𝗗𝗜𝗦𝗧𝗨𝗥𝗕𝗢 𝗕𝗜𝗣𝗢𝗟𝗔𝗥𝗘: 𝗜 𝗦𝗜𝗡𝗧𝗢𝗠𝗜 𝗡𝗔𝗦𝗖𝗢𝗦𝗧𝗜

Il disturbo bipolare è una psicopatologia legata ai disturbi dell’umore, una condizione complessa che, oltre agli stigmi che la caratterizzano, presenta molte verità sconosciute ai più.

Esso può provocare cambiamenti significativi nello stato d’animo, nella predisposizione ad interagire con gli altri, può influire sui livelli di energia, attività e concentrazione. Non si tratta di autocontrollo ed è più che un semplice cambiamento di umore. In molti casi si tratta di uno sforzo continuo di tenere nascosto ciò che costantemente si vive come uno stato di malessere. Infatti agli occhi di molti è sconosciuto quanto lavoro ci vuole per tenere sotto controllo questa condizione.

Ognuno impara a gestire il disturbo bipolare in maniera diversa. Le persone che convivono con il disturbo bipolare possono vivere intensi cambiamenti di umore, di energia e livelli di attività che possono andare da periodi di agitazione (mania) a periodi di disperazione e umore depresso. I periodi di mania sono i più difficili da gestire perché essi possono interferire con le responsabilità quotidiane in quanto provocano aumento di nervosismo che non favorisce un buon sonno, pensieri di corsivi, perdita di appetito, comportamenti compulsivi e dannosi. come bere o spendere in modo eccessivo. Arrivano a spendere centinaia di migliaia di euro che spesso non hanno, a mentire agli amici, abusare di droghe e alcol, a perdere le attenzioni e le responsabilità per tutto e tutti, lavoro e partner compresi. Quando la mania si placa subentra un senso di vuoto e guardandosi indietro si ritrova solo un enorme devastazione. A volte è più facile fingere che vada tutto bene; molte persone infatti ad un certo punto tendono a nascondere il loro stato d’animo, sia esso estremamente positivo o estremamente negativo. Tutto ciò ovviamente se ci si riesce, perché anche quello rappresenta una grossa sfida per tenere a bada il disturbo.

Alcuni nascondono i sintomi per non cambiare l’ennesima volta i farmaci prescritti.
Per alcuni è più semplice dire: “non mi sento bene” ed andare via piuttosto che spiegare, rivelare ciò che li affligge. Far credere che si tratti di una malattia fisica è più facile perché non devono dare spiegazioni e possono evitare lo stigma legato alla malattia mentale. Non avendo l’energia psichica per spiegare, a volte è più semplice far passare il messaggio di avere un problema fisico.

Oltre ad un continuo “lavoro” nel tenere a bada i sintomi della malattia e a dissimulare una normalità che in realtà non esiste, ci sono anche molti segni nascosti e poco conosciuti che caratterizzano questo disturbo, ad esempio un senso generalizzato di irrequietezza. A livello mondiale il 15% della popolazione affetta da disturbo bipolare può sperimentare un periodo di agitazione psicomotoria ogni anno. Si tratta di movimenti incontrollabili dovuti all’irrequietezza interiore e alla tensione ansiosa. È caratterizzata da una certa ritmica in comportamenti stereotipati e ripetitivi: pizzicarsi la pelle, stringersi le mani, aggiustare i vestiti o spostare oggetti in modo casuale, anche di pochi centimetri. Si tratta di comportamenti che appartengono anche ad altre psicopatologie e quindi potrebbero essere scambiati per sintomi di ansia, depressione, schizofrenia o effetto collaterale di abuso di sostanze. Durante questi periodi tra le altre cose a farne le spese è il sonno. Infatti le persone possono sperimentare un’energia tale che il sonno non riveste alcuna importanza, tanto che è difficile anche portarlo avanti per lunghi periodi.

Il disturbo bipolare è un disturbo mutevole, nel senso che si può passare da periodi di depressione ed inedia a periodi di maniacalità accentuata. E in questi periodi il paziente affetto da disturbo bipolare può sperimentare episodi psicotici con allucinazioni, deliri e senso di realtà mutato. È difficile rendersene conto, ma in linea generale si sentono voci, si vedono e sentono cose che non ci sono, nascono convinzioni di invincibilità o abilità speciali, forti sono i pensieri paranoici. È in questi casi che la famiglia svolge un ruolo importante facendo da ponte con le istituzioni affinché si proceda al ricovero e all’osservazione presso centri specializzati nel trattamento di tali disturbi. Importante in questi casi è fare attenzione a non superare i confini di chi soffre che diventano molto labili; ciò potrebbe amplificare l’episodio maniacale e vanificare qualsiasi buona intenzione.

Se da un lato il disturbo bipolare è caratterizzato da periodi di mania, depressione e in alcuni casi psicosi, Con tutto ciò che ne consegue, ci sono anche periodi di calma. Durante i periodi di eutimia questi pazienti sperimentano momenti di calma senza disturbi dell’umore o con fluttuazioni dell’umore molto lievi. Secondo le ricerche i sintomi del disturbo bipolare mutano con l’età cambiando totalmente o diminuendo. Mentre i periodi di eutimia, poco prevedibili, possono aumentare in frequenza e durata a seguito di successo nel trattamento. Le persone con disturbo bipolare imparano con gli anni a gestire più o meno bene i sintomi del disturbo e sviluppano strategie di coping che li aiutano a portare avanti la quotidianità. La cosa importante è riconoscere anche i micro cambiamenti umorali e rifarsi ai propri medici di riferimento per apportare modifiche o correzioni. Il trattamento e le strategie di gestione se adeguatamente controllate possono avere un’evoluzione positiva ma mano che si cresce.

Ricapitolando, il disturbo bipolare non è così scontato come molti potrebbero credere. Vivere con un disturbo bipolare significa sforzarsi costantemente per gestirne i sintomi. È importante avere intorno a sé è un’ottima rete fatta di familiari, amici, specialisti, sulla quale fare affidamento nei momenti difficili; è necessario saper riconoscere i sintomi e non aver paura di chiedere aiuto.

© 𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗮𝘃𝗶𝗮𝗻𝗼
𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 – 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗮