Breve raccolta di aforismi di Freud. Aggiungete i migliori che conoscete nei commenti.
Nel momento in cui ci si chiede il significato ed il valore della vita, si è malati. (Da Autobiografia)
Il pazzo è un sognatore sveglio. (Da L’Interpretazione Dei Sogni)
Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale. (Da Il Poeta E La Fantasia)
Nell’impossibilità di poterci veder chiaro, almeno vediamo chiaramente le oscurità. (Da Totem e tabù)
La libertà non è un beneficio della cultura: era più grande prima di qualsiasi cultura, e ha subito restrizioni con l’evolversi della civiltà. (Da Il Disagio Della Civiltà)
Un’illusione non è la stessa cosa di un errore, e non è nemmeno necessariamente un errore. (Da L’Avvenire Di Un’Illusione)
A questo prezzo, mediante la fissazione violenta a un infantilismo psichico e la partecipazione a un delirio collettivo, la religione riesce a risparmiare a molta gente la nevrosi individuale. (Da Il Disagio Della Civiltà)
L’«angoscia» si può definire come una specie di stato di attesa o di preparazione al pericolo, anche se ignoto. (Da Al di là del principio del piacere)
L’umorismo non è rassegnato ma ribelle, rappresenta il trionfo non solo dell’Io, ma anche del principio del piacere, che qui sa affermarsi contro le avversità delle circostanze reali. (Da II motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio)
Il successo non va di pari passo con il merito. L’America non ha preso il nome da Colombo. (Da Introduzione alla psicanalisi)
È vero che la nostra causa sta progredendo dovunque, ma mi pare che Lei sopravvaluti la gioia che io ne provo. Le soddisfazioni personali che possono trarsi dalla psicoanalisi le ho già godute ai tempi in cui ero solo, e il fatto che altri si aggregassero mi ha procurato più fastidi che soddisfazioni. Il modo in cui la gente la accetta e la digerisce non ha mutato l’opinione che m’ero fatta in seguito al loro precedente comportamento, quando respingevano la psicoanalisi senza neppure cercare di capirla. In quel tempo dev’essersi creato tra me e loro un baratro insormontabile. (Da Lettera di Freud a Pfister)