Normalità e anormalità sono solo concetti statistici, sono semplicemente impossibili da definire. Da molti anni non si parla più di pazzi e normali, il disturbo mentale è entrato nel range di normalità, nel senso che con una certa probabilità può presentarsi a chiunque.
Assodato che anche la malattia è qualcosa di normale, solo un po’ più raro, resta la necessità di affrontarla quando si presenta. Perché non tutti i turbamenti che si presentano nella vita di un uomo, hanno bisogno di essere affrontati in modo professionale da uno psicologo, uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Certi sbalzi della psiche se ne vanno da soli, altri no.
Di seguito illustriamo 7 segnali che indicano un disturbo mentale che è consigliabile portare all’attenzione di un professionista. Ovviamente questo articolo non può avere alcun valore diagnostico perché ognuno lo interpreta secondo i suoi schemi, ma può ugualmente servire da pre screening.
7 segnali che ci indicano un disturbo mentale
#1 La percezione
La percezione è la capacità di assorbire le informazioni esterne attraverso la vista, il gusto, il tatto, l’olfatto e l’udito. Il primo livello percettivo è chimico meccanico e fa riferimento ai nostri organi di senso che acquisiscono le informazioni del mondo esterno.
Queste informazioni in seguito vengono elaborate a livello cognitivo, degli scherzetti a questo livello possono indicare un disturbo mentale. Per esempio sentire voci che non ci sono, o vedere cose non reali. Tuttavia non basta che il nostro sistema cognitivo prenda una cantonata, per meritare l’attenzione di un professionista questi errori devono ricorrere frequentemente per molto tempo.
#2 L’organizzazione del pensiero
Contrariamente a quanto desiderano in molti, l’uomo non ha facoltà di controllare i propri pensieri. L’unica cosa che possiamo fare è organizzarli in modo da sfruttarli per interagire con il mondo esterno.
Chi fallisce nell’utilizzare i propri pensieri per portare a termine dei compiti, per esempio perché non riesce a concentrarsi, oppure perché ha la mente invasi di pensieri che non servono a niente, dovrebbe contattare un professionista.
#3 Il contenuto del pensiero
Il contenuto del pensiero può essere problematico a due livelli. Da una parte c’è il pensiero ossessivo, ossia quello fisso che occupa la mente e toglie spazio alla possibilità di utilizzare le proprie facoltà mentali. Dall’altra c’è il pensiero emotivo, cioè un velo che cala su tutto quello che ti passa per la testa. Il pensiero emotivo può avere un’infinità di sfumature, può essere angoscia, ansia, delirio di onnipotenza, rabbia e mille altre.
#4 Lo stato di coscienza
Ogni giorno facciamo delle cose in automatico e delle altre in modo consapevole. Se una persona compie un’azione senza avere la più pallida idea del perché, per chi o come l’ha fatto, è bene interpretarlo come un segnale d’allarme.
#5 L’attenzione
L’incapacità di sostenere l’attenzione su un argomento o un compito per almeno 40 minuti è potenzialmente critica. Tuttavia bisogna approfondire il caso specifico analizzando il periodo che la persona attraversa.
#6 La memoria
La memoria sono i ricordi della nostra vita passata, i ricordi della nostra vita presente e la capacità di tenere in testa le informazioni utili per compiere dei ragionamenti. Quando una di queste tre memorie viene meno la causa può essere un disturbo mentale.
#7 Il linguaggio
L’uomo che improvvisamente non è più capace di comunicare con gli altri rischia di veder crollare il suo mondo. Deve al più presto chiedere aiuto.
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