. Non c’è vergogna in una persona con diabete che ha bisogno di insulina, giusto? Non c’è nemmeno da vergognarsi nel chiedere aiuto per la depressione.
Non nascondere ciò che provi, soprattutto a te stesso.

© 𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗮𝗻𝗼
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 – 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮