LO ZUCCHERO DANNEGGIA GRAVEMENTE IL CERVELLO

Un nuovo studio pubblicato da “Alzheimer’s & Dementia” (2017), sostiene che l’uso eccessivo di zucchero danneggi gravemente il cervello.

La prossima volta che saremo davanti ad un distributore automatico sarà meglio evitare di acquista zucchero in lattina o bottiglietta. Fermiamoci.

Lo zucchero, secondo questo studio, è infatti comparabile ad un vero e proprio veleno.

Il professor Sudha Seshadri precisa che è stata riscontrata una forte associazione tra chi utilizza bevante zuccherate e casi precoci sia di demenza*, sia di ictus**.

 

*La demenza = è una patologia progressiva e cronica che colpisce le funzioni cognitive (memoria, capacità di ragionamento, di pianificazione, di giudizio…), la sfera del comportamento e delle emozioni e comporta una perdita progressiva di autonomia (Van der Lee, 2014)

** Ictus = è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria. (SIIA, Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa).

La situazione non migliora con le bevande ritenute “light” che contengono dolcificanti artificiali, anch’essi dannosi per la salute.

Chi è solito bere succhi di frutta, aranciate, cole o bibite gassate rischia, rispetto a chi non ne fa uso, tre volte di più casi di ictus e demenza.

Oltre dunque a portare all’obesità, al diabete e a problemi cardiaci (conseguenze già note nel mondo scientifico e non), le bevande ad alto contenuto di zucchero, alterano il normale stato del cervello. Troppo glucosio (un monosaccaride dello zucchero) distrugge enzimi fondamentali per combattere i primi stadi di Alzheimer, accelerandone notevolmente il processo.

Il risultato è, nel tempo, quello di arrivare ad avere una memoria molto labile e un ippocampo*** molto più piccolo del normale.

 

*** Ippocampo = è parte del cervello, situato nel lobo temporale. Fa parte della formazione dell’ippocampo, inserito nel sistema limbico, e svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale. 

(Qui sotto un’immagine spaziale dell’Ippocampo)

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Personalmente, date queste premesse e dato il numero sempre maggiore di studi riguardanti l’argomento “ZUCCHERO”, non credo che ingurgiterò più veleno sotto forma di bottigliette o lattine dai colori sgargianti.

Se riflettiamo poi sul fatto che lo zucchero non è solo quello che troviamo nelle bevande gassate o zuccherate, ma è anche quello che troviamo in gran parte degli alimenti, allora la situazione si complica e diviene sempre più chiaro il perché sia fondamentale condurre uno stile di vita sano ed equilibrato.

A meno che, scelta libera, non si ami far del male al proprio cervello compromettendone un sano funzionamento ed accelerando problematiche gravi.

 

Per concludere, dopo tutte queste belle notizie, vi riporto la battuta del professor Sudha Seshadri che commenta la propria ricerca:

“Forse è arrivato il momento di riscoprire la cara e vecchia Acqua“.

 

Forse sì, Prof.

 

 

G.F.

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Bibliografia dell’articolo:

– http://www.spring.org.uk/2017/04/beverage-dementia.php

 http://stroke.ahajournals.org/content/48/5/1139

-http://www.alzheimersanddementia.com/article/S1552-5260(17)30050-X/fulltext

-http://siia.it/lipertensione/