LA REGINA DEGLI SCACCHI
Avete visto “La Regina degli Scacchi”?
La regina degli scacchi è una serie tv di Netflix, il colosso americano dello streaming.
Lanciata ad ottobre 2020, “La regina degli scacchi” è stata vista da oltre 60 milioni di spettatori in tutto il mondo.
Tranquilli anche se non l’avete vista, in questo articolo non vi spoilereremo nulla! Promesso. #NoSpoiler
Sappiate, però, che “La regina degli scacchi” si basa sull’omonimo romanzo di Walter Tevis del 1983 e che il titolo originale “The Queen’s gambit” traducibile con “il gambetto di donna” si riferisce ad un’apertura scacchistica (uno dei tanti schemi possibili per avviare una partita).
Un’altra cosa da sapere su questa miniserie di 7 puntate è questa: quella di Beth Harmon, La regina degli scacchi, non è una storia vera. Ciò ovviamente non toglie nulla alla bellissima prova attoriale di Anna Taylor-Joy, l’affascinante protagonista della serie tv dagli occhi distanti e ipnotici.
DALLA REGINA DEGLI SCACCHI AD UNA NUOVA VITA PER GLI SCACCHI
Ma veniamo a noi: perché vi parlo de “La regina degli scacchi”?
Perché grazie a questa serie tv, il gioco degli scacchi ha ricevuto un’ondata di attenzione, interesse e curiosità come non si vedeva dai tempi della sfida del cosiddetto incontro del secolo tra Bobby Fischer e Boris Spasskij del 1972, o dalla seconda sfida tra Garri Kasparov ed un computer del 1997, Deep Blue, il computer IBM capace di calcolare 200 milioni di mosse al secondo che, per la cronaca, vinse in poco più di un’ora.
Altri due dati per completare il quadro: la frase “come si gioca a scacchi” è tra le più digitate su Google negli ultimi 9 anni.
Su eBay le richieste di scacchiere hanno registrato un incremento del 250%, ed il sito/app chess.com ha visto quintuplicare il numero dei giocatori iscritti alla piattaforma.
Tutto ciò è stato chiamato: effetto Netflix.
GLI SCACCHI E LA NOSTRA VITA
Ma perché oggi parliamo de “La regina degli scacchi” e quindi del gioco degli scacchi?
Perchè questa nuova luce su cavalli, alfieri e regine, ci permette a sua volta di parlare di un bellissimo TedTalk italiano, quello di Giulio Biino dello scorso anno, che trovate qui sotto.
Giulio Biino, 57 anni, di Torino, è Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino e Consigliere del Consiglio Nazionale del Notariato con delega alla comunicazione.
Ma fondamentalmente, come dice lui stesso nel video, è un grande appassionato di scacchi.
Da praticante, dopo anni di partite e gioie e dolori (iniziati per altro in giovane età per far colpo su di una ragazza), Giulio Biino ci racconta perchè gli scacchi possono insegnarci la vita attraverso 4 c. A dir la verità questa associazione, come cita lo stesso Biino, è stata pronunciata anche, e prima di lui, da Bobby Fischer stesso, il primo americano campione del mondo.
4 C che appassionati di scacchi possono condividere con noi appassionati di psicologia, di benessere.
E quindi eccoci qua, vediamo insieme queste 4 C.
GLI SCACCHI E LA VITA ATTRAVERSO LE 4 C
Prima C, quella di Cultura, come negli scacchi, così nella vita: senza cultura, senza lo studio del passato (o delle partite del passato) è più complesso affrontare le sfide del futuro.
Seconda C, quella di Competenza: come negli scacchi, così nella vita: senza competenza è difficile poter essere dei professionisti. Appuntatevi questa frasi di Biino: “Non si primeggia nella competizione senza competenza”.
Terza C, Coerenza: ogni mossa deve essere un piano organico per raggiungere un obiettivo.
Quarta e ultima C, quella di Coraggio: perché nella vita o negli scacchi, dopo aver riflettuto sul da farsi, dopo aver pensato ad un piano ed aver studiato il passato, è necessario un atto di coraggio e fare la mossa!
CHIUDIAMO CON KASPAROV
Queste le 4 C secondo Giulio Biino, le 4 lezioni che possiamo apprendere da scacchi ed applicare nella nostra vita per diventare professionisti della vita.
Ma non vi preoccupate troppo: se avete da obiettare che la vita e gli scacchi non siano la stessa cosa, beh, sappiate che siete in buona compagnia, anzi in ottima. Il gran maestro e campione del mondo Garry Kasparov in proposito, disse:
“Le leggi della vita non sono così chiare come quelle degli scacchi”.
Grazie,
Giacomo Fumagalli.
Se volete ascoltare questo articolo, ecco il podcast!