CINQUE COSE CHE LE PERSONE ANSIOSE IMPARANO DALLA PROPRIA ANSIA

 

 

Essere ansioni è dura. Non parlo dell’agitazione pre-esame, nè dell’eccitazione febbrile da primo appuntamento, perchè queste non sono condizioni patologiche, non ci sono diagnosi, nè cure, questa è la vita. Parlo di quella paura che ti paralizza le gambe e la testa mentre sei nel banco surgelati del discount. Del timore che t’ammazza mentre cammini in un viale alberato in un giorno di sole.  Adesso è inutile banalizzare il tutto con “ogni cosa ha il suo contrario, ci sono anche lati positivi”, perchè una frase tanto superficiale, di circostanza non rende la difficoltà di avere costantemente l’impressione di una vita che pare una corsa ad ostacoli immaginari. Ma col tempo, qualcosa si impara anche da questo.

persone ansiose

CINQUE COSE CHE LE PERSONE ANSIOSE IMPARANO DALLA PROPRIA ANSIA

 

1)L’EMPATIA. Avere a che fare con un disagio spesso sminuito in quanto non visibile ad occhi nudo, apre la mente alla consapevolezza che anche gli altri possono avere dei profondi vuoti, spesso celati, o fraintesi. E spesso, questa sensibilità più fine verso le tristezze altrui, ci spinge a sentirle come se fossero le nostre.

2)LA SPINTA ALL’AUTORIFLESSIONE. Una mente ansiosa manda dei segnali che la parte conscia di te deve imparare a codificare. “Cos’è che mi fa stare male?”, “Perchè proprio in questa situazione vado in panico? Eppure non ci sarebbe nulla da temere”, “Cosa posso fare per uscirne?”sono solo alcune delle domande che prepotentemente si fanno spazio nel flusso dei pensieri quotidiani. A patto di riuscire a scindere una riflessione puntuale sul nostro Io da una mera sequenza di pensieri ossessivi, riflettere su sè stessi aiuta a dare delle risposte ai nostri Perchè più profondi.

3)LA PAZIENZA. “ Dovresti sforzarti un po’ di più” “Non puoi stare male per cose che esistono solo nella tua testa” e tanti altri luoghi comuni rivolti a cadenza giornaliera alle persone che vivono un disturbo di natura ansiosa. All’inizio c’è la rabbia, il senso di solitudine, infine l’accettazione. Non tutti sperimentano le nostre stesse sensazioni, per tutti gli altri la nostra personale sensibilità rimane una terra straniera. Alla fine, iniziamo a scrollare le spalle.

4)LA PRUDENZA. Vivere con un disturbo ansioso è un pò come camminare sugli scogli appuntiti. Vai piano e guardi bene a terra prima di avanzare di un  passo. Sapere che ci sono situazioni in cui potresti potenzialmente stare male ti porta a pensare due volte se sia proprio necessario andarci o meno. Non bisogna chiudersi nel proprio guscio come tartarughe spaventate, ma neanche vivere ogni cosa come se fosse un destino ineluttabile da portare sulle spalle come un masso.

5)LA COMBATTIVITA’. Ogni giorno ti svegli e sai che c’è un piccolo nemico nascosto nelle pieghe del tuo cervello. Ogni giorno ti svegli e sai che neanche oggi puoi permetterti di dargliela vinta.

 

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