CAMMINARE
Andare a fare una passeggiata a volte è l’unico rimedio.
Quando sei stanco, sei nervoso o stressato basta uscire di casa e fare due passi per avere tutto immediatamente molto più chiaro. Improvvisamente vediamo le cose con più serenità, con meno fatica e con maggior lucidità. Non importa se il tempo è bello o brutto, quando fai una passeggiata, poi, stai bene.
Camminare fa sempre star bene!
Infili le scarpe, allacci le stringhe e vai.
(Oh beh, ricordati di aprire la porta prima).
Perché però camminare ci rilassa? Solo perché lasciamo l’ufficio e non abbiamo attorno colleghi fastidiosi? Solo perché guardare le machine che passano, osservare le vetrine, esplorare le vie della città, ascoltare i suoni o assaporare i profumi, fa bene?
No, non solo.
Il dottor Ernest Greene ha mobilitato risorse e chiamato a sé ricercatori, per scoprirne il vero motivo.
Sembra incredibile, ma fino ad oggi si conosceva il vantaggio di una passeggiata per il benessere del nostro cervello, ma non il perché.
Al congresso APS2017 di Biologia Sperimentale a Chicago, è stato finalmente presentato lo studio ultimato del Dottor Greene e della sua équipe.
“Quando il nostro piede batte sul terreno, un’onda di pressione arteriosa si propaga dal piede stesso a tutto il corpo, arrivando dunque anche al cervello. Questo meccanismo incrementa il flusso sanguigno in direzione del cervello”.
La nuova scoperta non è così banale come può inizialmente sembrare.
I ricercatori hanno finalmente dimostrato come la pressione sanguigna sia alla base di questo meccanismo per l’afflusso di sangue al cervello, cosa che fino ad oggi era solo supposta e non scientificamente provata.
Lo stesso Dottor Greene dice:
“E’ sorprendente anche per noi, che ci sia voluto così tanto tempo per dimostrare un ovvio meccanismo idraulico e il suo effetto sul cervello.
Cosa ancora più importante è l’aver scoperto un ritmo che ottimizza flusso sanguigno e deambulazione
Questo ritmo è quello che mantiene il nostro cuore sotto i 120 battiti/minuto. (Quella che potremmo indicare come CAMMINATA VELOCE o CORSA LENTA)”
LO STUDIO
Lo studio è stato condotto con l’utilizzo di ultrasuoni (gli stessi, per esempio, delle ecografie).
Gli ultrasuoni monitoravano il flusso sanguigno dell’arteria carotide, che porta il sangue al nostro cervello. (L’arteria carotide è uno dei più grandi tronchi arteriosi del corpo umano. Insieme all’arteria vertebrale la carotide irrora il sistema nervoso centrale e le strutture facciali.)
CONCLUSIONI
Si ritorna ad un punto a me molto caro, forse per gli anni di sport, forse perché ne vedo su di me i risultati concreti.
L’importanza di fare sport.
In questo caso, però, lo studio ci avvantaggia su tutti i punti di vista.
Non sarà necessario far parte di una squadra, di un team, di un’associazione.
Non occorrerà acquistare attrezzature costose o affittare campi da tennis, calcio, squash, ping pong ecc ecc.
Non sarà obbligatorio nemmeno iscriversi in palestra!
Quello di cui avremo bisogno sarà soltanto un paio di scarpe, di volontà, e di una strada da percorrere, per mantenere sano e attivo il nostro cervello.
Fare una passeggiata, insomma, porta benessere psicofisico.
PROVA.
Il mio amico G.M. Trevelyan (Sì, sono nato anche io nel 1876) è solito dire:
“Ho due dottori sempre con me: la mia gamba destra e la mia gamba sinistra”.
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Bibliografia dell’articolo:
http://www.spring.org.uk/2017/05/the-amazing-reason-walking-is-so-good-for-your-brain.php