L’ Ansia è come il primo amore, non si scorda mai. Freud sosteneva che l’ansia può essere collegata a una paura cosciente e accettabile, che maschera una preoccupazione più profonda e meno accettabile. Spesso, i miei pazienti non hanno alcuna idea a riguardo di ciò che li rende ansiosi, e cosa molto importante per gestire tale momento difficile, è comprendere le origini inconsce di questa ansia. L’ansia a volte può essere adattiva, altre volte invece porta grandi sofferenze, come ho spiegato alla mia paziente Vittoria.
Vittoria si è rivolta a me perché da anni soffre di un grande stato di ansia che non le permette di essere serena e tranquilla, o di uscire e viaggiare. Con lei, durante le nostre prime sedute, abbiamo cercato di comprendere che l’ansia, nella nostra quotidianità, non può essere cancellata definitivamente, e anche se non è facile accettarlo, dobbiamo sapere che una certa attivazione ansiogena, è normale, e a volte ci aiuta a rispondere agli stimoli o alle situazioni.
Ansia e paura
Vittoria ha imparato anche come i suoi sintomi ansiosi, fossero un segnale, da conoscere e usare, invece di esserne sopraffatta.
Ha imparato a gestire i suoi momenti avvicinando a lei i sintomi fisici e cognitivi, diventando amica della sua ansia e ascoltando il messaggio che le voleva recapitare. Il suo percorso è iniziato con un semplice esercizio, ovvero prendendo nota di ciò che accadeva quando l’ansia arrivava. Mi spiego meglio. Prendeva il suo quaderno e, nel momento in cui viveva quei momenti, gli dava parola e li traduceva, descrivendo la situazione in cui si trovava.
Una volta fatto questo, ha imparato a conoscere i pensieri che affollavano la sua mente. I pensieri dettati dall’ansia sono quasi sempre diretti al futuro e prevedono catastrofi o pericolo. Lei pian piano li ha riconosciuti, e sempre per piccoli passi ha iniziato a sostituire quelle idee, rielaborandole. Questo le è stato utile per riconsiderare la sua valutazione del pericolo, prima riconoscendo il pensiero con l’esercizio che ti ho detto, poi modificando quell’idea e ristrutturandola con un altra più reale e meno catastrofica. Ricorda, l’ansia non può rubare la tua felicità. Dr.ssa Ave Giada
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COME CALMARE UNA MENTE ANSIOSA