𝗗𝗜𝗙𝗙𝗘𝗥𝗘𝗡𝗭𝗘 𝗧𝗥𝗔 𝗔𝗠𝗢𝗥𝗘 𝗘 𝗔𝗧𝗧𝗔𝗖𝗖𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗘𝗟𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗗𝗜 𝗖𝗢𝗣𝗣𝗜𝗔

Spesso proviamo per il nostro partner un senso profondo di amore, come se non potessimo vivere senza di lui o lei.
Ma è davvero amore o è solo la necessità della sua vicinanza?

Le canzoni d’amore sono indice di una cultura che infonde nel partner un sentimento di profondo attaccamento. Ma a ben guardare esistono testi discutibili in cui non si capisce se si sta parlando di un sentimento d’amore o di un grido di codipendenza. Capire se la relazione in cui ci si trova è un legame d’amore o un sentimento di attaccamento sano o meno è il primo passo per costruire qualcosa di duraturo.

Il miglior indicatore della nostra relazione di coppia è il modo in cui ci sentiamo ed agiamo al suo interno e rappresenta la consapevolezza delle emozioni che proviamo, siano esse legate all’amore o all’attaccamento.
Quando parliamo di amore ci riferiamo ad un sentimento fatto di gesti, sentimenti e azioni affettuose verso le altre persone, il partner in particolare, ma anche una persona verso la quale si prova un sentimento di vicinanza emotiva forte. L’attaccamento è invece guidato da come ci sentiamo rispetto a noi stessi in relazione al grado di sicurezza e permanenza che qualcuno ci dà in correlazione alle nostre relazioni passate, soprattutto quelle infantili. In altre parole: quando parliamo di amore ci riferiamo a ciò che proviamo per “quella” persona. L’attaccamento implica invece che il partner potrebbe essere sostituibile, l’attrazione e il legame sono determinati dalla sua modalità di soddisfare i nostri bisogni.

Esistono ulteriori differenze tra attaccamento emotivo, amore ed infatuazione. In uno studio del 2020 si è cercato di differenziare queste tre tipologie di relazione. 
Quando parliamo di infatuazione, ci riferiamo ad un sentimento divorante che nasce e si sviluppa molto rapidamente ed è molto intenso. Può essere positivo o negativo con caratteristiche tra cui ansia, euforia e nervosismo.
L’attaccamento emotivo è una sensazione positiva e confortante, un legame che si sviluppa gradualmente e che comporta calma, comfort, felicità, sicurezza.
Infine l’amore rappresenta un concetto multiforme, in cui è presente una combinazione di infatuazione, attaccamento e cambiamenti cognitivi. Porta con sé effetti fisiologici come l’aumento del battito cardiaco, comportamentali, il caregiving, sentimenti contrastanti (euforia e ansia) ed infine una maggiore attenzione e memoria per i dettagli amati: i cosiddetti effetti cognitivi.

Secondo l’APA (American Psychological Association) l’amore evoca sentimenti specifici tra cui: profondo affetto, felicità in presenza della persona amata, consapevolezza di come e quanto le parole e le azioni influenzino l’oggetto d’amore. Esso si presenta in diverse forme: sessuale, platonico, parentale. L’amore romantico è ciò che porta a cercare una persona con cui costruire qualcosa a lungo termine, aiuta le persone a trovare un partner, diventare coppie e spesso si trasforma in una relazione profonda ed impegnativa.
Per quanto riguarda l’attaccamento, l’APA lo descrive come originario del legame tra i bambini e i loro caregiver, ma da adulti l’impulso a cercare relazioni che alimentano certi bisogni permane. Pertanto l’attaccamento determina il modo in cui ci si relaziona con gli altri ed è influenzato dalle modalità relazionali dell’infanzia, da quello che ci si aspetta dalle persone, da come si interpretano le relazioni e come ci si comporta all’interno di esse.
Gli stili di attaccamento sono quattro:
• Ansioso
• Ansioso evitante (contrassegnato da ansia, panico e ritiro)
• Disorganizzato (tipico di una relazione bambino-genitore spesso imprevedibile)
• Sicuro.

Tendenzialmente un attaccamento sicuro porta all’amore in una relazione sana, mentre gli altri stili sono considerati stili di attaccamento non sicuri. Pertanto anche i bisogni e le tipologie di attaccamento determinano la scelta del partner, più della sensazione di aver trovato l’amore. L’attaccamento emotivo positivo può trasformarsi in amore. Ma gli stili di attaccamento disorganizzati possono caratterizzare relazioni malsane. Ad esempio, una relazione di codipendenza, in cui i bisogni degli altri sono messi al di sopra dei propri tanto da perdere di vista questi ultimi, è una relazione malsana. C’è un elemento di controllo ed è quello che molti chiamano il “bisogno di sentirsi necessario”. Una relazione codipendente è caratterizzata da alcuni segnali come non poter dire “No” al proprio partner, mentire alla persona amata, scusarsi eccessivamente, prendersi la colpa per evitare i conflitti.
Anche l’ansia può essere un indicatore dell’andamento della relazione. Se l’ansia è un sentimento tanto forte quanto le altre emozioni d’amore che vengono alla mente pensando alla propria storia d’amore, molto probabilmente questa è disfunzionale. Ansia da attaccamento, attaccamento ansioso evitante, ansia da separazione, disturbo di personalità dipendente; tutti segnali che la relazione è malsana. In taluni casi ci si può trovare in relazioni con narcisisti e manipolatori che non lasciano spazio all’amore e dai quali è difficile staccarsi. Possono essere presenti anche vessazioni o violenze e coercizioni in ambito domestico, come un controllo costante ed ossessivo di comportamenti, finanze, acquisti, un isolamento del partner, uno sfruttamento delle insicurezze e abusi fisici, mentali e sessuali.

Ricapitolando, possiamo dire che l’attaccamento sano e l’amore possono confluire l’uno nell’altro o coesistere mentre la relazione tra due persone si evolve. L’amore è multiforme e viene proiettato su una persona che diventa insostituibile. L’attaccamento, invece, è più egoistico, serve a consolidare dentro ognuno di noi quel senso di sicurezza e soddisfazione che qualcuno (o qualcosa) ci dà. Esso attribuisce un valore sentimentale ad una persona, un animale domestico, un oggetto.

Capire cosa si prova per il proprio partner è importante. Solo così si potrà stabilire un legame maturo e non influenzato da stili di attaccamento disfunzionali derivanti dall’infanzia e che si estendono alle relazioni adulte. Quali che siano le relazioni del nostro passato che ci hanno ferito, è possibile sperimentare l’amore corrisposto nel presente.

© 𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗮𝗻𝗼
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 – 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮