La paura è peggio di ogni altra cosa di cui aver paura

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di Stefano D’Andrea

Quando ci fu da decidere che università fare scelsi l’unico corso di laurea che non c’era a Milano: il DAMS, Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo. Lo feci sperando di trovare la felicità, scappando da casa. Però quella è l’età peggiore e ogni malessere, se lo fuggi e non lo affronti, diventa ogni giorno più grosso. Non c’è verso che scompaia da sé come un livido. Anzi. Quando stavo lì pensavo che dovevo tornare a casa e quando stavo a casa sentivo che ero nel posto sbagliato. Ho studiato con Umberto Eco ma non mi interessava. Ho vissuto nella città dove si mangia meglio d’Italia ma sono dimagrito. Ero dove donne e cultura la facevano da padrone ma mi sono sempre chiuso nella mia camera a guardare le televisione invece che fare amicizia e imparare cose nuove. La mia vita a Bologna invece che di libri, amore e sapere, era fatta di paura, solitudine e studio venuto male. Ci ho messo otto anni a laurearmi e dopo la cerimonia non sono più tornato in quella città per paura che i ricordi tornassero a galla. Una brutta e lunga parentesi. Ma il momento peggiore era sul treno. Per prendere il 7:05 che mi avrebbe portato in orario alla lezione delle 9:15 dovevo salire sulla filovia delle 6:25. Dalla sera prima ero in paranoia perché sapevo che mi aspettavano tre ore di sofferenza. Il peggio di tutto era quando, quasi all’arrivo, la gente si alzava occupando il corridoio. Il mio terrore? Non poter raggiungere il bagno prima di cagarmi addosso. Avevo la diarrea? No. Ma…e SE MI FOSSE VENUTA? Quindi passavo il viaggio ad attendere quei dieci minuti prima dell’arrivo come il momento peggiore. La paura di qualcosa che non è mi successa né a me né a qualcuno che io abbia mai conosciuto. La paura peggio di ogni cosa di cui si possa aver paura.

 

VIVI FELICE!