Gli smartphone sono un importante progresso della scienza, ci permettono in infilare in tasca tutta la tecnologia che fino a quindici anni fa avrebbe riempito la scrivania. A volte però esageriamo con la gratitudine e finiamo col dedicare attenzioni eccessive a qualcosa che, per quanto la si possa mitizzare, rimane pur sempre un oggetto.
Il fotografo londinese Babycakes Romero ha cominciato a fotografare le persone in compagnia dei loro smartphone perché aveva intuito una piacevole simmetria tra l’oggetto e il suo possessore. Continuando a cercare nuovi soggetti da fotografare si è accorto della profonda tristezza che aleggiava in quelle immagini.
Prima degli smartphone le persone non avevano altra scelta se non interagire tra loro. Oggi invece non è nemmeno necessario fingere di controllare lo smartphone per lavoro, si può chinare lo sguardo sul monitor e saltellare di social in social senza che le persone intorno a noi si scompongano minimamente. Anzi, molto probabilmente si comporteranno alla stessa maniera.
“Questo uccide la conversazione” dice Romero, “e credo aumenti la sofferenza sociale. Si è sempre fatta la guerra alle sigarette perché fanno male alla salute. Sono state bandite dai locali e dalle aree pubbliche per non imporre il fumo passivo né il cattivo esempio. È stato giusto, ma almeno il fumo incentivava la conversazione anche tra estranei, fuori dai locali, nelle aree fumatori. Gli smartphone isolano e credo che alla lunga anche questo sia nocivo per la salute”.
A partire da questa riflessione Babycakes Romero ha deciso di immortalare le persone ossessionate dal loro smartphone in un progetto fotografico dal nome “The Death of Conversation”.
Via Bored Panda